In un giorno come questo mi sembra necessario ed importante parlare di una realtà tutta femminile ed anche equosolidale.
Ciò di cui voglio parlarvi è l’olio di argan. Ma perché l’olio di argan sarebbe femminista ed equosolidale?!
Bhe una cosa che in pochi sanno e che, anzi, io stessa ho scoperto da poco, grazie ad un’amica, è che quasi tutti i prodotti contenenti argan sono lavorati, almeno nella prima fase, da cooperative di sole donne marocchine e berbere. Questo significa che tale produzione favorisce l’emancipazione femminile in paesi ancora fortemente patriarcali e anche l’auto sostegno economico.
Il cosiddetto ORO DEL MAROCCO in realtà porta con se numerosi benefici; per quanto riguarda l’utilizzo estetico sappiamo che i prodotti di argan sono ricchi di vitamina E e non solo, inoltre la pianta di argan è un efficace mezzo contro la desertificazione dei territori aridi come quelli marocchini, per questo è stata anche dichiarata dall’Unesco riserva della biosfera.
Negli anni ’70 gli alberi di argan andavano persi ad un ritmo di quasi 600 ettari l’anno, con la creazione delle cooperative tale processo è stato invertito e anzi si è visto un fenomeno di riforestazione .
La produzione avviene sotto la supervisione di sole donne suddivise in cooperative; il primo passo è quello dell’acquisto dei frutti presso i mercati locali, in seguito, questi vengono fatti seccare al sole (tale processo può durare per qualche giorno o anche settimana); attraverso una macchina, mossa dall’unico uomo presente nella cooperativa, in quanto necessita di un grande sforzo fisico, si separa il frutto ormai secco dalla noce interna, queste saranno poi selezionate e messe in stock anche per qualche anno.
La rottura delle noci è un passaggio manuale che viene fatto dalle donne della cooperativa che sedute a terra utilizzano due pietre, una sopra l’altra come supporto, attraverso un lavoro di battitura, ottenendone alla fine la mandorla bianca interna. Tutto di questa pianta viene usato e anche in questo caso i gusci scartati vengono venduti a hammam e ai forni come combustibile. In media con 8 ore lavorative si estrae circa 1 litro di olio.
Una volta estratta la mandorla verrà nuovamente selezionata e destinata a due differenti usi ovvero l’olio alimentare e quello cosmetico, le mandorle impiegate per l’olio alimentare verranno prima leggermente tostate al fine di esaltarne i sapori mentre le mandorle per l’olio cosmetico passeranno al procedimento successivo senza essere tostate.
Ebbene l’ultima fase è quella della spremitura che può avvenire manualmente, così da ottenere un impasto manuale o meccanicamente con annesso filtraggio da cui si ottiene un prodotto a più lunga conservazione.
Tutto questo avviene all’interno di tali cooperative unicamente di donne che non solo aiutano l’emancipazione e l’economia, dando sostentamento al 10% circa della popolazione, ma distribuiscono prodotti equosolidali in grado di aiutare donne e famiglie bisognose, inoltre le cooperative offrono programmi di alfabetizzazione e studio per le donne che ne fanno parte insieme al servizio di scuola materna, utile sia per le donne che non possono lasciare i loro figli e sia perché permette ai bambini di venire, sin da piccolissimi, a contatto con un lavoro che potrebbe essergli utile in futuro.
Acquistando prodotti di argan quindi noi tutti contribuiamo al miglioramento socioeconomico di un paese e soprattutto di gruppi di donne che cercano di emanciparsi.
E al giorno d’oggi anche queste piccole realtà hanno decisamente una grande potenza morale, sono la dimostrazione che la lotta femminista ha i suoi risultati, sono la speranza che un giorno non servirà lottare per le pari opportunità in nessun paese e che le donne di ovunque potranno essere ciò che vorranno.