Urs Althaus,il mitico Aristoteles del film L’Allenatore nel pallone con Lino Banfi ha scritto una biografia che uscirà il 7 agosto uscirà in Italia, intanto si è raccontato a Sky Sport:
“Ho vissuto molte vite, mi mancano quasi tutte”
Prima che Aristoteles lo lanciasse nell’olimpo della commedia italianassss per sempre: “Sono stato modello, attore, calciatore, ma sarò sempre ricordato così”. Il bomber di Oronzo Canà ne ‘L’allenatore nel Pallone’, film cult degli anni ’80. “Sergio Martino, il regista, mi invitò per un provino. Chiese se sapessi giocare a calcio e risposi di sì. Non ci credeva, così iniziai a palleggiare. Preso. Quel ruolo fu un dono dal cielo”.
Sulla sua vita privata
Urs ha ricordato lo Studio 54, il paradiso dei vip e dei party esclusivi, aperto nel 1977 e chiuso nel 1986, sulla 54a strada. Ci sono passati tutti. E Urs li ha visti sfilare: “Madonna, Michael Jackson, Grace Johns, John Travolta. Ci andavo quattro volte a settimana”.
Poi ha parlato della droga e del suo rapporto:
“È stato il più grande errore di sempre. Crack, cocaina, ecstasy, ho provato di tutto”. Poi ha smesso, dopo aver quasi passato il limite: “Una notte mi addormentai a Central Park, capii che ero fuori controllo. Avrei dovuto dare una svolta alla mia vita, altrimenti sarei morto. Chiamai un amico e andai a disintossicarmi. Da quel giorno sono pulito”.
FONTE SKYSPORT
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