In queste lunghe giornate costretti in casa, leggete un libro insieme ai vostri figli e alle vostre figlie. Ad alta voce. Guardando insieme le figure e commentando la storia che va avanti pagina dopo pagina.
Nati per leggere
A ricordarci che un libro, adesso più che mai, può essere una risorsa preziosa e la lettura una bella attività a cui dedicare del tempo è il pediatra Giorgio Tamburlini, presidente del Centro per la Salute del Bambino di Trieste e tra i coordinatori nazionali di Nati per Leggere. Si tratta del progetto che dal 1999 promuove la lettura in famiglia perché leggere ad alta voce, fin dalla nascita, non solo influenza lo sviluppo cognitivo e linguistico di bambini e bambine, ma rafforza la relazione adulto-bambino e aiuta i più piccoli, attraverso le storie, a riconoscere le proprie emozioni e quelle altrui. In altre parole, un buon libro aiuta a crescere.
Un libro per amico
La voce di mamma o di papà che dà vita alle avventure e ai personaggi di carta e lo stare insieme davanti alle pagine del libro rendono la lettura condivisa un importante momento di scambi affettivi.
L’impatto che il leggere insieme ad alta voce ha sul rapporto genitore-figlio lo ribadisce la psicologa Anna Oliverio Ferraris, già docente di psicologia dello sviluppo all’Università La Sapienza di Roma. «La lettura ad alta voce ha molti pregi. Favorisce l’ascolto, la concentrazione, la visualizzazione personale di ciò che si legge e si ascolta, l’immaginazione. Ma contribuisce anche a creare una forte intimità con mamma e papà, e la vicinanza fisica col genitore fa sentire il bambino protetto». Oltre che coccolato: «le bambine e i bambini apprezzano quando un genitore “perde del tempo” con loro, leggendo un libretto o raccontando qualcosa. E ancor di più adesso che sono confinati in casa e non possono correre e giocare all’aperto».
«Abbiamo l’occasione dunque di rendere prezioso questo tempo» commenta Tamburlini. «Ricorrendo a quello che c’è in casa. Per cui se non ci sono tanti libri, leggete insieme quello che c’è: libri già letti, libri di cucina, commentate le figure sui giornali o aprite un atlante per viaggiare insieme e conoscere il mondo là fuori».
Perché leggere, ribadisce il pediatra, è «anche un modo per comunicare con l’esterno: una finestra che si apre sul mondo in un momento in cui siamo chiusi nelle nostre case».
I libri aiutano a dare voce alle emozioni
L’emergenza che stiamo affrontando e la routine sospesa da settimane inevitabilmente sono accompagnate da emozioni insolite da elaborare: la lettura può servire anche a sollecitare le domande dei bambini su questo strano presente che (stiamo) stanno vivendo. «Confrontatevi, accogliete le loro domande e le loro paure, aiutateli a esprimere le loro emozioni – consiglia Tamburlini – e in tempi di socialità fisica ridotta valorizzate più che mai la socialità affettiva».
«Al bambino che chiede spiegazioni e approfondimenti, la risposta del genitore risulta tranquillizzante» aggiunge Oliverio Ferraris. «E ricordate: le emozioni sono contagiose, i bambini entrano in risonanza emotiva con l’adulto di riferimento, per cui se riuscite a trasmettere calma e speranza reggeranno meglio questo isolamento forzato». Senza dimenticare che la lettura può servire anche per allentare la tensione e vivere insieme dei tempi distesi, divertenti e rilassanti.
Buona lettura!
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