L’acqua è sinonimo di vita. Tutto ha origine da questo elemento ed è lì che, soprattutto i neonati, trovano la propria dimensione ideale. Questo spiega perchè molte donne decidano di partorire in acqua e sempre più genitori di iscrivere i propri neonati a corsi di nuoto. Questo ambiente, infatti, ricorda loro le sensazioni provate durante la permanenza nel liquido amniotico. In piscina i bambini ritrovano quella libertà di movimento di cui altrimenti sarebbero privi e riscontrano una serie di benefici che influiscono sul loro sviluppo e benessere. Scopriamo insieme quando iniziare a portare un neonato in piscina, quali sono i rischi e i vantaggi e tutti i consigli pratici per “tuffarsi” in questa attività.
Ma prima di immergerti nella lettura, guarda questo video interessante sul ruolo che il gioco riveste nella vita dei bambini.
Piscina e neonati: quando iniziare?
Per poter portare un neonato in piscina è necessario che egli abbia compiuto dai 3 ai 5 mesi di vita. A quel punto, l’ombelico sarà completamente cicatrizzato e il bambino sarà già stato sottoposto a tutti i vaccini obbligatori. Inoltre, dal momento che anche mamma e papà, o uno dei due, dovranno immergersi in acqua con lui, è meglio che entrambi abbiano superato a pieno la fase di recupero post-partum, un processo che può richiedere anche alcuni mesi. Un consiglio generale rispetto alla questione acquaticità neonatale è di iniziare gradualmente, portando il neonato in piscina una sola volta a settimana per circa mezz’ora.
Leggi anche: Tutti i benefici del nuoto in gravidanza per mamma e bambino
Nuoto per bambini: dove praticarlo
Se desideri intraprendere un percorso di acquaticità neonatale insieme al tuo bambino, informati presso le piscine della tua zona. Prediligi in particolar modo strutture attrezzate, nei cui spogliatoi è possibile contare sulla presenza di fasciatoi e box dove tu possa cambiare il neonato dopo il bagnetto. Verifica che le condizioni igieniche siano ottimali e che la temperatura dell’acqua così come quella dell’ambiente circostante sia compresa tra i 32 e i 37°C. Una volta scelto il centro sportivo che fa al caso tuo, puoi decidere se praticare del nuoto libero, nuotando con il tuo bambino in totale autonomia, o iscrivervi a uno dei corsi disponibili. In quest’ultimo caso, informati preventivamente sul numero di bambini ammessi e assicurati che questo non superi quota 10.
È pericoloso portare un neonato in piscina?
Sebbene si tratti di un’attività sempre più diffusa, molti genitori riservano non poche remore rispetto al nuoto neonatale. Tanti papà e tante mamme si chiedono, infatti, se portare un neonato in piscina possa essere pericoloso. La risposta a questa domanda più che lecita è negativa: no, la piscina non è pericolosa per i neonati. Il bambino, soprattutto nei primi mesi, conserva il ricordo della vita intrauterina, quand’era completamente immerso all’interno del liquido amniotico. Questi, dunque, memore dei 9 mesi trascorsi nell’utero, è dotato di un naturale istinto di sopravvivenza in acqua e sarà in grado di stare a galla senza problemi. Inoltre, per un riflesso neonatale noto come riflesso dell’apnea, egli riconosce quando è il momento di chiudere l’epiglottide così da non ingoiare l’acqua e trattenere il fiato durante l’immersione. Questa memoria, tuttavia, dura fino ai 6 mesi ed è per questo che l’approccio con il nuoto deve avvenire il prima possibile. Inoltre, non c’è di che preoccuparsi dal momento che il genitore, o entrambi, starà sempre al fianco del bambino, reggendolo per tutta la durata del bagno.
Il cloro fa male al bambino?
Il cloro è un agente disinfettante che non può assolutamente mancare nell’acqua di una piscina. In quanto genitore, è normale nutrire dei dubbi riguardanti l’impatto che questa sostanza potrebbe avere sul bambino e sulla sua pelle estremamente delicata, ma, se la sua presenza è contenuta, il piccolo non corre alcun pericolo. Per ulteriore precauzione, tu e il tuo partner potreste informarvi presso la struttura sportiva da voi selezionata rispetto all’eventuale dotazione da parte loro di un meccanismo di depurazione a riciclo rapido, un sistema che limita la quantità di cloro disciolta nell’acqua. In ogni caso, dopo il bagno, sciacqua attentamente il neonato, assicurandoti di utilizzare saponi e detergenti a base di ingredienti naturali e per nulla aggressivi.
> Acquista su Amazon il detergente protettivo e delicato di Euphidra in offerta speciale!
Piscina e neonati: tutti i benefici di questa attività
In piscina il bambino rientra in contatto con l’elemento primordiale da cui tutto ha avuto origine, la sua vita compresa, ovvero l’acqua. Per lui, sarà come tornare nella dimensione intrauterina, un ambiente confortevole dove si sentiva protetto e al sicuro. Ma i benefici di un’attività come l’acquaticità neonatale non finiscono qui. I movimenti eseguiti dal neonato per stare a galla stimolano la crescita e influiscono sullo sviluppo dei muscoli e dell’ossatura. L’immersione in acqua risulta per il bambino particolarmente rilassante, ma anche divertente poiché lì il piccolo, a differenza che sul passeggino o sul seggiolino, è libero di muoversi come meglio crede. Di conseguenza, essendo più rilassato, il neonato farà meno fatica ad addormentarsi e, in virtù di ciò, possiamo affermare che il nuoto migliori notevolmente la qualità del sonno, un dato che farà molto felici tutti quei genitori esausti e provati da notti insonni. Va sottolineato inoltre che, nuotando, il corpo del bambino rilascia endorfine, provando una sensazione di prolungato benessere. A giovarne sarà anche l’appetito: dopo lo sforzo fisico, il piccolo sarà più propenso a mangiare. Infine, un’altra buona ragione per portare il proprio bambino in piscina già dai primi mesi di vita, è che lì potrà avrò modo di prendere confidenza con l’acqua senza dover affrontare timori e paure in età adulta.
Acquaticità neonatale: alcuni consigli utili
Se hai intenzione di iscriverti a un corso di nuoto neonatale insieme al tuo piccolo, ecco alcuni consigli e informazioni utili da conoscere prima di cimentarvi in questa attività:
- Scegli dei pannolini impermeabili oppure opta per costumi contenitivi. (Acquista su Amazon il pacco da 20 pannolini impermeabili Huggies!)
- Per precauzione, acquista una maglia termica per il tuo bambino, così da fargliela indossare qualora la temperatura dell’acqua dovesse essere troppo fredda.
- Mentre è in acqua, reggi sempre il neonato con le tue braccia sotto le sue ascelle (in alternativa, se vuoi farlo stare a galla in autonomia, mettilo dentro un salvagente dotato di mutandina > puoi acquistarlo comodamente su Amazon a un prezzo speciale!)
- Metti nel borsone una manciata di giochi con cui intrattenere il bambino mentre è immerso nella vasca. (Ecco un set di giochi galleggianti da portare in vasca!)
- Non lasciare mai la presa ond’evitare che il piccolo possa finire sott’acqua e spaventarsi eccessivamente.
- Per prepararlo all’immersione totale, inizia bagnandogli delicatamente il viso e la nuca con le tue mani.
- Mantieni sempre la calma, altrimenti il bambino percepirà la tua agitazione e si innervosirà di riflesso.
- Dopo il bagno, assicurati di asciugare il neonato attentamente, soprattutto all’interno delle orecchie. In questo modo, lo proteggerai da colpi d’aria e malanni!
- Porta sempre due asciugamani così ne avrai uno per quando uscirete dalla piscina e un altro da utilizzare dopo la doccia. (Su Amazon trovi un morbidissimo accappatoio per neonati a forma di orsetto!)
Neonati al mare: una guida su come comportarsi
La prima volta al mare è un’emozione senza pari, ma prima di tuffare un neonato in questa nuova ed esaltante esperienza, occorre essere piuttosto cauti. Anche se tu e il tuo bambino avete frequentato da mesi un corso di nuoto, tieni sempre presente che tra il mare e la piscina vi sono delle differenze abissali. L’acqua marittima, infatti, è più fredda e agitata, senza considerare che, essendo salata, può irritare significativamente la gola e gli occhi del piccolo. Inoltre, quando sono ancora neonati, è meglio limitare la loro esposizione al sole e alla salsedine, dunque, come primo approccio, è meglio dotarsi di una baby piscina gonfiabile da tenere sotto l’ombrellone: in questo modo, il tuo bambino sarà più protetto ma comunque felice. Nonostante ciò, con alcune accortezze, è comunque possibile fargli fare il suo primo bagnetto in mare. Per esempio, potresti fargli indossare un costume integrale e un salvagente apposito e tenerlo per mano per tutta la durata del bagno.
Fonte articolo: Alfemminile