“Il signore degli anelli” su Canale 5: da stasera comincia la maratona della trilogia

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La tv si difende dal Coronavorus a colpi di saghe. Dopo Harry Potter e i due capitoli dello spin-off Animali fantastici, I pirati dei Caraibi, Twilight e Jurassic Park tocca ai tre capitoli de Il signore degli anelli, targati Peter Jackson, tenerci compagnia da stasera (in prima serata su Canale 5).

Si parte con La compagnia dell’anello (2001), il primo episodio che ha dato il via al viaggio nella Terra di Mezzo, inventata dalla penna di J. R. R.Tolkien, insieme a Frodo Baggins (Elijah Wood), Gandalf il grigio (Ian McKellen), Galadriel (Cate Blanchett) Gollum (Andy Serkis), il mostriciattolo digitale creato dai maghi della Weta premiati con l’Oscar e all’elfo Legolas (Orlando Bloom).

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il signore degli anelli

E in viaggio ci sono anche orde di orchi, arcieri e nani, i cattivi SauronSaruman (Christopher Lee), l’erede al trono di Gondor Aragorn, che ci ha fatto scoprire Viggo Mortensen, uno di quegli attori a cui gli si può chiedere l’impossibile, e molti altri personaggi della trilogia più premiata di tutti i tempi (17 Oscar vinti e 30 nomination). I tre film (La compagnia dell’anello, Le due torri e Il ritorno del re) saranno trasmessi ogni lunedì. Pronti a iniziare l’avventura?

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Il sogno di Peter Jackson diventa realtà

Il sogno di Peter Jackson diventa realtà. Grazie all’innovazione digitale Il signore degli anelli di J. R. R. Tolkien si trasformano in puro cinema. Quello che era impensabile a metà degli anni Novanta, quando il futuro premio Oscar immaginava la sua Terra di Mezzo, diventa possibile agli inizi del Duemila. La passione del regista neozelandese per il capolavoro letterario risale ai 18 anni, quando lo lesse per la prima volta. Da quel momento diventa il suo chiodo fisso. Di certo non avrebbe mai immaginato che un giorno sarebbe diventato l’artefice di un passaggio epocale nella storia del cinema e che avrebbe segnato l’inizio di un nuovo millennio (La compagnia dell’anello è del 2001).

Una lavorazione infinita

In principio si pensava di girare un solo lungometraggio, ma Jackson non voleva rinunciare ad alcuni elementi della storia, come la battaglia del Fosso di Helm (la battaglia infinita raccontata nel terzo capitolo della saga), o ridurre il ruolo del doppiogiochista Saruman (Christopher Lee). La New Line si affidò al progetto del regista/fan e decise di produrre tre film. Fu un’impresa colossale: la produzione durò sette anni, coinvolgendo circa 20mila comparse e 150 set sparsi per la Nuova Zelanda. Le riprese iniziarono nell’ottobre 1999 e terminarono a fine 2000, ma si continuò a lavorare, anche per le edizioni estese, fino al 2003. L’ultima scena di Gollum venne girata nella casa di Jackson poche settimane prima dell’uscita de Il ritorno del re (2003).

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Il primo capitolo? Il migliore

Non ci sono dubbi: La compagnia dell’anello è il capitolo de Il signore degli anelli più riuscito della trilogia. È convinto anche Mortensen: «È il più organico», ha dichiarato. C’è un maggiore equilibrio tra gli effetti digitali, artigianalità e riprese dal vivo, a differenza dei due capitoli successivi in cui il digitale prende il sopravvento. «Il mito degli effetti speciali ha offuscato Jackson», sostiene l’attore di Aragorn. Nel primo episodio le scene con effetti speciali sono circa 540, ne Il ritorno del re il triplo. A voi la sentenza.

Bowie e Uma Thurman in un cast alternativo

Nella trilogia Galdalf, Boromir, Aragorn e sua moglie Arwen li conosciamo con i volti di Ian McKellen, Sean Bean, Viggo Mortensen e Liv Tyler. E se fossero stati interpretati da altri attori? A Sean Connery, per esempio, fu offerto il ruolo dello stregone amico di Frodo, mentre a Liam Neeson e Daniel Day-Lewis (e prima di lui a Stuart Townsend) quelli di Boromir e Aragorn. Uma Thurman rifiutò la parte di Arwen e della principessa di Rohan Eowyn, riteneva più importante dedicarsi al ruolo di mamma. Invece David Bowie si propose per il ruolo del mezzelfo e signore di Gran Burrone Elrond (Hugo Weaving), in questo caso fu Peter Jackson a dire di no per l’estrema iconicità del cantante.

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Aragorn (Viggo Mortersen) – Foto Kika

I record de “Il ritorno del re”

Cavalieri, orchi e arcieri danno vita a una delle battaglie più imponenti della storia del cinema con lo scopo di distruggere l’anello dal potere maligno. Si svolge nell’ultimo capitolo della saga Il signore degli anelli (Il ritorno del re), nel Fosso di Helm, e per realizzarla ci sono voluti quattro mesi di riprese e molti ritocchi digitali. Il ritorno del re detiene molti record, come il numero di comparse in una sola scena (836) o quello di Oscar vinti, ben 11, alla pari di Ben-Hur e Titanic, ma era la prima volta che capitava a un film fantasy. È il capitolo che ha incassato di più (1,1 miliardi di dollari), tenendo conto anche della successiva trilogia dello Hobbit (2012-13-14), sempre diretta da Jackson e tratta dall’omonimo libro di Tolkien.


La compagnia dell’anello diventa serie tv per Amazon

Ora tocca alla tv sviluppare nuove avventure nella Terra di Mezzo. Dopo il successo de Il trono di Spade spunta il fantasy tratto da Tolkien e prodotto da Amazon. La serie sarà composta da cinque stagioni ed esplorerà storie che precedono le vicende de La compagnia dell’anello. Intanto nella nuova saga arrivano alcuni membri della famiglia StarRobert Aramayo (il giovane Ned Stark) e Joseph Mawle (Benjen Stark). Le riprese, per ora sospese a causa dell’emergenza sanitaria, si svolgeranno sempre in Nuova Zelanda. La serie riuscirà a eguagliare la potenza dei film di Peter Jackson?

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