Raccoglie “falso zafferano” e ci cucina la pasta: morto avvelenato un uomo di Pordenone

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L’aveva raccolta insieme ad altre erbe spontanee e utilizzata in cucina per farne un pesto, ma quello che pensava fosse aglio orsino era in realtà còlchico autunnale, una pianta molto velenosa. Muore così, un uomo di 62 anni della provincia di Pordenone, per un’intossicazione da colchicina. Si ripropone così il problema dei rischi che si possono correre raccogliendo erbe selvatiche: se non siete esperti conoscitori, desistete.

Tutto è accaduto a Travesio, Pordenone, dove il signor Valerio aveva raccolto pochi giorni fa del il “colchino d’autunno”, o croco, conosciuto anche come “zafferano bastardo” o “falso zafferano” o ancora “arsenico vegetale”, confondendolo con l’aglio orsino. Usato in cucina a mo’ di pesto, si è rivelato fatale.


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Dopo averla ingerita, l’uomo ha avvertito dolori tremendi, ma non ha chiesto immediatamente aiuto essendo reduce dal Covid e pensando che potesse esserne ancora un effetto collaterale. Il ritardo forse gli è stato fatale, perché quando è giunto in Pronto soccorso non è stato possibile il trasferimento al Centro anti-veleni considerate le condizioni generali già compromesse. L’uomo è poi deceduto.

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Un dramma che ci deve far riflette: se vi piace andar per erbe, ben venga, ma state attenti! Se avete dubbi sul riconoscimento di una certa pianta fatele magari una fotografia e magari tagliatene una parte, conservatela e così una volta giunti a casa potrete cercarle con più criterio il nome.

Ricordatevi che il riconoscimento botanico non solo non è una cosa che si impara in dieci minuti, ma deve essere molto accurato: esistono piante molto talmente simili fra loro da potervi confondere facilmente, ma con effetti totalmente opposti (è il caso, appunto, di molte specie che hanno “sosia” tossiche). Il consiglio sempre valido è uno solo: evitare di raccogliere fiori, piante, erbe spontanee o funghi se non si ha la certezza di conoscerle molto bene.

Fonte: TGR Friuli Venezia Giulia

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