Morgan, l’appello ai colleghi: “Mi avete abbandonato”

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In un momento di profonda riflessione, Morgan, noto cantautore e figura di spicco della musica italiana, ha deciso di rompere il silenzio e rivolgersi ai suoi colleghi con un messaggio carico di amarezza e delusione. Parole intense e sincere, che mettono in luce il suo stato d’animo, spesso travolto da malintesi e distorsioni mediatiche. Morgan, con il suo stile unico e provocatorio, non ha usato mezzi termini per esprimere il suo disappunto nei confronti di quella che percepisce come l’indifferenza della comunità artistica nei suoi confronti.

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L’artista ha sottolineato quanto sia difficile credere che un’intera comunità di musicisti, cantautori e artisti, persone che per definizione dovrebbero essere empatiche e capaci di comprendere la sofferenza altrui, non abbia sentito il bisogno di riflettere su ciò che sta accadendo a uno di loro. Morgan non parla solo come collega, ma come amico, ricordando le tante collaborazioni e i momenti di “amicizia” condivisi nel corso degli anni, legami che spera possano ancora resistere all’erosione del cinismo e dell’opportunismo, sempre più presenti nel mondo dello spettacolo.

Il cantautore ha poi puntato il dito contro la stampa, accusata di aver costruito un’immagine distorta di lui, un personaggio delirante e fuori controllo, utile solo a creare titoli sensazionalistici e attirare click. Morgan ha dichiarato di essere vittima di una rappresentazione che non corrisponde alla realtà, una narrazione che ha danneggiato profondamente la sua vita personale e professionale, compromettendo il rispetto che merita per il suo indubbio talento musicale.

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Parla di sé

Ma la sua è anche una riflessione più ampia, che va oltre la sua figura. Morgan si è descritto come una persona sensibile, generosa, empatica e creativa, qualità che, secondo lui, i suoi colleghi conoscono bene. Ha ricordato con un pizzico di nostalgia il suo spirito ironico, sagace, e il suo essere “indisciplinato” nel modo giusto, capace di far divertire chi lo circondava. Tuttavia, ha anche manifestato la sua frustrazione, chiedendosi se questa sua umanità sia stata dimenticata o ignorata da chi un tempo lo considerava amico e compagno di viaggio.

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Morgan Fedez
Foto: Virginia Bettoja

La domanda finale che Morgan ha posto ai suoi colleghi è stata tanto semplice quanto devastante: “Vi rendete conto di ciò che sto attraversando, o semplicemente non vi importa perché siete diventati delle macchine senz’anima? E se siete davvero diventati tali, come potete ancora definirvi artisti?”. Un interrogativo che colpisce al cuore della comunità artistica e che solleva dubbi sullo stato attuale di un mondo che, per sua stessa natura, dovrebbe essere libero dall’automatismo e dall’insensibilità.

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Con queste parole, Morgan non solo esprime il suo dolore personale, ma invita tutti gli artisti a una profonda riflessione sul senso della loro arte e della loro umanità. Le sue parole risuonano come un monito: un artista, prima di tutto, deve essere umano, altrimenti rischia di perdere il significato più autentico della propria creatività.

| Da Rumors.it

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Redazione MusaNews
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