Giorgia Soleri è ancora al centro delle critiche. L’attivista è infatti stata travolta dalle polemiche sui social a causa di una sua affermazione di non troppo tempo fa che riguarda il suo poco amore per il cinema. Tuttavia, pochi giorni fa Giorgia si trovava a Venezia per calcare i red carpet in veste di testimonial di un noto brand di champagne proprio in occasione del Festival del Cinema.
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Il tutto è nato poiché un utente ha ricondiviso sul suo profilo lo screen di una storia di non molto tempo fa dal profilo di Giorgia nella quale rispondeva ad alcune domande poste dai fan. La domanda in questione recitava: “Ti piace il cinema? Non ne parli troppo spesso”. Nello screenshot riportato la risposta di Giorgia è laconica: “No, per niente. Purtroppo è un linguaggio che mi annoia e credo di essere davvero l’unica persona che abbia mai conosciuto a disperarsi quando qualcuno dice “guardiamo un film?”. Insomma, questo è un giudizio molto pesante considerando che Giorgia si sia trovata negli scorsi giorni nella sala cinematografica de La Biennale ad ammirare alcuni dei futuri capolavori contemporanei.
Suggerimento per brand e sponsor che pagano scappati di casa per camminare sul red carpet di Venezia. Investite nel cinema italiano, magari ci guadagnamo tutti.
— Marco Salvati (@marcosalvati) September 4, 2022
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Lo screen, a pochissimi minuti dalla sua ripubblicazione, ha fatto subito il giro del web causando un’onda di indignazione e dissenso da parte di fan e non. Alcuni si sono lamentati animatamente riguardo la questione. Addirittura, lo sceneggiatore Marco Salvati si è espresso in questi termini: “Suggerimento per i brand e sponsor che pagano scappati di casa per camminare sul red carpet a Venezia. Investite nel cinema italiano, magari ci guadagnano tutti”.
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Giorgia Soleri Venezia polemica: “Non sono una grandissima amante del cinema”
Ovviamente Giorgia ha subito risposto alla bufera di critiche con alcune storie subito dopo la sua esperienza a Venezia: “Chi mi segue da un po’ sa che non sono una grandissima amante del cinema. A me piacciono i linguaggi artistici che richiedono un pezzo della propria storia e della propria esperienza per poterli comprendere fino in fondo. Però nasco come fotografa. Infatti i pochi film che mi hanno davvero emozionata e lasciato qualcosa o avevano una grandissima fotografia o richiedevano allo spettatore un’attenzione molto attiva per entrare al 100% nell’immaginario del regista. Ecco, Bardo, il film che abbiamo visto ieri aveva entrambe quelle cose. Una fotografia talmente bella che ti senti per più di tre ore completamente all’interno delle scene e richiede una lettura molto personale”.
Tuttavia, nonostante queste giustificazioni i fan non si sono mostrati molto convinti. Infatti, l’influencer è stata pagata per poter partecipare al Festival e sicuramente parlare male dell’evento o dei film partecipanti al concorso non sarebbe contemplato da nessun contratto di lavoro. Ormai, per potersi permettere di mantenere viva un’organizzazione enorme come quella del Festival di Venezia, non si può più fare a meno degli sponsor né nemmeno delle influencer che mostrandosi sul red carpet portano visibilità ad un Festival a lungo vissuto come di nicchia da parte del popolo medio italiano. Insomma, ogni anno si ripropone sempre la stessa storia: è giusto invitare ad un evento di così grande portata artistica personaggi che non hanno nulla a che fare con il cinema o con l’arte?