I dati scioccanti sui pesticidi in Trentino: aumentano tumori, autismo e Parkinson. L’allarme dei medici per l’ambiente

0
- Annuncio pubblicitario -

La situazione dei pesticidi in Trentino è totalmente fuori controllo. Se si mettono insieme tutti i dati a disposizione, ne emerge un quadro allarmante. Lo ha fatto la dottoressa Patrizia Gentilini, medico e rappresentante dell’associazione Medici per l’Ambiente Isde Italia, durante un intervento che ha fatto anche storcere il naso ai politici locali…

I dati scioccanti sui pesticidi in Trentino

Il Trentino è la seconda regione in Italia per uso di pesticidi e questa situazione è molto pericolosa dato che, come è ormai noto, l’esposizione a tali sostanze è dannosa per la salute e aumenta il rischio di diverse patologie. A lanciare l’allarme sui fitofarmaci usati in agricoltura è Patrizia Gentilini, medico e rappresentante dell’associazione Medici per l’Ambiente Isde Italia.

Intervenuta ad una conferenza informativa organizzata dal Consiglio provinciale di Trento sul tema dell’uso sostenibile di fitofarmaci in agricoltura, la dottoressa Gentili ha presentato dei dati scioccanti.

Si tratta dei dati dell’Ispra che mostrano appunto come la Provincia autonoma di Trento sia seconda solo al Veneto in quanto ad uso di pesticidi, con 1.254 tonnellate, pari a 54 chili per ettaro.

- Annuncio pubblicitario -

Come ha spiegato la dottoressa Gentilini: 

“Si tratta di principi attivi. Esiste una diversa tossicità tra principio attivo e formulato commerciale. In quest’ultimo sono presenti decine di altre sostanze che rendono il prodotto finale molto più pericoloso del solo principio attivo. E questo è stato dimostrato per il glifosate. Queste sostanze immesse nel territorio e disperse nell’ambiente contaminano tutto il sistema circostante, senza che vi sia la possibilità di controllarne la diffusione”.

Nella Provincia di Trento sono state trovate 130 sostanze nel 52% delle acque superficiali, alcune delle quali particolarmente nocive come l’atrazina.

Fortunatamente le acque sotterranee sono ancora prive di pesticidi e questo vuol dire che c’è ancora tempo per fermare una contaminazione che altrimenti inquinerebbe l’area in maniera irreversibile. 

Le conseguenze sulla salute sono gravissime

Le conseguenze sono troppe! Soprattutto per gli agricoltori che sono esposti a tali sostanze ogni giorno, per le loro famiglie e le persone che abitano in prossimità dei campi (anche a chilometri di distanza).

Minore, ma sempre rilevante, l’esposizione di chi poi consuma frutta e verdura in cui all’interno rimangono tracce di fitofarmaci.

Come ha fatto sapere la dottoressa Gentilini:

“L’esposizione residenziale ha indagato rischi per persone che abitano fino a 8 km di distanza. E ha rilevato un aumento della mortalità per morbo di parkinson, abortività spontanea, malformazioni, tumori infantili, danni al neuro-sviluppo con calo del quoziente cognitivo e disturbi dello spettro autistico. In Val di Non su 34 individui sani è stata riscontrata nelle urine e nel sangue la presenza di 10 tra pesticidi e funghicidi in quantità diverse a seconda dei periodi in cui sono avvenuti i trattamenti. I fitosanitari nell’organismo riducono la capacità di riparo enzimatico e quindi le difese nel nostro dna. Vi sono individui in buona salute che non hanno immediati disturbi a causa di questa esposizione che nel tempo accresce però la loro fragilità riducendo le difese immunitarie”.

L’effetto cocktail

Si è parlato anche del problema ancora poco noto delle conseguenze dell’esposizione a percentuali molto basse di pesticidi ma di diverso genere in contemporanea, ossia a quello che è ormai comunemente chiamato cocktail di pesticidi.

La dottoressa ha segnalato che gli alimenti nei quali i prodotti fitosanitari superano i limiti di legge sono solo poco più dell’1% ma il problema è appunto nel mix di sostanze a cui siamo esposti, che non si può considerare sicuro.

“Perché le indagini più sofisticate dimostrano l’alterazione di centinaia di geni a causa di un cocktail di pesticidi che entrano nell’organismo attraverso i cibi”.

I pesticidi agiscono negativamente anche sul microbiota intestinale. Il glifosato, ad esempio, come hanno dimostrato diverse ricerche, tra i suoi vari effetti nocivi è in grado anche di alterare gravemente il microbiota intestinale e questo, una volta squilibrato, ci espone a gravi conseguenze di salute.

- Annuncio Pubblicitario -

Leggi anche: Glifosato: anche a piccole dosi può influenzare il microbiota intestinale. Lo studio

In certe fasi della vita, poi, i pesticidi assunti anche a dosi bassissime possono portare alla comparsa di gravi patologie e, nel caso si tratti di interferenti endocrini, non esistono limiti di sicurezza.

I pesticidi uccidono gli spermatozoi causando dunque una fertilità compromessa e ancora più gravi i possibili effetti su bambini e neonati. In particolare la dottoressa si è soffermata a spiegare i rischi di un’esposizione ai pesticidi durante la gravidanza e come questo aspetto possa incidere sul neurosviluppo dei bambini e favorire la comparsa di malformazioni fetali. I prodotti fitosanitari sono in grado di causare, in un sistema nervoso e cerebrale in formazione, gravi deficit cognitivi e comportamentali. 

Leggi anche: Gravidanza: l’esposizione ai pesticidi aumenta il rischio di bimbi con ritardo o autismo 

Un ambiente inquinato, di fatto, riduce la capacità del nostro organismo di mantenersi in salute e per questo è necessario prendere provvedimenti immediati.  

Bandire subito i pesticidi

La dottoressa Gentilini ha dunque concluso che, dato che anche minime quantità di pesticidi danneggiano la salute, non si può far altro che bandirli:

 “L’uso sostenibile dei fitosanitari è di farli diventare inutili perché sempre anche una minima quantità di queste sostanze finisce nell’ambiente. Occorre puntare sull’agrobiologia, contemperando produzione agricola, salute delle persone e dell’ambiente. Questo è il momento in cui avere il coraggio di cambiare. Saranno soprattutto i bambini a ringraziare”.

E noi non possiamo che essere più d’accordo!

Tra l’altro i pesticidi hanno un impatto ambientale pesantissimo e contribuiscono alla perdita di biodiversità. Un esempio per tutti è la situazione delle api e degli altri insetti impollinatori che sono gravemente a rischio anche a causa di queste sostanze. Proprio ieri vi abbiamo parlato della nuova Direttiva 2021 del ministero dell’Ambiente per tutelare gli insetti impollinatori e i coralli, che prevede anche un monitoraggio sui pesticidi.

Leggi anche: Biodiversità: firmata la Direttiva 2021 che tutela le api e i coralli, ma soltanto nelle Aree già protette

Nel seguente video trovate la conferenza in versione integrale.

Fonte: Consiglio della Provincia Autonoma di Trento / Il Dolomiti

Leggi anche:

- Annuncio pubblicitario -