Rare volte ho trovato questa intensità nel raccontare e nel raccontarsi. La storia di Fulvio Valbusa non poteva che traslarsi in pagine, nelle quali la Montagna e la Neve, con tutto ciò che rappresentano fanno da contenitore, causa e scopo.
Un uomo che trova nello Sport la sua identità dopo una tragedia, lo Sportivo che diventa campione dove il sacrificio assume il ruolo dell’amico e non del nemico, il Campione che torna Uomo nel luogo che lo ha visto diventare tale.
Una Storia di Drammi, Vittorie e Solitudine in cui il Lupo è la metafora perfetta del autore.
Ho sentito freddo immaginando lo scenario mi sono scaldato attraverso la passione di chi ha saputo vincere senza mai un passo indietro.
Un libro senza voto, scritto ad occhi chiusi e con grande attenzione, uno di quei libri che diventa di proprietà del lettore più che mani di chi lo ha steso.
Senza alcun dubbio la libreria dello Sport deve fargli spazio.
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