Vongole contaminate da Epatite A e dirette in Italia: sgominato traffico in Spagna

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Potevano arrivare anche in Italia le vongole contaminate da Epatite A sequestrate in Spagna. A scoprirlo è stata la Guardia Civil spagnola, dopo aver condotto una serie di indagini che hanno portato alla luce una rete internazionale che commerciava molluschi non adatti al consumo umano.


L’operazione, chiamata bivalve-Tagus Clam, coordinata da Europol ed Eurojust, ha portato all’arresto di 8 persone. Inoltre, sette società sono tutt’ora sotto indagine. Ma non è finita: sotto sequestro sono finite 15 tonnellate di vongole, 120.000 euro, 25 veicoli e 12 imbarcazioni.

Un vero e proprio giro criminale che lucrava a danno della salute umana. Secondo quanto riportato da Food Safety News, i crostacei e i molluschi non provenivano dal fiume Sado, come veniva detto, ma dall’estuario del Tago che è generalmente più contaminato. Le vongole venivano acquistate dagli impianti di trattamento spagnoli e poi vendute ed esportate in altri paesi dell’Unione Europea senza aver subito il trattamento di decontaminazione obbligatorio.

Le società indagate operavano in Spagna, Portogallo e Italia e tutte le vongole provenivano dal bracconaggio di molluschi al largo delle coste portoghesi. 

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In una riunione della rete sulle frodi alimentari condotta un anno fa, la Commissione europea aveva dichiarato di essere a conoscenza di irregolarità nel movimento dei molluschi bivalvi e aveva invitato i paesi a indagare. Da lì i controlli si sono fatti sempre più serrati.

Per fortuna, questo traffico è stato sgominato ma purtroppo immaginiamo che sia solo uno dei tanti.

Fonti di riferimento: FoodSafetyNews

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