Che sia un lusso per un evento speciale o un abitudine quotidiana necessaria come uscire di casa indossando le scarpe, “truccarsi” non è mai fine a se stesso. Ma perché ci si trucca?
Un’arte vecchia come l’uomo, anzi la donna…
Affonda le radici nella notte dei tempi un’arte che, se spogliata della sua superficialità, ha ben poco di frivolo.
Stiamo parlando del make up e del trucco per il viso.
In tutto il mondo scavi archeologici hanno messo alla luce reperti che fanno riferimento a questa vera e propria Arte e alle importanti figure a cui in una tribù o in una società gli era affidato il prestigio e l’importante compito di conferire segni di riconoscibilità e personalità ai vari membri della comunità, oggi queste figure li chiameremmo Make up Artist.
Si pensi all’Antica Grecia, all’Egitto e alle tribù africane.
È ormai ampiamente riconosciuto infatti che fin dall’antichità l’immagine del viso è stata arricchita o modificata tramite colori e orpelli ricavati dalla natura: lo scopo non era solo quello di abbellire il viso, ma di caratterizzarlo con dei particolari segni, che dovevano sottolineare il carattere, la personalità e la condizione sociale.
Da ciò si evidenzia che “il trucco è molto connesso sia con l’identità psicologica di una persona che con l’intenzione che questa ha di caratterizzarsi nei confronti degli altri.
Il make up può sia enfatizzare che spegnere alcune caratteristiche somatiche e individuali.
Voglio sentirmi bella come una diva.
Uno dei motivi che ci spinge a truccarsi è il desiderio di migliorarsi, esaltando degli aspetti di se che non sono mai solo esteriori ma sono molto sentiti interiormente, nascono nella nostra mente in un tempo molto lontano e nella visione della percezione personale.
La donna nei secoli ha imparato a sedurre e giocare con la propria immagine ed identità e lo fa attraverso il trucco.
Enfatizzare aspetti psicologici di sé rende ‘serissima’ una materia tanto ‘giocosa’ come quella del make up in quanto questo tende ad enfatizzare un aspetto di se stesse che nasce dall’interno della propria psiche.
Il trucco non è più quindi riconducibile solo ad una maschera che ci si appoggia sul viso, ma ad aspetti ben più profondi, che fanno riferimento a come ci rappresentiamo a noi stesse e a come vorremmo che gli altri ci vedessero.
È per questo che negli anni vi è stata una evoluzione del mestiere del Make up Artist che ha preso un importanza rilevante nel mondo della bellezza e dell’estetica diventando un modo per poter comunicare la propria essenza.
Chi desidera diventare e lavorare come Make Up Artist può aspirare a farlo solo da professionista evitando in tutti i modi l’idea e l’illusione di approssimazione, affidandosi a tecniche visibili su tutorial editati in web da autodidatti anche se bravi. Seguire una formazione seria attraverso l’insegnamento di maestri e professionisti che svolgono il mestiere che spiegano è necessario al fine delle credenziali da acquisire attraverso delle certificazioni nel rispetto del cliente o dell’azienda che si affiderà al Make up Artist Professionista.
Un Maestro serio e bravo che attraverso il suo talento e sensibilità personale è in grado di trasformare il suo cliente in una persona più attraente, speciale, capace di comunicare con il proprio sguardo una personalità unica.
Un viso che è stato esaltato nei suoi punti di forza e smorzato in punti somatici da correggere, il make up artist diventa così una figura psicologica che opera nel bello quasi a svolgere una missione!
Un lavoro entusiasmante, moderno richiesto in vari settori in tutto il mondo. Inserirsi nel cinema o nella pubblicità, nella moda e nella fotografia come elementi indispensabile in un backstage, lavorare su set televisivi o per centri di estetica e bellezza, essere protagonista del giorno più bello per una coppia per dare il massimo splendore ad una sposa. .