Guida definitiva al decluttering dell’armadio

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Mai un momento sarà così propizio per dedicarsi finalmente al decluttering del guardaroba. Giorni di reclusione, cambio di stagione (da fare in ogni caso) e pulizie di primavera: è il momento di eliminare ciò che non serve e sistemare finalmente quella bomba esplosa che prende il nome di armadio.

Il primo passo: eliminare le cose inutili

Il reparto nostalgia

La felpa dell’ex fidanzato, i jeans del liceo, i top da discoteca di quando eravate giovani e single, i pantaloni a vita bassissima: è giunto il momento di fare fuori tutto.

I regali inutilizzati

Regali mai apprezzati, mai aperti, mai voluti: nessuno si offenderà se vengono scartati. Se sono nuovi (e carini) li si può sempre riciclare, se invece si tratta di quell’orrido nano di Natale regalato dalla prozia… Si può buttare senza rimorsi.

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Quelli che sembravano degli affari

Le cose acquistate in saldo e mai messe perché della misura sbagliata, del colore sbagliato, del fit sbagliato: meglio non prendersi in giro.

I doppioni

È ok avere tre paia di collant, non è ok averne 30: sempre fare una cernita! È comprensibile possedere più di una T-shirt bianca, ma 50 sono davvero troppe.

I rimorsi

Le cose “troppamoda”; i capi delle stagioni passate che ora davvero sono superate: vendere, vendere, vendere! I capi comprati in vacanza: lo so che quel cappello sembrava una grande idea in Vietnam ma tornati a casa sembra davvero importabile.



E poi, gli acquisti senza prova in camerino: quei jeans che non si allacciano purtroppo non cambieranno taglia durante la notte.

I capi e gli accessori irrimediabilmente scomodi

Tutte abbiamo nell’armadio il maglione che pizzica, le scarpe che fanno male, i jeans che tirano sul cavallo. È arrivato il momento di liberarci da questo peso.

Le cose di bassa qualità

Quella magliettina che fa un seno pazzesco ma il cui tessuto fa puzzare forse può essere sostituita. Il maglione che perde un chilo di pelucchi ogni volta che lo si indossa  – nonostante il metodo del freezer, che non funziona – fa uscire pazze, è giunto il momento di dirgli addio.

Gli abiti di altre taglie

A meno che veramente non ci si alleni tutti i giorni e si segua una dieta ferrea, meglio non rimuginare sugli abiti che non vanno proprio bene.

I senza speranza

Mutande scolorite, calze bucate, canottiere sformate, capi di brutti tessuti, scoloriti, con pallini, gioielli aggrovigliati senza speranza, bigiotteria scolorita… Senza remore, è tutto decisamente da buttare.

Secondo passo: trovare le motivazioni per eliminare

Quando farlo

Ora, mai momento sarà più propizio! Il momento di decluttering combacia perfettamente con il cambio di stagione (e con lo scartare ciò che non serve perché, ormai è chiaro, procrastinare non serve a niente).

Perché farlo

Perché l’armadio è pieno e in casa non c’è altro spazio, perché quando poi si cerca quel determinato abito non lo si trova mai per colpa del caos, perché non ci sono giorni abbastanza in un anno per indossare tutto quello che si possidere. 

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Cosa è vietato pensare quando si elimina dall’armadio

1) “Ma con tutto quello che l’ho pagato…”


2) “C’è ancora spazio disponibile nell’armadio!”

3) “Che spreco…”

4) “Forse un giorno lo metterò…”

5) “Mi piaceva così tanto…”

6) “Se lo sapesse mia mamma…”

Terzo passo: invece che buttare subito, suddividere per pile

La pila delle modifiche

È quella dei capi destinati alla sarta, al calzolaio, alla lavanderia.

La pila dell’ultima chance

Dare una ultima possibilità alle cose sulle quali si è incerti non equivale a infrangere la legge, ma il tempo massimo deve essere di una settimana.

La pila del “da regalare”

Se qualcosa non piace non significa che non possa fare la felicità di un familiare, o di un’amica.

La pila del “da vendere”

In questa pila va tutto quello che è di marca e quindi facilmente vendibile, o capi che sono stati alla moda e possono interessare a qualcuno, o qualcosa di iconico da collezione.

La pila del “da buttare davvero”

Mutande slabbrate, maglie scolorite, calze rotte, cinture a pezzi. Ricordarsi sempre che i vestiti anche se bucati e rotti possono essere riciclati, molti negozi offrono questo servizio gratuito.





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