Franco Battiato, un pensiero piccolo, piccolo per un artista grande, grande
Il giorno dopo. È il giorno dopo un giorno tristissimo. Il giorno che ha portato via il corpo di Franco Battiato. 24 ore non possono certo essere sufficienti per metabolizzare un profondo rimpianto. Il rimpianto di non vedere più un artista che per oltre quarant’anni ci ha costantemente affascinati, stupiti, incantati con la sua Arte. Il cordoglio per la sua scomparsa è stato unanime. Il mondo della cultura, dello spettacolo hanno twittato messaggi di sincero e profondo cordoglio. Persino il mondo della politica, in questa triste occasione, è parso coeso. Non vi sono stati quei malcelati ed odiosi silenzi, che seguono spesso la scomparsa di un artista, da parte di alcuni politici soltanto perché l’artista stesso aveva un’idea politica diversa dalla loro. Destra, centro, sinistra per lui, Franco Battiato, pari sono. Si farebbe un torto alla sua straordinaria intelligenza e sensibilità se lo si volesse incastrare in queste vecchie, usurate, categorie mentali. Franco Battiato era oltre. Oltre l’umana miseria. Lui aveva scelto di vivere la sua vita come un grande scalatore. Le sue montagne non erano le vette di ottomila metri e più, sparse per il mondo. Le vette che voleva conquistare erano quelle dell’anima. La ricerca spasmodica della parte più intima di noi, la più profonda e la più sconosciuta. Ha utilizzato come strumento per le sue scalate non i picconi o le corde, ma la musica, la pittura, la filosofia, l’Arte tutta a 360°. Nel suo eremo di Milo ha respirato quell’aria meravigliosa della sua Sicilia, che gli ha riempito la mente ed il cuore. L’ha respirata fino alla fine. Fino a quando quel magnifico teatro, dove erano nate le opere tutte di Franco Battiato, dove vi era il suo pianoforte, i suoi innumerevoli libri, audio e video cassette, i suoi dischi ha deciso che era giunto il momento di calare il sipario. Per sempre.
E così, come sempre avviene quando muore un grande artista, si pensa immediatamente all’eredità artistica che lascia. Chi sono i suoi eredi? Chi sarà in grado di proseguire quel cammino seguendo le orme tracciate dal maestro siciliano? La risposta? Nessuno. Nessuno potrà raccogliere l’eredità di Franco Battiato, nessuno potrà proseguire quel cammino terreno interrotto il 18 maggio 2021. Si può imitare uno stile musicale, si può tentare di prendere spunti dai testi di altri grandi cantautori, si può persino tentare di scimmiottare il pensiero politico – sociale di un artista. Nessuno potrà ereditare l’Arte di Franco Battiato, perché il suo era un afflato che lo portava lì dove altri non possono e non potranno arrivare. In lui vi era qualcosa che nasceva da dentro, dalla sua anima ed attraverso lo studio incessante, spinto da una devastante curiosità, arrivava a raggiungere delle vette artisticamente inesplorate ed inesplorabili per tutti gli altri. Per questo la sua eredità rimarrà inaccessibile, mentre la sua Arte, fortunatamente, continuerà ad essere accessibile a tutti, perlomeno a tutti coloro per cui l’anima non è soltanto una parola ma l’essenza della nostra umanità.
Arrivederci Maestro, che la terra ti sia lieve.
Articolo di Stefano Vori