Fase 2 e App Immuni: che cos’è, come funziona, chi l’ha realizzata

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App Immuni

, tracciamento dei contagi, interfaccia, contact tracing, privacy, sanità digitale… In questa Fase 2 sono tante le nuove parole entrate nel vocabolario degli italiani. Ma non a tutti è chiaro il loro significato e soprattutto in che modo possano servire a semplificare le cose, aiutando il governo e i medici ad avere un quadro il più possibile preciso della situazione della pandemia in Italia. Ecco come funziona l’app Immuni, quando sarà pronta, come protegge la privacy, chi l’ha realizzata.

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A cosa serve

Come dichiarato dal Ministero della Salute, il sistema di tracciamento digitale sarà utile per contenere e contrastare l’emergenza epidemiologica Covid-19, perché può “aiutare a identificare individui potenzialmente infetti prima che emergano sintomi e, se condotto in modo sufficientemente rapido, può impedire la trasmissione successiva dai casi secondari” si legge sull’ordinanza del 16 aprile del commissario per l’emergenza Domenico Arcuri.


Chi ha realizzato la app Immuni

Con un’ordinanza del 16 aprile il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri ha disposto la stipula del contratto di concessione gratuita della licenza d’uso sul software di contact tracing e di appalto di servizio gratuito con la Bending Spoons spa, la società progettatrice della app. Sono stati Apple e Google a dare ai governi le indicazioni per l’utilizzo dell’interfaccia di contact tracing e a rendere pubblica la prima versione di quello che gli utenti vedranno sui propri smartphone quando verrà rilasciato il sistema di tracciamento dei contagi.

Bending Spoons, Apple e Google

Come si legge su Agi, “Il loro modello, frutto di un accordo siglato dalle due società il 10 aprile scorso, è quello che adotterà anche l’app Immuni, scelta dal governo italiano per accompagnare la ripresa delle attività sociali e produttive durante la Fase 2. Finora né Bending Spoons, la società che ha fornito i codici di Immuni, né il governo hanno chiarito come funzionerà il sistema di tracciamento. Oggi però Apple e Google hanno fornito diverse anticipazioni, rilasciando un codice dimostrativo che sarà la base per implementare il loro sistema di notifica”.

Passeggeri con i volti coperti da mascherine protettive utilizzano un treno della linea A della metropolitana durante l’emergenza Covid-19, Roma, 27 aprile 2020. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

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Quando sarà pronta

Durante la conferenza stampa di Apple e Google riportata dall’agenzia Agi, “Il 15 maggio è la data stabilita per il rilascio di questo software, con cui gli sviluppatori delle app di contact tracing nazionali stanno già lavorando da qualche giorno dopo il rilascio della prima versione prova delle interfaccia di applicazione (Api, interfacce di programmazione)”. L’app si potrà scaricare e installare su telefonini con sistema operativo ios o android, non sarà obbligatoria e funzionerà grazie all’attivazione del bluetooth. Il 15 maggio dovrebbe anche avvenire l’ultimo passaggio del Garante per la privacy e con il conseguente inizio delle sperimentazioni dell’app di due settimane in due o tre Regioni. L’obiettivo del ministero dell’Innovazione è di essere pronti a livello nazionale già per il 18 maggio, ma c’è un iter da compiere.

Come funziona la App Immuni

Quando anche le app nazionali saranno pronte e si potranno scaricare si potrà lanciarle sullo smartphone. I cittadini scaricheranno l’app e iniziare a utilizzare l’applicazione che crea un registro dei contatti in cui ci sono tre informazioni: qual è il dispositivo con il quale sono stato in contatto; a che distanza; per quanto tempo. “Qualora il soggetto risulti positivo a seguito di un test, l’operatore medico autorizzato dal cittadino positivo, attraverso l’identificativo anonimo dello stesso, fa inviare un input/messaggio di alert per informare tutti quegli utenti identificati in modo anonimo che sono entrati in contatto con lui”. Ecco tutti i passaggi nel dettaglio.

Tutti i passaggi di come funziona l’app Immuni

  • Scaricata l’app sullo smartphone, il sistema operativo chiederà se si desidera attivare o meno il ‘Covid-19 Exposure notification’”, un’opzione da attivare (come per esempio si attiva il Wi-Fi).
  • Attivata l’’Exposure notification’, lo smartphone inizia a condividere via Bluetooth i propri codici (anonimi e casuali) con gli altri smartphone che hanno scaricato l’app di contact tracing.
  • Se si scopre di essere stati contagiati da Covid-19, l’app dovrà chiedere l’autorizzazione di condividere l’informazione in modo anonimo con le persone con cui sa che siamo entrati in contatto prolungato nei 14 giorni precedenti. La certezza del del contagio sarà data da un identificativo del test, accompagnato dalla data.
  • A quel punto l’applicazione ci chiederà conferma che siamo sicuri di voler inviare il risultato in modo anonimo alle persone potenzialmente contagiate da noi.
  • Lo smartphone delle persone con cui il contagiato è entrato in contatto riceverà un banner di notifica: “Possibile esposizione al Covid-19”.
  • Aprendola si avranno informazioni su chi ha certificato il contagio della persona con cui siamo entrati in contatto, e la data del contatto. ​

Che cosa è il contact tracing

Il “contact tracing” è un sistema di tracciamento dei contatti che avviene attraverso una app per smartphone. Più precisamente si tratta di un metodo di identificazione di chi potrebbe essere venuto a contatto con una persona infetta e di raccolta di ulteriori informazioni sui contatti stessi. Asia, Cina e Corea del Sud sono i Paesi che già usano ampiamente il contact tracing, in quanto ritenuto uno dei metodi più efficaci per limitare la diffusione delle epidemie.

La questione della privacy

«La app Immuni? Possiamo continuare ad accapigliarci sul problema della privacy. Oppure possiamo sfruttare l’applicazione per dare finalmente al Paese un sistema di sanità di digitale, garantendo a tutti un fascicolo sanitario elettronico sempre a disposizione. Noi crediamo che la strada giusta sia quest’ultima. Tra l’altro, anche la questione della privacy è facilmente risolvibile proprio attraverso il fascicolo sanitario elettronico». Questa la dichiarazione al Corriere della Sera di Cesare Avenia, presidente di Confindustria Digitale Ingegnere elettronico. Luca Ferrari, amministratore delegato della Bending Spoons, la software house scelta dal ministero dell’Innovazione per sviluppare l’app di tracciamento dei contatti, ha dichiarato a Corriere: «Per noi nessun guadagno, fiducia e privacy sono fondamentali».

Close up of woman’s hand using smartphone in the dark

Lo scopo non è la geolocalizzazione

Per quanti temono un perdita di controllo della propria privacy, il Ministero della Salute rassicura: “il sistema non ha l’obiettivo di geolocalizzazione ma quello di tracciare per un determinato periodo di tempo degli identificativi criptati dei cellulari con il quale il soggetto positivo al virus è entrato in stretto contatto. Questo accade solo se in entrambi i cellulari è presente l’applicazione di tracciamento”.

La sanità diventa digitale

Ma che cos’è la “sanità digitale”? «Partiamo dalla cosa più semplice: vuole dire non aver più bisogno di andare dal medico per fare una ricetta. Se questo sistema fosse già stato operativo ovunque e da subito quando è partita l’emergenza Covid avremmo risparmiato contagi e vite. Ma vuol dire anche, quando in emergenza devi andare al pronto soccorso in una regione diversa dalla tua, sapere che i medici sapranno come curarti perché possono avere accesso ai dati che riguardano la tua storia sanitaria. Oppure avere la possibilità di consultare il medico a distanza, con una videochiamata, tramite sistemi di videoconsulto».

Le parole più cercate dagli italiani

Da una nuova ricerca sui Google Trends effettuata da AvantGrade.com, società di search marketing fondata e diretta da Ale Agostini, risulta che sono tante le curiosità sulla tanto discussa App Immuni: ma più che la privacy, alle persone interessa sapere chi ci sia dietro la sua realizzazione. In effetti la classifica dei trends di Google vede nelle prime cinque posizioni “app immuni dove scaricarla”, “Immuni Benetton”, “app Immuni Benetton”, “chi gestisce app Immuni”, “Immuni app Android”. Il picco più alto si è registrato a fine aprile, in particolare tra il 29 e il 30.

Il webinar on-line e il video

Un’interessante iniziativa della community italiana dei Legal Hackers, un movimento globale di avvocati, policy maker, designer, tecnologi e accademici che esplorano e sviluppano soluzioni creative per alcune delle questioni più urgenti nell’incontro tra diritto e tecnologia. “Nel contesto dell’iniziativa Solidarietà Digitale lanciata dall’Agenzia per l’Italia Digitale abbiamo quindi presentato un ciclo di webinar on-line per sostenere gli italiani in questa particolare fase della nostra storia. Abbiamo affrontato in vari appuntamenti il tema della giustizia digitale e della scuola smart, di come avviare un’attività di e-commerce e stipulare in sicurezza contratti on-line. Presto parleremo anche di sanità digitale”, raccontano dalla Legal Hackers.

Il webinar on-line si svolgerà il 7 maggio, alle ore 18:00, sul tema delle app di tracciamento nell’emergenza Covid-19: “una voce indipendente per far chiarezza su cosa dobbiamo attenderci da questi strumenti di cui ancora non tutti conoscono i dettagli”, promette l’organizzazione. Il webinar sarà moderato e condotto da Adriana Augenti, DPO dell’Ordine degli Avvocati di Bari. Interverranno: Santiago M. Caravaca, Carlo Cianfrone, Fulvio Sarzana, Marco Scialdone e Marzio V. Vaglio, avvocati, giuristi internazionali e studiosi esperti del diritto della protezione dei dati personali.

Il link per la registrazione gratuita all’evento online: https://register.gotowebinar.com/register/904941357270234383

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