Kevin Spacey è innocente. La giuria federale nel processo per abusi sessuali a carico di Kevin Spacey ha emesso il verdetto definitivo: il tribunale, nella sessione di giovedì 20 ottobre, ha stabilito che l’attore premio Oscar non è responsabile degli abusi sessuali nei confronti della star di Star Trek: Discovery, Anthony Rapp. Quest’ultimo, durante la lettura del verdetto della giuria – composta da sei donne e sei uomini – è apparso stoico e calmo, mentre i suoi avvocati sembravano sconfortati quando hanno lasciato il tribunale nel centro di Manhattan.
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Spacey ha abbassato la testa dopo la lettura finale del verdetto e si è poi alzato per abbracciare i suoi avvocati. “Sono molto grata alla giuria per aver capito queste false accuse”, ha dichiarato l’avvocato dell’attore hollywoodiano, Jennifer Keller, fuori dal tribunale. Kevin Spacey invece ha preferito non rilasciare alcuna dichiarazione in merito e, affiancato da guardie del corpo, è salito velocemente su un SUV nero per poi andarsene.
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Kevin Spacey Anthony Rapp risponde su Twitter al verdetto
Al silenzio di Kevin Spacey si è contrapposta una dichiarazione pubblicata di Anthony Rapp su Twitter, in cui ha affermato di essere “profondamente grato per l’opportunità di far ascoltare il mio caso, e ringrazio i membri della giuria per il loro servizio”. E poi ha continuato: “L’idea di intentare questa causa è sempre stata quella di fare luce, come parte di un movimento più ampio che si oppone a tutte le forme di violenza sessuale“, ha detto Rapp, giurando di continuare a lottare per “un mondo libero da ogni tipo di violenza sessuale”. Richard Steigman, l’avvocato di Rapp che ha tenuto l’arringa finale, ha rilasciato una dichiarazione: “Anthony ha detto la sua verità in tribunale. Rispettiamo il verdetto della giuria, ma questo non cambia nulla”. Un verdetto di innocenza che arriva dopo il totale deragliamento della carriera di Kevin Spacey, schiacciato – ingiustamente – dal peso delle accuse di abusi sessuali.
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Kevin Spacey abusi sessuali: il tramonto ingiusto di una carriera
Agli albori del movimento #MeToo, Anthony Rapp è stato uno dei personaggi più in vista a lanciare accuse di abusi sessuali contro Kevin Spacey, facendo deragliare la sua lodevole carriera sul grande e piccolo schermo. L’attore ha infatti dovuto abbandonare il set di House of Cards, la gloriosa serie Netflix di cui era protagonista nei panni di Francis Underwood, proprio a causa di tali accuse. Rapp aveva affermato che l’attore si è aggrovigliato su di lui durante una festa a New York nel 1986, quando Rapp aveva 14 anni e Spacey 26. Rapp, noto soprattutto per il suo ruolo nel musical Rent, aveva testimoniato in tribunale che il presunto incontro è stato “il singolo evento più traumatico” della sua vita. Accuse che Spacey aveva negato categoricamente, affermando sotto giuramento di “non essere vere”. I suoi avvocati hanno infatti sostenuto che Rapp ha “creato una storia” in gran parte perché era geloso del successo del loro cliente nell’industria dello spettacolo. Una tesi che è stata poi confermata dal verdetto definitivo della giuria, il quale auspica che presto potremmo rivedere l’attore nuovamente sui set.