Non solo Nike e Adidas. Sui social si assiste sempre di più alla nascita di brand fitness specializzati e alla moda. Una tendenza che in tempi di coronavirus è anche una promettente forma di business. Design glamour, performance elevate, tagli inclusivi e materiali sostenibili hanno reso questi marchi activewear indipendenti popolari tra star e fashioniste.
Sudare sì, ma con stile
Workout dipendenti o meno, tutti concordano su un punto: indossare un abbigliamento sportivo elegante, comodo e che calzi a pennello è uno stimolo per trovare la motivazione ad allenarsi. Sudare sì, ma con stile: un trend comprovato dai numeri dell’activewear, che sono cresciuti esponenzialmente, soprattutto negli Stati Uniti (l’8% nell’anno fiscale conclusosi a marzo 2019, secondo NPD). E in tempi di quarantena, considerate le finalità d’uso e i prezzi concorrenziali, i dati sono destinati ad aumentare.
Una moda Made in Usa
Se allenarsi a casa seguendo le dirette Live o su Youtube è diventato il passatempo più gettonato in isolamento, la sezione activewear oggi è la più cliccata degli shop online. Non solo in America: ma è proprio qui che i brand fitness specializzati proliferano. Un esempio? Lululemon, il marchio di Vancouver da 3,2 milioni di followers. Negli Usa è un cult, per noi una nuova scoperta: reggiseni con sostegni, leggings in diverse lunghezze, taglie democratiche e un range di colori e stampe che accontenta proprio tutte. Nell’ultimo anno fiscale chiuso il 26 marzo 2020 i suoi profitti online sono cresciuti del 33,2%. Subito dopo c’è il losangelino Alo Yoga (2,6 milioni di yogis), il brand fitness specializzato per la pratica: anche le top Josephine Skriver e Jasmine Tookes lo utilizzano per i loro Live workout su Instagram.
I brand fitness approvati dalle star
Oltre ai big player, c’è un mondo di marchi ancora sconosciuti ai più, ma non per questo meno glamour. Come Lanston sport: Jessica Alba, Alessandra Ambrosio e Taylor Swift sono già state immortalate con i capi a blocchi di colore della griffe di Los Angeles. E poi i marchi activewear fondati proprio da loro, le massime esperte in campo di fitness e fashion: da The Upside, il brand australiano della modella Jodhi Meares, passando per i coordinati color block di Vaara dell’ex top Tatiana Korsakova, per arrivare a Silou di Tatiana Kovylina, che, sin dal nome, punta sulla Silou-ette, con sporty bra, leggings e tute intere. E poi Fabletics, co-fondato da Kate Hudson, il brand fitness che propone set da allenamento esclusivi per meno di 100 dollari.
I brand fitness che fondono activewear e lusso
Activewear e lusso. Un binomio fortunato, non solo in passerella. A dimostrarlo, una sfilza di brand fitness che fondono sartorialità ed eleganza. Come Alala, creato dall’appassionata di Triathlon Denise Lee nel 2013, stufa dei soliti (brutti) completi da allenamento. Lo stesso vale per l’italiano Sapopa, fondato nel 2016 dagli sportivi Piero Righetto e Maria Elena Ghisolfi. Non c’è luxury shop online che non proponga i top couture di Ernest Leoty, o l’abbigliamento tecnico in tessuto lucido di Koral. Stampe animalier e cut out in mesh caratterizzano i coordinati di Varley, mentre dietro i tessuti lussuosi e riflettenti di Nylora, nato nel 2018, si cela la designer Carolyn Jang, che ha studiato alla Parsons. E per realizzare i leggings premium senza cuciture di Lndr sono necessari tempi 20 volte più lunghi rispetto ai classici marchi fitness.
I brand fitness più sostenibili
C’è chi punta sulla firma, chi sulla fibra. La tendenza nella tendenza sono i brand fitness sostenibili. È il caso di Nagnata, interamente realizzato con tessuti riciclati, coloranti naturali e filati organici, che presenta una linea senza cuciture realizzata con The Woolmark Company. Oltre che un design riconoscibile, che mima i tessuti in maglia. Un’idea, quella di fondere leisurewear e activewear, alla base anche di Live the Process, il brand fitness dell’ex fashion pr e poi istruttrice di yoga Robyn Berkley, che per le sue creazioni utilizza Refibra, un materiale a basso impatto ambientale.
I brand fitness più inclusivi
Quando si parla di fitness, sostenibilità e inclusività vanno a braccetto. Lo dimostra la collezione anni Novanta di Girlfriend Collective: design minimali, tessuti riciclati a partire da bottiglie d’acqua e taglie che vanno dalla XXS alla 6XL (oltre che prezzi inferiori ai 50 dollari). Ciclisti e leggings in colorazioni cool, tutti a compressione per garantire la massima vestibilità e muniti di tasche. Bum sculpting è il concetto chiave delle creazioni del londinese Sweaty Betty. Mentre Outdoor Voices parla fuori dal coro: “la nostra missione è far muovere il mondo e liberare l’idea di fitness da quella di performance“. Compiuta con capi a basso impatto ambientale e alto tasso di inclusività. Un medico ortopedico si cela invece dietro i design minimali e all’ultima moda di IFGfit, pensati per tutte le donne con difetti posturali.
L’articolo 20 brand fitness di tendenza su Instagram, da scoprire sembra essere il primo su iO Donna.