Ricrescita scura su capelli biondi e decolorati: cosa si può fare davvero e cosa no

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A fine quarantena nel mondo “le bionde artificiali si saranno estinte”, si legge in qualche meme sui social. Apocalissi estetiche a parte, vero è che saranno molte le castane di ritorno. O sicuramente, molte bicolor. A circa due mesi senza decolorazioni e servizi professionali a disposizione (e con altre settimane di lockdown davanti), il fattore ricrescita può infatti essere arrivato fra i 3 e i 5 centimetri, difficilmente di più.

Il CEO della catena di supermercati Walmart, Doug McMillon, ha raccontato all’NBC’s Today show di aver notato una corsa (oltre alla carta igienica) a tinte domestiche e bleaching kit, soluzioni schiarenti casalinghe.

Ora, siamo sicure di sapere che farne? Ne abbiamo parlato con Simone Di Fazio hairstylist e esperto colorist Matrix e Biolage.

Schiariture fai da te: si o no?

Risposta: no. «I decoloranti professionali non sono in vendita per legge nei supermercati, e anche se li si trova su Amazon, sconsiglio vivamente il fai da te: sono prodotti chimici che esigono expertise per poter essere utilizzati in sicurezza per i capelli ma anche la cute», inizia.

Quindi, esclusa l’ipotesi di ossigenare quei malcapitati centimetri di ricrescita da sole, per chi proprio non sopporta l’effetto “grown out” che tanto fa cool su Margot Robbie e Kristen Stewart (facile per loro, diranno molte) una soluzione comunque c’è. Più furba e sicura: uniformare radici e biondo con un biondo intermedio.


La soluzione è un biondo “intermedio”

«Consiglio di comprare una tinta un paio di toni più chiara del colore della ricrescita: ipotizzando si abbia un castano chiaro, si può scegliere un biondo medio-chiaro». Per essere sicure: «se potete, mandate un messaggio e una foto al vostro parrucchiere: conosce le caratteristiche tecniche delle colorazioni e soprattutto i vostri capelli, e può aiutarvi a scegliere».

In questo modo, «si va a scurire leggermente il biondo delle lunghezze e tonalizzare il castano in crescita, che invece si schiarirà, minimizzando l’effetto stacco netto. Vale anche se fra i castani c’è qualche capello bianco». Un prodotto senza ammoniaca è preferibile: risulta meno aggressivo sul capello e sfuma più velocemente.

Si mantiene così una base ottimale per riprendere il lavoro di balayage, highlights & co appena sarà possibile tra le mani dell’insostituibile parrucchiere.

La ricetta home made

«Con il mio collega Salvatore Riccardi abbiamo messo a punto e verificato in video call con diverse clienti e amiche l’efficacia di una maschera “ravviva colore” 100% fai da te» racconta Simone. «Non copre i bianchi ma agisce come un leggero riflessante naturale che uniforma e ravviva il colore in maniera totalmente naturale.

La ricetta, da lasciare in posa 15 minuti dopo lo shampoo: «yogurt rigorosamente bianco naturale: fa da acidificante che permette ai pigmenti di aggrapparsi al capello e ve li sigilla. Infuso di camomilla, nota per le sue capacità di rilasciare riflessi dorati, e zenzero in polvere, ottimo chiarificante: più zenzero si mette, più il colore si illumina».

Esiste anche una variante per i biondi più caldi e dorati: «al posto dello zenzero si può usare una punta di curcuma, che invece scalda appena d’oro e rame il biondo».

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Coprire la decolorazione con un castano? Molta attenzione

È una tentazione a cui hanno ceduto almeno una volta nella vita anche molte bionde celebri, da Margot Robbie a Charlize Theron a Sarah Jessica Parker. Perché non approfittare del castano che avanza per ritrovare la propria anima dark? Coprire tutto e via con un look intenso, magnetico. Sbagliato.

Fare una tinta castana per coprire un biondo a casa sembra una banalità, ma non lo è. Vero che passare dal biondo al castano sensibilizza meno il capello rispetto all’operazione inversa, ma il risultato è tutt’altro che garantito.

Anche in salone, la transizione da biondo a castano si prepara con una pre-colorazione. «Non è infatti possibile colorare direttamente il capello decolorato, specie platino o molto chiaro, senza rischi. Questa tappa transitoria, prima della colorazione, è fondamentale» spiega Simone.

«Bisogna infatti ripristinare i pigmenti caldi rossi e aranciati che sono stati eliminati durante il processo di schiaritura.Senza una calibrata base calda nel fusto, la presa della tinta non è garantita, potrebbe non essere uniforme su ciocche variegate chiare, e soprattutto, può virare verso un improbabile color fango, se non perfino al verde e all’arancione in base ai riflessi che riattiva».

Anche sovrapponendo due tinte casalinghe il rischio è elevato. «Cercate sempre la consulenza con il parrucchiere: capite che tipo di decolorazione usa solitamente su di voi e come la pensa». Se possibile, però, meglio riservare il colpo di testa alla Carrie post rottura con Mr. Big in Sex and The City alla ripartenza.

Tinte scure solo su basi naturali

Una tinta castana è possibile in sicurezza solo un biondo scuro naturale o un castano molto chiaro che invece si stanno spegnendo o punteggiando di bianchi, o di riflessi grigiastri. Certo, la soluzione implica un bel cambianento.

«Anche in questo caso è probabile ottenere un castano caldo e ramato piuttosto che un cenere o un cioccolato freddo» continua l’esperto. Il consiglio è sempre quello di procedere con cautela, con una colorazione che si discosta di «massimo due toni dal colore naturale, range in cui ci si può spostare con relativa sicurezza». E relative sorprese.

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