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Come procede lo sviluppo di un neonato di 10 mesi?

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Quanto è bello assistere, non solo da spettatori, ai progressi quotidiani dei propri figli? Ci rende orgogliosi e ancor più pieni d’amore di quanto già non lo fossimo. In questo articolo scopriremo tutte le evoluzioni ed i progressi di crescita relativi ad un neonato di 10 mesi. Cosa fa? Come parla? Cammina?

Prima di proseguire, ecco un video per te con i nomi dei bambini dal significato più bello!

Le misure del neonato di 10 mesi

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Il peso medio di un bambino di 10 mesi è di solito tra gli 8 e i 10 chili. Ma ci sono importanti differenze individuali che variano da soggetto a soggetto: a 10 mesi alcuni bambini pesano 7 chili e altri più di 11 chili.
Tuttavia, queste differenze ed in generale l’aumento del peso d tuo figlio a questa età, non è più così importante come lo era in passato e sta cominciando a diventare meno significativo.
Ad ogni modo, nel decimo mese di vita, il bambino crescerà di circa 250 grammi.

A 10 mesi il bambino misura in vita, tra i 66 e i 77 cm. Ma anche in questo caso si tratta solo di medie: se tuo figlio è al di sopra oppure al di sotto di questi valori, non c’è nulla di cui preoccuparsi; finché il bambino cresce armoniosamente, vuol dire che è in salute e che tutto sta procedendo per il meglio.

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L’alimentazione: cosa mangia un bambino di 10 mesi?

Nella maggior parte dei casi al decimo mese di vita lo svezzamento o l’autosvezzamento dovrebbero essere a buon punto. In generale, continua la diversificazione alimentare. Quasi tutti i bambini, compresi quelli che si erano ribellati fortemente alla novità dei primi alimenti diversi dal latte, di solito diventano più collaborativi, meno diffidenti o, addirittura, entusiasti delle pappe e della frutta. Se non l’hai ancora fatto, potrai incorporare verdure dal gusto più forte, come il cavolo o i broccoli. Per quanto riguarda la consistenza, ora si può semplicemente schiacciare verdure cotte o frutta matura. E se vedi che il bambino è incuriosito e si dimostra pronto, puoi dargli anche delle verdure crude ma non troppo dure come pomodoro o cetriolo. Potrà mangiarli da solo mordendoli a piccoli pezzettini.

Tutto dipende dalla capacità di masticare del bambino. Infatti, a 10 mesi di età un bambino può già avere 8 denti: i 4 incisivi inferiori e i 4 incisivi superiori. Al contrario, per gli altri bambini il processo di dentizione richiederà più tempo e alcuni bambini dovranno aspettare qualche mese in più per vedere crescere i loro dentini.

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Alcuni bambini potrebbero risultare ancora perplessi dallo svezzamento e non completamente convinti di voler abbandonare il seno materno. In un neonato di 10 mesi che non ha ancora accettato le pappe, prevale l’impulso di non staccarsi dalla mamma, opposto a quello di prendere le distanze da lei per poter diventare grande, per raggiungere le tante agognate autonomia ed indipendenza. Questi due desideri tendono a prevalere l’uno sull’altro, e sono anche molto influenzati dall’atteggiamento della mamma.

Cosa fare in questi casi? I bambini fermamente convinti del latte materno, faranno fatica ad accettare che questo ora sia sostituito da altri alimenti con cui entrare in confidenza. La mamma però, può fare la differenza nel favorire il distacco dal seno: se manifesta il suo senso di colpa per non assecondare il bambino che vorrebbe attaccarsi al seno, non farà altro che rafforzare nel bambino la convinzione che il latte materno è meglio di qualsiasi altra cosa; se invece la mamma riesce ad essere sicura di sè, al neonato di 10 mesi passerà il messaggio secondo il quale lo svezzamento sia un passaggio naturale, da cui trarrà solo benefici. In questo modo, anche il più refrattario alle pappe nel giro di poco le accetterà di buon grado.

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La prima cameretta del bambino a 10 mesi

A 10 mesi potrebbe essere il momento perfetto per iniziare a pensare ad uno spazio dedicato solo al bambino. La sua prima cameretta, ovviamente, deve rispondere a tutti i criteri di sicurezza: nei limiti del possibile nella stanza non dovrà esserci nulla di pericoloso per la sua incolumità fisica. E’ vero anche però, che è più che opportuno che l’insieme sia accogliente e armonico. Ecco qualche dritta.

  • Non occorre che la stanza sia enorme, anzi il bambino può sentirsi spaesato in una superficie esagerata. Le cose che più contano sono in assoluto una fonte di aria e di luce, quindi una finestra che sia lontana però dalla strada trafficata. Questo da un lato per evitare il rumore assordante del traffico e dall’altro per far sì che non entri smog e inquinamento.
  • L’arredamento dovrà essere molto semplice oltre che funzionale, realizzato con materiali atossici e lavabili. Per tinteggiare il muro sono consigliabili i colori pastello perché favoriscono il rilassamento. I mobili necessari saranno pochi: un lettino, un fasciatoio, un cassettone, un tavolino basso dagli angoli arrotondati. Per il pavimento, meglio preferire il parquet (più caldo) rispetto alla moquette (che attira polvere ed acari). Il bambino tenderà a giocare per terra, quindi quello che puoi fare è sistemare un grande tappeto di tessuto raso, dove potrà organizzare tutti i suoi giochi.
  • Per tenere in ordine i giocattoli, acquista ceste di varie dimensioni, sia con che senza coperchio. Prevedi delle mensole su cui sistemare pupazzi, carillon e i primi libretti, per notoriamente apprezzati dai bambini. Infine, per dare un tocco personale all’ambiente, puoi scegliere degli adesivi da muro che raffigurino soggetti amati dai bambini (il loro personaggio preferito dei cartoni animati oppure i più classici con il sole, la luna e le stelle).
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Se in casa non hai una stanza in più da dedicare al bambino, è importante ricreare uno spazio che sia tutto suo. Un angolo del soggiorno, ad esempio, arredato con dei tappeti morbidi, sarà perfetto per accogliere tutti i giochi del piccolo da tenere a portata di mano. In breve tempo vedrai che sarà proprio tuo figlio a riconoscere sempre di più quello spazio come suo e ad organizzarlo come meglio crede!

Le capacità motorie di un neonato di 10 mesi

A 10 mesi ogni bambino ha scelto la propria tecnica per muoversi il più velocemente possibile: alcuni camminano a quattro zampe, altri si muovono strisciando di schiena, altri usano i gomiti per spingersi in avanti, altri ancora decidono di non muoversi (casi rari).

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Un neonato di 10 mesi di solito ha la capacità di stare in piedi appoggiandosi ai mobili. Può fare qualche passo se lo si tiene con entrambe le mani e se i suoi muscoli lo permettono.

Inoltre, il bambino ora compie movimenti precisi per afferrare e manipolare gli oggetti e usa il pollice e l’indice per raccogliere gli oggetti più piccoli. A 10 mesi il bambino usa ancora le mani per mangiare, ma comincia ad essere incuriosito dalle posate, quindi si pu provare a dargli un cucchiaio adatto a lui con cui sperimentare.


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Neonato di 10 mesi: il comportamento

A 10 mesi il bambino continua a progredire per quanto riguarda le interazioni e la capacità di comunicare. Ecco cosa potrà fare.

  • ripete i suoni che sente
  • pronuncia diverse sillabe di fila
  • dice “ciao” e “bravo” con le mani
  • capisce ciò che gli si dice e non esita a dire “no” con la testa (anche quando è d’accordo)
  • allunga le braccia per un abbraccio e per essere rassicurato

I gesti principali di un bambino di 10 mesi

A 10 mesi, il bambino sta imparando nuovi concetti, come ad esempio il “concetto di contenitore”: si divertirà a mettere le cose in una scatola e a toglierle, oppure le rovescerà completamente sul pavimento. Anche i giochi come ad esempio gli anelli da impilare, lo affascineranno molto.

Ama anche lanciare oggetti per provocare e vedere la reazione degli adulti, oppure non esiterà a dare un oggetto a chi glielo chiede.
Ama molto anche i giochi di imitazione, esempio: batti le mani e vedrai che il bambino farà lo stesso.
A dieci mesi di età, il bambino è sempre più capace di ruotare i polsi e può giocare con i pupazzi.

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Le malattie tipiche di un bambino a 10 mesi

Durante tutto il primo anno di vita del bambino è molto facile che venga in contatto con germi e batteri e sarà questo il momento in cui compariranno le prime malattie. Niente panico, si tratta del normale decorso della crescita. Vediamo cosa può avere un bambino a questa età.

  • La febbre

E’ un sintomo, ma anche un meccanismo di difesa naturale, se supera una certa soglia o se pur rimanendo a un livello modesto causa un forte malessere al bambino, va controllata con le medicine in quanto altrimenti avrebbe più contro che pro. Come si misura? Il modo migliore per un neonato di 10 mesi è usare un termometro elettronico a livello dell’ascella. La cosa migliore da fare in questi casi, è consultare il pediatra e capire insieme se sia o meno il caso di somministrare il paracetamolo (tachipirina).

  • La cistite

Se il bambino manifesta malessere generale, febbre e noti del sangue nelle sue urine, potrebbe essere cistite. Si tratta di un‘infiammazione della vescica dovuta, nella maggior parte dei casi, all’escherichia coli, il batterio delle feci. Sarà il pediatra a prescrivere la giusta cura per il neonato.

  • L’intolleranza al glutine (celiachia)

Se sospetti che tuo figlio sia intollerante al glutine, la cosa da fare è avvertire il pediatra che prescriverà dei test specifici per provare che sia davvero così. Il glutine è una proteina presente soprattutto nei farinecei e, se non bene assorbita dall’organismo, potrebbe danneggiare l’intestino. I sintomi sono: vomito, diarrea, arresto della crescita e perdita di peso.

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Il rito della buonanotte

Quando il bambino ha 10 mesi ed ha una cameretta tutta sua, è ora di iniziare a farlo dormire da solo. Per far si che non ci siano traumi, puoi sfruttare il rito della buonanotte.
Il rito della buona notte dovrebbe essere sempre uguale perché i bambini sono tranquillizzati abitudini. Ogni mamma e ogni papà possono facilmente individuare il rituale migliore per il proprio figlio, che di solito consiste in:

  • bagnetto
  • pigiama
  • coccole
  • lettura di una fiaba
  • orsetto
  • bacio della buonanotte

Piccoli gesti, paroline affettuose, coccole speciali, è quanto di meglio si possa fare per favorire un buon rapporto con il sonno ed eventualmente recuperarlo, nel caso in cui il disagio legato all’ansia da separazione avesse reso problematica la gestione della nanna.

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