Un passaporto per ritornare alla normalità ed intanto, tra qualche giorno, si festeggerà la Pasqua. Come la festeggeremo? Al momento non è dato dirlo, Occorrerà attendere le decisioni del Governo, in collaborazione con il Comitato Tecnico Scientifico, riguardanti la nuova mappa cromatica dell’Italia dettata dal virus.
Domenica prossima sarà Pasqua. Sarà la seconda Pasqua sotto il tragico condizionamento della pandemia di Covid-19. Lo scorso anno, è bene ricordarlo, eravamo in una situazione ben peggiore. Erano i giorni della coda interminabile di mezzi militari che trasportavano le bare dei morti di Bergamo verso altre destinazioni e delle immagini che ritraevano Papa Francesco solo, al centro della meravigliosa e triste Piazza San Pietro, completamente vuota, a causa del virus.
Ora, forse, stiamo un po’ meglio. Nella giornata di ieri abbiamo ascoltato le parole di Thierry Breton, a capo della task force dell’Unione europea per i vaccini, che ha parlato anche del “passaporto sanitario”. Queste due parole, pronunciate e poi ascoltate, l’una accanto all’altra, hanno, probabilmente, provocato un effetto di leggera emozione. Quasi che fossero il preludio di un cambiamento. Di un epocale cambiamento.
Cos’è il passaporto sanitario?
Thierry Breton, nella sua intervista, riferendosi al passaporto sanitario, ha mostrato una sorta di prototipo del documento che, stando alle sue parole, prevederebbe una versione cartacea unita ad una versione specifica per smartphone. Il passaporto sanitario vedrebbe la luce, il condizionale in questi casi è assolutamente d’obbligo, tra due o al massimo tre mesi.
Il passaporto sanitario potrebbe diventare il primo passo verso un graduale, ma importante ritorno alla normalità. Permetterebbe, infatti, a chi è vaccinato, a chi ha sconfitto il Covid o a chi è negativo al tampone, di muoversi liberamente. Muoversi liberamente vuol dire anche rimettere in moto una macchina, quella del turismo, che la pandemia ha ridotto ai minimi termini. Rimetterla in moto è una necessità per la nostra economia e per la nostra salute. Rimettersi in moto, viaggiare, è un modo per ritornare a vivere.
Quali sono le condizioni affinché il sogno si realizzi?
Affinché il sogno del passaporto sanitario diventi una realtà, diventa sempre più importante il ruolo che avrà all’interno dell’Unione europea la campagna di vaccinazione. Soltanto con una vaccinazione di massa perfettamente pianificata, organizzata e realizzata si può impedire lo svilupparsi di varianti del virus risultate già, nei mesi scorsi, estremamente pericolose.
A tal proposito Breton ha lanciato ulteriori e significativi messaggi riguardanti la fornitura delle dosi di vaccino, fin qui il vero tallone d’Achille della campagna di vaccinazione in tutta Europa. I numeri di Breton, che parlano di 360 milioni di dosi del vaccino consegnate in Europa entro il terzo trimestre e oltre 420 milioni a metà luglio, non possono che farci ben sperare.
L’Europa, finalmente, è ora in grado di produrre e distribuire le dosi di vaccino. Si sta vedendo, finalmente, la luce in fondo a questo terribile e buio tunnel? Le dichiarazioni di Thierry Breton sono molto di più di una luce. Sono un faro acceso sull’Europa, sulle sue responsabilità e sulla sua reale capacità di fronteggiare e risolvere la tragedia della pandemia.
Il regalo nell’uovo di Pasqua? La Nostra Vita
Ora, dopo le parole, conteranno soltanto i fatti. Tra qualche giorno sarà Pasqua e la festeggeremo, forse, ancora con tante persone care lontane da noi. Vi saranno ancora telefonate e video chiamate augurali ed in più tante uova di Pasqua da scartare. Mai come quest’anno tutti noi vorremmo soltanto una sorpresa da trovare al loro interno: la Nostra Vita, Normale.