“Quasi amici”, stasera in tv su Canale 5 la storia di un’amicizia speciale

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A inaugurare il weekend pasquale

stasera alle 21.20 su Canale 5 va in onda Quasi amici. Un feel good movie francese del 2011 così riuscito nella sua simmetria di aiuto e sostegno umano da appacificare lo spirito di chiunque. Provare per credere. Forse con troppo simmetria, ecco, ma l’intento della coppia di registi Olivier Nakache e Éric Toledano non era certo di creare un film con la gravitas di un prodotto di ricerca.

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No, la vicenda tratta dalla storia realmente accaduta a Philippe Pozzo di Borgo, un paraplegico benestante che viene accudito da un badante improvvisato, ha invece un chiaro intento disneyano. Che differisce dai personaggi veri solo per l’enfatizzazione spettacolare di due caratteri opposti. Giustapposti secondo un chiasmo classico di diffidenza e complicità, veracità contro cultura, uso di mondo contro raffinatezza.

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quasi amici


Omar Sy (Driss) e François Cluzet (Philippe).

Un successo clamoroso

Cionondimeno, riconosciuto il quadro, in Quasi amici funziona tutto. Talmente bene che il messaggio ecumenico è arrivato ai quattro angoli del globo col medesimo impatto, facendone il più grande successo del cinema francese di sempre. Perché il rapporto tra Philippe e l’improbabile badante Driss, di colore, povero e disoccupato, assunto contro la volontà dei parenti preoccupati che Philippe sia accudito al meglio, è una sequenza dolceamara di scoperte e lezioni. Reciproche. Con Philippe che insegna a Driss i rudimenti della professioni di assistenza domiciliare; e Driss che ignorante di tutto, di musica classica («non è ballabile»), di arte, di maniere e modi, porta una ventata di anarchia nella vita di Philippe. Gli taglia i capelli, lo veste casual, lo spinge a incontrare la persona con cui intrattiene una relazione epistolare, ma che non sa del suo handicap. Mentre un bel gruzzolo donato senza interessi permette al ragazzo di sistemare i debiti.

Quasi amici è dunque una storia di amicizia e affetto tra persone che in un’altra situazione si ignorerebbero. Di solidarietà aggraziata e senza spigoli. Assenti la fatica rituale delle operazioni di gestione di un corpo infermo, lo sporco, la rabbia per condizioni di vita di cui si avrebbero più motivi per maledire il cielo: ricco e disabile uno, nullatenente delle banlieue l’altro. Presenti invece sentimenti a cottura media. Chissà quanto il ricalco del rapporto vero tra i Philippe e Driss originali. Che però, di fronte a questo eccesso di nitore e linearità, non hanno mai protestato. Viceversa, forse, Quasi amici non sarebbe diventato il successo che sappiamo, fosse stato un film meno conciliante. Cinicamente, tuttavia, chissà se nella gestazione del film qualcuno ha pensato a «qui abbiamo una situazione alla Heidi e Clara» – sì, proprio la ragazzina a cui sorridevano i monti costretta a fare la dama di compagnia alla disabile ricca –, intuendo al volo la potenzialità di una storia altrettanto commovente.

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