Quando si diventa “dipendenti”

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 Che cosa è e come si cura la dipendenza sessuale

Dopo lo scandalo delle scorse settimane Harvey Weinstein si sta disintossicando dalla presunta dipendenza sessuale nella clinica The Meadows di Wickenbug (Arizona) per 37 mila dollari al mese

Due uragani Harvey si sono abbattuti a distanza di poco tempo sugli Usa. Quello in Texas ha provocato a fine agosto 89 morti e 70 miliardi di dollari di danni. L’altro uragano Harvey è il produttore cinematografico 65enne Harvey Weinstein, che si è abbattuto su Hollywood svelando il caso di decine di donne che lo hanno improvvisamente accusato di molestie sessuali, dopo aver letto l’articolo del 5 ottobre scritto per il New York Times da Jodi Kantor e Megan Twohey.

Così dopo vent’anni dai fatti, le attrici Ashley Judd e Rose McGowanhanno denunciato Weinstein per molestie sessuali. Più di 50 donne le hanno poi seguite. Ora Harvey Weinstein si sta disintossicando dalla presunta dipendenza sessuale nella clinica The Meadows di Wickenbug (Arizona) per 37 mila dollari al mese.

Sì, perché la dipendenza sessuale è – come tutte le dipendenze – qualcosa che non ha nulla a che fare col desiderio, neppure quello che si manifesta in modo molesto e volgare.

Insomma, non necessariamente il dipendente sessuale è anche un molestatore e non necessariamente un porco è un dipendente sessuale. Vi è compulsione, quando vi è obbligo patologico a cercare stimoli anche sapendo delle conseguenze dannose. La persona non si diverte (come nel gioco d’azzardo compulsivo, ad esempio). È schiava di se stessa, come di una droga. La ninfomania femminile e il satirismo maschile rientrano in questo caso.  Una sorta di esaltazione degli impulsi sessuali che spingono alla continua ricerca di nuove partner (senza piacere), ma che serve in realtà serve ad alleviare i tumulti psichici interni. È patologica e interferisce pesantemente con la vita quotidiana. Un playboy o una “donna facile” non hanno esattamente questa patologia. Il discorso per loro si sposterebbe piuttosto sui valori personali, sui quali la psicologia non prende posizione.

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Dalla dipendenza sessuale ci si può curare. Anche in Italia. Al Centro San Nicola, vicino a Senigallia, dove spiegano che “i meccanismi che inducono alla dipendenza da sesso sono, in larga parte, i medesimi che innescano anche le altre dipendenze, che siano esse da sostanze o da gioco d’azzardo. Molto spesso, possono essere ricercati in traumi vissuti durante l’infanzia o nella vita più recente del soggetto, eventi tali da causare forti condizioni di stress o depressione, che vengono “compensate” attraverso l’ipersessualità”. Curano anche la dipendenza da shopping. Oppure alla Siipac di Bolzano, dove spiegano che “l’identikit più frequente del malato di sesso è quello di un uomo di età compresa tra i 30 e i 40 anni, spesso sposato, diplomato o laureato. Sul totale dei sesso-dipendenti in Italia, circa un milione e mezzo di persone, il 70-80 per cento sono uomini, il 20-30 donne”. Alla Siipac curano ben 22 dipendenze, tra cui la Selfie addiction (dipendenza da “selfie”) e dalla dipendenza patologica dal sole (tanoressia).

La dipendenza sessuale è un comportamento compulsivo che interferisce con la vita quotidiana causando gravi stress in famiglia, con gli amici e l’ambiente di lavoro. È caratterizzata da una ricerca implacabile di gratificazione sessuale senza riguardo alle conseguenze o alla sicurezza personale. Si stima che dal 6 all’8% (16-21,5 milioni) della popolazione americana sia dipendente dal sesso. La dipendenza sessuale è spesso paragonata ad altri tipi di dipendenza. È importante sapere che non c’è nessun comportamento che definisca la dipendenza sessuale, che è nota per , la influenzare potentemente i pensieri, i sentimenti, la salute fisica di una persona, e il suo comportamento e funzionamento complessivo di base. La dipendenza progredisce progressivamente in fasi durante le quali il tempo il sessodipendente diviene sempre più distaccato dagli amici, dalla famiglia e il mondo reale. In definitiva, il ciclo di dipendenza finisce con gravi conseguenze, quali legali, finanziarie e / o sofferenza personale.

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Non esiste una forma di trattamento che si sia dimostrata più efficace di un’altra. Spesso, l’approccio terapeutico è usato nel lavorare con la persona che ha una dipendenza sessuale. Alcuni dei farmaci psichiatrici possono essere utili per ridurre l’azionamento sessuale o per diminuire pensieri intrusivi. Questi farmaci possono anche consentire a un individuo di prendere in considerazione le conseguenze prima di esercitare un’azione o un impulso sessuale. Oltre ai farmaci, quasi sempre coinvolge regolarmente la terapia o la consulenza.

Secondo una recente ricerca, diretta dal dott. Franco Avenia, Presidente dell’AIRSla dipendenza sessuale in Italia è del 5,8%. Negli uomini è del 10% e nelle donne del 2%. I valori più alti si trovano nella fascia da 36 a 50 anni con il 6,8%.La fascia d’età più a rischio di dipendenza è quella che va dai 18 ai 35, con una media dell’10,8%, che cala al 5-6% dai 35 ad oltre 50.   La dipendenza sessuale è più accentuata in coloro che hanno un diploma di licenza media inferiore (9,9%), e scende al 4,7% per i laureati.  Neisingle è maggiormente presente (8%) e in particolare tra chi è stato sposato (23% separati/e e vedovi/e) rispetto ai celibi /nubili (7%). La dipendenza sessuale è più accentuata al Nord (39%) che al Centro (32,5%) o al Sud (31,5%)

Diversi personaggi famosi – nell’ambiente di Harvey Weinstein – hanno dichiarato – non sappiamo se a torto o a ragione –di essere stati o di essere tuttora dipendenti sessuali. Kanye West, Scott Disick, John Mayer, Lindsay Iohan, Denise Welch, Spencer Matthews, Calum Best, Charlie Sheen, Colin Farrell, Luisa Zissman, Jodie Marsh, David Duchowny (X-Files) e Michael Duglas che nel 1992  si disintossicò dalla dipendenza sessuale nella clinica Sierra di Tucson. Nessuna donna ha però mai denunciato molestie da parte di questi personaggi, dotati di grande carisma e potere hollywoodiano. Ma si sa – gli uragani non piacciono a nessuno e Harvey non fa eccezione.

fonte: gqItalia.it

Loris Old

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