Quello che di solito si consuma della liquirizia è la radice, contraddistinta dal caratteristico gusto fresco e intenso non sempre piacevole per tutti. Questo tipo di pianta con le sue radici, è stata oggetto di studio per definirne eventuali proprietà oltre che controindicazioni. Ma la liquirizia in gravidanza si può mangiare? Prima di scoprirlo, ecco un video con una serie di cibi a cui fare attenzione durante i 9 mesi di gestazione.
Che cos’è la liquirizia?
La liquirizia è una pianta erbacea conosciuta soprattutto perché le sue radici possono essere masticate e rilasciano il tipico aroma ed il principio attivo (acido glicirrizinico). Questo ha proprietà fitoterapiche utili all’organismo, ma anche molte controindicazioni da non sottovalutare soprattutto se sei in gravidanza. Anche se il suo gusto è simile all’anice, anice stellato o finocchio selvatico, la liquirizia non appartiene a questo tipo di piante, ma fa parte della famiglia delle leguminose, presente in Europa Meridionale ed in alcune parti dell’Asia. Oltre alle radici, in commercio è possibile trovare caramelle, tisane, liquori ed integratori a base di liquirizia. Vediamo nello specifico i benefici e le controindicazioni di questo prodotto controverso.
Liquirizia in gravidanza: le proprietà
La liquirizia sin dal passato, veniva utilizzata a scopo curativo per combattere indigestione, infiammazione, gastrite, ulcera, tosse e stipsi. I benefici quindi, riguardano soprattutto il tratto gastro-intestinale, ma non sono gli unici. Secondo la fitoterapia ed i rimedi erboristici, la liquirizia è adatta anche come antiinfiammatorio e antidolorifico per lo stomaco, broncodilatatore, espettorante e lassativo. Inoltre, il principio attivo della glicirrizina ha anche dimostrato effetti antivirali, antimicrobici, antinfiammatori, protettivi del fegato ed utili a stimolare la circolazione sanguigna.
La glicirrizina se assunta per via endovenosa rallenta la progressione dell’epatite virale e di quella autoimmune; mentre se applicata localmente sottoforma di crema o pomata, agisce contro la dermatite atopica. In ultimo, sembra poter essere utile per la prevenzione di malattie neurodegenerative e della carie dentaria.
La liquirizia in gravidanza può essere tossica?
E’ vero che consumare liquirizia in gravidanza può influire sull’intelligenza del bambino? Secondo alcuni studi condotti dall’Università di Helsinki, il principio attivo della liquirizia se assunto in gravidanza, può influenzare il quoziente intellettivo del feto, la sua capacità di memoria ed essere la causa dei diturbi legati al deficit di attenzione ed iperattività.
Sempre secondo questi studi, le ragazze, le cui madri avevano consumato liquirizia in gravidanza, avevano maggiore possibilità di entrare in pubertà precoce; per non parlare dei ragazzi che avevano ottenuto ben 7 punti in meno (di media) nei test di intellingenza e le loro madri aveva confermato di aver consumato grandi quantitativi di liquirizia durante la gravidanza.
Ovviamente la messa in discussione di questi studi è lecita, sopratutto perché la glicirrizina, il principio attivo della liquirizia, è presente anche in altri prodotti. Inoltre, i fattori che possono condizionare lo sviluppo cognitivo del bambino, sono talmente tanti che non sappiamo se siano stati davvero considerati tutti prima di arrivare a queste conclusioni.
Quindi in conclusione, la liquirizia in gravidanza fa male? Non si può affermare con certezza e non è detto che le donne incinte debbano evitare di mangiarla nei 9 mesi precedenti al parto. Tuttavia, per precauzione, sarebbe meglio evitare tutti i prodotti che la contengono, comprese tisane, erbe, ed estratti.
Gli effetti indesiderati della liquirizia
Il consumo eccessivo di liquirizia, può provocare diversi effetti collaterali. Vediamo quali sono i principali.
- Riduzione di potassio nel sangue
- Aumento di sodio nel sangue
- Debolezza muscolare
- Riduzione dell’aldosterone (agisce su sodio e potassio)
- Declino della pressione sanguigna
- Aumento dell’ormone natriuretico atriale (utile al controllo di sodio, potassio e grasso).
Se ingerita in grosse quantità, la liquirizia può essere tossica e compromettere il metabolismo.
Potranno comparire facilmente edema, aumento o perdita di peso ed ipertensione arteriosa. Per tutti questi motivi, in gravidanza sarebbe meglio evitarla, d’altronde si tratta solo di 9 mesi e dopo il parto potrai tornare a gustarla! In generale, tutte le persone che risultano cardiopatiche, affette da insufficienza renale o ipertensione dovrebbero evitare o limitare il consumo di liquirizia a non più di 50 grammi al giorno.
L’azione della liquirizia sulla placenta
Anche se non ci sono prove certe, la glicirrizina avrebbe un effetto indesiderato sulla placenta tanto da ricreare le condizioni di elevato stress materno, con conseguenze gravi sullo sviluppo fetale, aumento dei rischi di disturbi cognitivi e di comportamento del bambino. A mediare questo effetto sarebbe un ormone chiamato cortisolo, che è appunto l’ormone dello stress.
In condizioni normali, la placenta è in grado di bloccare il passaggio del cortisolo al feto. Se però di cortisolo ce n’è troppo, se cioè la mamma è troppo stressata o ha ingerito molta liquirizia, questa barriera non funziona più, e il cortisolo arriva al feto. In sostanza la glicirrizina è capace di inattivare il meccanismo di barriera anticortisolo della placenta, ecco perché risulta estremamente pericolosa.
Liquirizia in gravidanza: le domande più frequenti
La liquirizia in gravidanza può provocare la toxoplasmosi?
La toxoplasmosi è un’infezione provocata da un batterio presente nelle carni crude e nei salumi. Per quel che riguarda la liquirizia, essendo in origine una pianta, potrebbe contenere batteri dannosi, quindi se trovata in natura, va prima ben pulita e lavata. Ad ogni modo, come affermato in questo articolo, in gravidanza il consumo di liquirizia va moderato o sospeso del tutto, nonostante ci sia qualche beneficio soprattutto per il tratto gastro intestinale.
Se mangio liquirizia in gravidanza, posso avvertire delle contrazioni?
La liquirizia in gravidanza se assunta in dosi massicce, può danneggiare la placenta ed indurre un parto prematuro con annesse contrazioni. Questo succede solo però, se le dosi ingerite di liquirizia sono elevate. Le mamme che tengono alla salute dei propri bambini, faranno bene ad evitare la liquirizia nei 9 mesi prima del parto.
Si possono mangiare le caramelle alla liquirizia in gravidanza?
Mangiare una piccola caramella alla liqurizia per calmare la tosse e fare del bene a tutta la gola è possibile, l’importante oltre a non esagerare, è sceglierne una tipologia senza zucchero in modo da evitare picchi glicemici nel sangue. Altro consiglio è quello di evitare le caramelle gommose alla liqurizia che in realtà di liquirizia hanno solo l’aroma e sono piene di coloranti e conservanti.
La liquirizia in gravidanza potrebbe provocare la nausea?
Al contrario di questa credenza, possiamo dire che una piccolissima dose di liquirizia potrebbe avere effetto calmante sullo stomaco e quindi far passare l’odiatissima sensazione di nausea tipica soprattutto delle prime settimane di gravidanza.
Tisane alla liquirizia: berle o evitarle?
Gli infusi e le tisane sono spesso molto apprezzate dalle mamme che se le concedono come coccola quotidiana con funzioni benefiche e rilassanti. In particolare, la tisana alla liqurizia può avere un’azione digestiva utile soprattutto quando abbiamo mangiato troppo e ci sentiamo gonfi. In gravidanza, consumare una piccola quantità di tisana alla liquirizia non dovrebbe avere particolari effetti indesiderati, sempre meglio però chiedere un consulto al medico oppure al dietologo che sta seguendo la tua alimentazione in gravidanza.