Fase 2: per parrucchieri ed estetiste possibile riapertura il 18 maggio

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Parrucchieri ed estetisti non ce la fanno più
, hanno bisogno di riaprire e non certo per un capriccio. Peraltro non possiamo più farne a meno nemmeno noi, chiuse in casa da 60 giorni, con la ricrescita che non si può vedere e tagli ormai inesistenti. Alzi la mano chi non ha mandato un messaggio al proprio parrucchiere per dirgli quanto gli mancasse.

«Fateci tornare al lavoro»

«Siamo i primi a non volerci ammalare – ha chiarito la categoria nella protesta di martedì 5 maggio – Ma rimanere fermi un altro mese sarebbe una catastrofe: perché non riaprire il 18 maggio come le altre attività? Siamo pronti a farlo in totale sicurezza».

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«Siamo attrezzati»

Parrucchieri ed estetisti, infatti, non hanno nessun problema a rispettare le regole imposte. Sono attrezzati e sanno quali sono le  precauzioni da prendere. Poco importa che avranno pochi clienti, in questo momento, anche poche persone sono meglio di nulla. 

Una data in fondo al tunnel

Ma forse qualche spazio di speranza c’è (anche  per chi a casa ormai segue quella data come un miraggio). Il premier Conte ha deciso di lasciare più spazio alle decisioni locali, permettendo alle regioni di definire in alcuni casi con le associazioni di categoria una possibile apertura anticipata dei saloni. Fermo restando il fattore indispensabile: il fatto R con 0  a 0,2 (contagi ridotti al  minimo). 

In quali Regioni si anticipa

Le regioni in cui è allo studio un piano per poter alzare le serrande prima, in base agli incontri tra assessorati e associazioni di categoria, sono: 


  • Veneto, al momento si pensa al 18 maggio
  • Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Marche, via libera confermato della Regione per il 14 maggio; 
  • Puglia e Sardegna via libera confermato della Regione per l’11 maggio, a discrezione dei sindaci in base al contagio

Protocollo e regole

Le linee guida cui devono attenersi esercenti e clienti dovranno essere ferree e verrano nello specifico definite regione per regione. Tuttavia le direttive dei protocolli di sicurezza, le ha dettate il governo.

  • cartellonistica con indicazioni chiare per cliente e operatori
  • svolgere attività esclusivamente su appuntamento e offrire orari flessibili per limitare l’afflusso
  • le postazioni di lavoro all’interno delle strutture potranno essere utilizzate esclusivamente in modo da garantire sempre una distanza di almeno due metri tra persone
  • assicurare la permanenza del cliente solo nello spazio di tempo strettamente necessario all’erogazione del sevizio
  • misurare la temperatura degli operatori a inizio servizio
  • limitare l’accesso alle aree come la reception a un cliente alla volta
  • dotare di mascherina clienti e operatori
  • delimitare gli spazi per assicurare la distanza
  • utilizzare copri scarpe e camici monouso
  • utilizzare se necessario mascherina Ffp 2, occhiali o visiere protettive

Disinfettare tutto

Dopo ogni singolo servizio, le postazioni, le superfici, le attrezzature e gli strumenti utilizzati dovranno essere accuratamente igienizzati con l’utilizzo di idonei prodotti sanitari. Per gli estetisti resta vietata l’esecuzione di trattamenti che prevedano un contatto diretto con la bocca, le narici o gli occhi del cliente, come ad esempio il taglio e la regolazione di baffi e/o barba, la depilazione del contorno labiale, l’iniezione di filler per il soft-lifting naso-labiale, la sistemazione di ciglia e sopracciglia e simili.

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