Le relazioni sentimentali sono veramente importanti e, nella mia vita, ne ho avute 3.
Ognuna di queste mi ha lasciato qualcosa, nel bene e nel male. Vorrei quindi condividere con voi 5 lezioni che ho appreso dalle mie relazioni sentimentali.
1. Le persone cambiano: accettalo
Cosa significa che le persone cambiano? Che cambiano. Cambiano loro e cambi tu. É normale, fa parte del gioco della vita e non devi arrabbiarti per questo.
La mia prima storia importante è durata 10 anni in una fase della mia vita in cui ero appena adolescente, e l’ho portata avanti fino all’età adulta. É chiaro che in 10 anni si cambia un sacco: cambiano i bisogni, le esigenze, i sogni e anche i valori.
Di conseguenza al cambiare di tutte queste cose, ci sta che cambino gli amici, gli obiettivi di vita, la fidanzata.
Le persone cambiano ed è inutile opporsi a questi cambiamenti, è bene prenderne atto il prima possibile e in tutta serenità andare per la propria strada.
Se non accetti questi cambiamenti, ti ritrovi a convivere con una persona che non è più la stessa, e magari rischi pure di colpevolizzarla per questo. In realtà sta semplicemente andando incontro alla sua crescita, che magari non va più nella direzione precedente.
Non dico che sia facile prendere atto e cambiare anche tu strada, ma prima lo fai meglio è. Per tutti.
2. In amore o ti fidi o non ti fidi
Seconda cosa che ho imparato è che in amore o ti fidi o non ti fidi. Cioè è inutile stare a soppesare mezze misure. O ti fidi e vai avanti senza rimuginare, oppure non ti fidi e interrompi la cosa. La soluzione peggiore è quella di vivere nel dubbio, ma trascinare avanti la situazione. In questo modo non te la vivi bene tu e nemmeno l’altra persona.
L’effetto collaterale che si osserva spessissimo quando uno non si fida, è che la sua sfiducia porta il partner ad allontanarsi da lui.
Perché magari inizi a dubitare, a guardare con sospetto, a fare interrogatori, a metterlo alla prova… Crei una situazione emotiva attorno al rapporto che non ne favorisce la cementificazione, al contrario rende più probabile il meccanismo della profezia che si autoavvera: a furia di non fidarti di lui, lui non si fiderà più di te e cercherà quel clima di fiducia altrove.
3. Non si tradisce l’uno, si tradisce il 2
Terzo spunto è che quando nella coppia uno tradisce, non è questo un gesto contro l’uno, ma contro il 2. Non tradisco te, ma tradisco il noi. Il tradimento non serve tanto a distaccarsi dal partner tradito, ma da un noi rispetto al quale non mi riconosco e non riesco a distaccarmi in altro modo perché non vedo via di uscita.. Anche in terapia vedo che chi tradisce non è che poi odia il marito o la moglie, ma va verso l’altro. È un gesto per uscire dal NOI e per entrare nell’IO, ma non è contro il TU.
Il passaggio dal tradimento come un qualcosa CONTRO di me ma CONTRO di noi, secondo me aiuta anche a voltare pagina – per quanto possibile – in maniera più serena.
4. Fai il tifo
Quarto e ultimo spunto è che per “vincere” in amore, devi prima fare “vincere” il tuo partner.
Significa fare il tifo per lui, fargli sentire che ci tieni che lui riesca a realizzarsi, aiutarlo e lottare al suo fianco per fargli raggiungere le sue mete.
Questa cosa può sembrare banale, ma nel concreto è difficile vederla, soprattutto nelle coppie un po’ navigate dove nel peggiore dei casi c’è in corso una guerra per fare apparire l’altro “meno” di noi, e nel migliore – a parte rare eccezioni – si danno per scontati i bisogni, esigenze, e sogni dell’altra parte.
Fai il tifo per il tuo partner significa lottare per la sua realizzazione, come se fosse la tua.
Nella misura in cui il partner ti sentirà al suo fianco nella sua battaglia, la tua vita sentimentale sarà in discesa.
5. Smettila di cercare la persona “giusta”
Ultimo punto l’ho capito nei momenti in cui ero single, ma dice molto anche sulla vita di coppia. In una fase della mia vita sentimentale, infatti, cercavo in maniera un po’ esasperata “la persona giusta”. Questo atteggiamento mi portava in realtà ad avvicinarmi alle donne in un modo secondo me sbagliato, alla ricerca di ciò che facevano o non facevano, ciò che erano o non erano, e il tutto sembrava trasformarsi in una specie di esame.
Con il tempo ho capito che dovevo smettere di cercare la persona giusta, e diventare io la persona giusta. In che senso? Beh da una parte significa lavorare su di me per diventare migliore agli occhi degli altri, ma dall’altra parte soprattutto lavorare per diventare migliori ai miei occhi. Perché se diventi la persona giusta, in fin dei conti, riesci a stare bene anche con te stesso a prescindere dagli altri.
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