#iorestoacasa con… Diego Campagnani

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ore 10.30 «Ancora prima di buttar giù un caffé, controllo mail e messaggi dal cellulare e guardo qualche video di giocatori stranieri di Fifa, il videogioco su cui gareggio, per carpirne qualche segreto. Poi esco a fare la spesa per mia nonna, che ha 84 anni e vive a 200 metri da noi. Le porto un saluto da lontano e le lascio la sporta sul pianerottolo». ore 12 «Lavoro da camera mia, su una grande scrivania ad angolo, lunga più di due metri, costruita su misura. Sopra ci stanno le coppe dei tornei e tre schermi da 24 pollici: uno per giocare a Fifa, gli altri due per il pc, per gestire lo streaming e altro. Ho profili social su Facebook, Instagram, Twitter e Twitch - la piattaforma video dei videogiocatori - che gestisco da solo». ore 13 «Non pranzo mai davanti allo schermo o sul divano. Ora che la mamma lavora da casa, mangiamo insieme. Ma, anche normalmente, apparecchio bene la tavola e mi cucino piatti genuini: non ho mai mangiato cibi già pronti. Sono un bravo chef: la mia specialità è la carbonara. Se devo affrontare un torneo che dura diverse ore, mi preparo una bottiglia d’acqua, frutta o un toast: ho messo al bando gli snack grassi e fritti». ore 14 «Inizio ad allenarmi: accendo la PS4 (la Playstation, ndr), il computer e mi collego a Twitch: mentre provo nuove tattiche di gioco e sfido il mio compagno di squadra, Alessandro Rosetti, che sta a Torino, sono sempre in diretta streaming. A ogni partita, che dura 15 minuti, mi osservano in media 120 ragazzi, ma ora che scuole e università sono chiuse ho un pubblico più numeroso. Le ragazze sono meno del 20 per cento: loro mi seguono soprattutto su Instagram. Spesso mi alleno anche con videogiocatori stranieri». ore 16.30 «Posso rimanere davanti allo schermo anche sette ore di fila, ma cerco di non superare le due/tre consecutive. In genere, mi alleno 5-6 ore al giorno. Prima di iniziare faccio stretching alle mani, ma per il resto non pratico nessuna attività sportiva. Benché stia seduto a lungo non ho disturbi alla schiena, grazie alla mia sedia da gamer: molto imbottita, ha un cuscinetto per la zona lombare e uno per la testa e mi fa stare comodo e dritto. Per ritrovare la concentrazione non uso coach, passeggio per un’oretta con il mio cane Fulmine. In questi giorni esco pochissimo con lui e mi manca. Compenso facendo pause brevi ma più frequenti. Naturalmente le gare, a cui partecipavo ogni weekend accompagnato dall’allenatore (33 anni) e dal team manager (23), sono saltate. Dopo le 17 chiudo e mi metto a fare stories (brevi video, ndr) su Instagram, chiacchiero con gli amici, usando la funzione “party” della playstation o tramite Discord (un’app tipo Whatsapp, ndr) e poi mi alleno ancora. Ogni tanto in camera entra mia mamma, ma se vede che sono in streaming esce subito. Sa che per me è un lavoro, non un hobby. I miei amici mi invidiano molto per questo». ore 21 «Fino a mezzanotte faccio dirette video sui social. Difficilmente leggo o guardo la tv. Ascolto molta musica, di tutti i tipi, su Spotify. Prima di dormire guardo video delle Iene o su YouTube».

Diego Campagnani giocatore professionista di e-sport, gioca per l’inter

Diego Campagnani, 22 anni, di Varese, in arte Crazy Fat Gamer, è un gamer, cioè un videogiocatore professionista di sport elettronici. Ha vinto il Campionato italiano di Fifa 16 e Fifa 2018, e pochi mesi fa a Bucarest uno degli eventi internazionali di Fifa 20. In questi giorni avrebbe dovuto indossare la maglia dell’Inter nella prima edizione della Serie A Tim, il campionato ufficiale della Serie A di videogiochi, ma le competizioni sono sospese a causa del coronavirus. 

«Al mattino, spesa per nonna»

ore 10.30 «Ancora prima di buttar giù un caffé, controllo mail e messaggi dal cellulare e guardo qualche video di giocatori stranieri di Fifa, il videogioco su cui gareggio, per carpirne qualche segreto. Poi esco a fare la spesa per mia nonna, che ha 84 anni e vive a 200 metri da noi. Le porto un saluto da lontano e le lascio la sporta sul pianerottolo». 

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La postazione di lavoro di Diego.

«Maxi scrivania da 2 metri»

ore 12 «Lavoro da camera mia, su una grande scrivania ad angolo, lunga più di due metri, costruita su misura. Sopra ci stanno le coppe dei tornei e tre schermi da 24 pollici: uno per giocare a Fifa, gli altri due per il pc, per gestire lo streaming e altro. Ho profili social su Facebook, Instagram, Twitter e Twitch – la piattaforma video dei videogiocatori – che gestisco da solo».

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Per pranzo menu equilibrato e mise en place raffinata

«Non mangio mai schifezze»

ore 13 «Non pranzo mai davanti allo schermo o sul divano. Ora che la mamma lavora da casa, mangiamo insieme. Ma, anche normalmente, apparecchio bene la tavola e mi cucino piatti genuini: non ho mai mangiato cibi già pronti. Sono un bravo chef: la mia specialità è la carbonara. Se devo affrontare un torneo che dura diverse ore, mi preparo una bottiglia d’acqua, frutta o un toast: ho messo al bando gli snack grassi e fritti».  


«Mi seguono anche le donne»

ore 14 «Inizio ad allenarmi: accendo la PS4, il computer e mi collego a Twitch: mentre provo nuove tattiche di gioco e sfido il mio compagno di squadra, Alessandro Rosetti, che sta a Torino, sono sempre in diretta streaming. A ogni partita, che dura 15 minuti, mi osservano in media 120 ragazzi, ma ora che scuole e università sono chiuse ho un pubblico più numeroso. Le ragazze sono meno del 20 per cento: loro mi seguono soprattutto su Instagram. Spesso mi alleno anche con videogiocatori stranieri». 

«Passeggio, con Fulmine»

Fulmine il cane di Diego

ore 16.30 «Posso rimanere davanti allo schermo anche sette ore di fila, ma cerco di non superare le due/tre consecutive. In genere, mi alleno 5-6 ore al giorno. Prima di iniziare faccio stretching alle mani, ma per il resto non pratico nessuna attività sportiva. Benché stia seduto a lungo non ho disturbi alla schiena, grazie alla mia sedia da gamer: molto imbottita, ha un cuscinetto per la zona lombare e uno per la testa e mi fa stare comodo e dritto. Per ritrovare la concentrazione non uso coach, passeggio per un’oretta con il mio cane Fulmine, uno Yorkshire nano. In questi giorni esco pochissimo con lui e mi manca. Compenso facendo pause brevi ma più frequenti. Naturalmente le gare, a cui partecipavo ogni weekend accompagnato dall’allenatore (33 anni) e dal team manager (23), sono saltate. Dopo le 17 chiudo e mi metto a fare stories su Instagram, chiacchiero con gli amici, usando la funzione “party” della playstation o tramite Discord e poi mi alleno ancora. 

«Gioco, e mamma è contenta»

Ogni tanto in camera entra mia mamma, ma se vede che sono in streaming esce subito. Sa che per me è un lavoro, non un hobby. I miei amici mi invidiano molto per questo».

ore 21 «Fino a mezzanotte faccio dirette video sui social. Difficilmente leggo o guardo la tv. Ascolto molta musica, di tutti i tipi, su Spotify. Prima di dormire guardo video delle Iene o su YouTube». 

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