La notizia della separazione tra Sonia Bruganelli e Paolo Bonolis è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Solo alcune settimane fa Dagospia aveva lanciato lo scoop della rottura, ma i diretti interessati avevano subito smentito il gossip con un video in cui apparivano più uniti che mai. Infatti, insieme hanno spiegato: “Era una notizia che avremmo dovuto dare noi per primi a chi di dovere“. Insomma, così com’è stato circa un anno fa per Francesco Totti e Ilary Blasi, ecco che anche per Bruganelli e Bonolis l’addio è stata solo tutta una questione di tempismo.
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Sonia Bruganelli e Paolo Bonolis: ecco i motivi della separazione
Sonia Bruganelli e Paolo Bonolis hanno annunciato la loro separazione in una lunga intervista a Vanity Fair in cui hanno spiegato i motivi della rottura e come il loro rapporto si è evoluto e continua ancora oggi ad evolversi. In particolare, è stato Paolo Bonolis a chiarire le ragioni che hanno condotto a una decisione così drastica: “Per un certo periodo Sonia ha avuto difficoltà a stare in una situazione che non era più la sua. Si è sforzata, e per questo le devo fare i complimenti, finché è stato inutile continuare. Ci siamo confrontati, mi ha spiegato, ho capito. Non si può pretendere che una persona viva diversamente da ciò che sente di essere. Con un briciolo di civiltà e di buona coscienza si accoglie il cambiamento. Le cose accadono, l’importante è andare avanti perché non si può tornare indietro”. Queste dichiarazioni sembrerebbero far capire da chi sia arrivata la decisione di porre fine al matrimonio.
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Sonia Bruganelli lascia Paolo Bonolis: “Solo con il tempo abbiamo preso coscienza delle nostre differenze”
Dopo 26 anni insieme l’amore provato da Sonia Bruganelli si è trasformato, evoluto e a tal proposito ha detto: “Non riuscivo più a vivere con entusiasmo alcune delle cose che fanno parte di un rapporto di coppia“. L’ex opinionista del Grande Fratello Vip ha poi raccontato che in seguito alla morte di suo padre, il rapporto con Paolo si è rafforzato ancora di più in quanto ha trovato in lui una spalla su cui attraversare e cercare di vivere e superare il dolore per quella tragica perdita: “Ho proiettato il legame che avevo con lui su Paolo, il quale così è diventato un amico, un confidente. Quando ci siamo fidanzati io avevo 23 anni, non ero ancora laureata, lui era un uomo. Soltanto con il tempo e di fronte a certe circostanze abbiamo preso coscienza delle nostre differenze. Per esempio, Paolo è sempre stato molto romantico e molto passionale, al contrario di me che non lo sono affatto”. Forse però questo avvicinamento non è stato abbastanza per mantenere l’amore tra i due che poco a poco è andato ad esaurirsi.
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