Per la prima volta nella storia dei cinque cerchi, sarà Pechino a ospitare la versione invernale della rassegna olimpica.
Questo grande traguardo per il comitato olimpico cinese, che vuole crescere per arrivare a essere una superpotenza anche nell’ambito degli sport invernali oltre che in quelli estivi, arriva solamente 14 anni dopo la 29a edizione della competizione (ri)fondata nel 1896 dal barone de Coubertin, ospitata proprio dalla capitale cinese.
Ovviamente Pechino non sarà l’unica sede di gara delle quindici discipline che compongono il programma olimpico. La città ospiterà le varie discipline del ghiaccio in varie sedi, molte delle quali rinnovate dopo i Giochi del 2008: per citare alcuni esempi, il Centro Acquatico Nazionale è stato trasformato nel cosiddetto “The Ice Cube” che ospiterà i tornei di Curling; lo Stadio Nazionale Indoor non vedrà più la Ginnastica ritmica né la Pallamano, in compenso vivrà l’emozione dell’Hockey, così come il Centro Sportivo Wukesong, nel 2008 tempio del Basket; è stata costruita da zero invece la sede del Pattinaggio di velocità, l’Ovale Nazionale.
Lo stadio della Pallavolo del 2008, lo Stadio Indoor della Capitale, si è trasformato e ospiterà lo Short Track e il Pattinaggio di figura. Spostandoci sulla neve, sarà sempre Pechino ad assegnare le medaglie dello Freestyle Big Air e dello Snowboard Big Air nel Big Air Shougang: si tratta della prima struttura permanente per queste discipline, costruita proprio per l’occasione su una vecchia acciaieria. A 90 Km dalla capitale si trova invece la sede di Bob, Slittino e Skeleton, il Centro Nazionale Scivolamento di Yanqing.
Sempre nella contea di quest’ultima troviamo il Centro Nazionale di Sci Alpino. Dista invece 200 Km da Pechino il Centro Nazionale di Biathlon della città di Zhangjiakou. Pure il Centro Nazionale di Sci di Fondo e quello di Salto si trovano nell’area di Zhangjiakou.
L’ultima struttura è il Parco Genting Snow, dove si svolgeranno le competizioni di Freestyle e di Snowboard. Siamo così giunti alla 24a edizione dei Giochi Olimpici Invernali e l’Asia ospita nel giro di quattro anni la sua terza Olimpiade (ovviamente tenendo conto di Tokyo 2020).
In questo modo si nota come non solo l’Europa sia interessata alle competizioni invernali, ma ci sia una forte spinta di Paesi come Cina e Corea del Sud che vogliono promuovere questi sport e raggiungere buoni livelli in ambiti diversi da quelli dove già competono ad alto livello (ad esempio nel pattinaggio di figura). Prima del 2018, il continente Asiatico aveva ospitato solamente altre due rassegne olimpiche “al freddo”, entrambe in Giappone: Sapporo nel 1972 e Nagano nel 1998. Nella classifica continentale, al secondo posto troviamo l’America con le loro 6 edizioni, di cui 4 negli USA e solo 2 in Canada.
Vince nettamente l’Europa con le sue 14 apparizioni, l’ultima nel 2014 a Sochi, se consideriamo la Russia un Paese europeo (e da un punto di vista strettamente sportivo, è esattamente così).
Sembra quindi non solo giusto, ma lodevole il fatto di assegnare l’Olimpiade a un Paese che vuole investire nei propri atleti (infatti i progressi degli atleti cinesi ci sono, anche se sono ancora sottili), e in questo senso il contesto della scelta è completamente differente rispetto per esempio all’assegnazione del Mondiale di calcio in Qatar, Paese che non ha assolutamente nulla a che fare con il nobile Football e che fin dall’inizio ha disonorato la manifestazione e l’incarico proveniente dalla FIFA.
Tuttavia le varie federazioni internazionali hanno nuovamente dimostrato la loro incapacità, dimenticandosi completamente dell’evento sportivo dell’anno. In che modo? Facciamo un esempio. Nello Sci di Fondo, come nel Biathlon, gli atleti si troveranno ad affrontare un campo di gara completamente sconosciuto ai più (eccezion fatta per gli atleti di casa) con caratteristiche peculiari difficili da trovare nel circuito di Coppa del Mondo, per la quota e le temperature molto rigide, almeno in questi giorni.
Una gara simile dal punto di vista della quota per il biathlon è Anterselva, ultima tappa prima della trasferta in Cina: questi fattori possono dare un vantaggio ad atleti che vivono in luoghi elevati, più abituati a quella concentrazione di ossigeno.
La stranezza è che si conoscevano da tempo questi dati, eppure non si è mai pensato di organizzare un evento a Zhangjiakou per permettere agli atleti di prendere un minimo di confidenza con le piste e il poligono di tiro, ma anche con il trampolino per quanto riguarda i saltatori.
Certo si può trovare una scusa nell’emergenza che si sta ancora vivendo, eppure le trasferte negli USA/ Canada in diverse discipline sono state fatte. Pertanto credo sia giunta l’ora per le federazioni internazionali di iniziare a pensare a coinvolgere di più l’Oriente nel calendario annuale, anche per rispetto degli atleti cinesi, giapponesi, coreani, che sono sempre presenti.
Certo la maggior parte delle gare avranno sempre luogo in Europa, coerentemente con il fatto che la gran parte degli atleti è europea, ma bisogna anche prendere atto che diversi atleti vengono da Est e non solo da Ovest, quindi oltre a un impegno americano, quello in Asia ha tutto il diritto di esistere. Inutile però ormai piangere sul latte versato: il countdown è iniziato e a breve si assegneranno già le prime medaglie (si partirà con il Pattinaggio di figura).
Proprio in virtù di queste ragioni forse assisteremo a molti colpi di scena, o forse i favoriti sapranno rispettare i pronostici. Sicuramente sarà un po’ strano non sentire i boati del pubblico, ma ce li immagineremo, aspettando con ansia quelli veri di Milano-Cortina 2026, le nostre Olimpiadi! Intanto però godiamoci questa grande festa e assaporiamo, facendo anche nostra, l’emozione di quei ragazzi.
Come ha scritto Thomas Bormolini, c’è “l’Olimpiade del sogno”, la prima, e poi ci sono quelle “della consapevolezza”, di chi ha compreso il proprio valore e ha capito che quei cinque cerchi fanno parte di te. Buona fortuna a tutti gli azzurri, dai più sognatori ai più consapevoli.
Enjoy!
Per conoscere nel dettaglio il programma olimpico, si visiti il seguente link: https://olympics.com/beijing-2022/olympic-games/it/risultati/tutti-gli-sport/calendario-olimpico.htm
L’articolo Pechino 2022 non è una “cinesata” proviene da Nati Sportivi.