Fase 2, dieta e palestre: siamo ingrassati (almeno) 2 chili, ecco come faremo sport in sicurezza

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Un vero e proprio boom del cosiddetto “comfort food”

 composto da una ordalia di zuccheri, grassi e carboidrati. Farine, impasti per pizze, dolci, primi piatti e  fritture. Non ci siamo fatti mancare niente in questa quarantena.

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La bilancia pesa 2 chili in più

E la media, dopo due mesi trascorsi tra la cucina ed il salotto, a causa dal lockdown, è quella è quella di essere ingrassati di almeno paio di chili, secondo quanto emerge da una stima di Coldiretti sui dati dei consumi nazionali di Ismea.

Tanto al mare chi ci va…

Del resto, quando il futuro è incerto, il valore consolatorio del cibo come compensazione emotiva, lo conosciamo tutti molto bene. Peraltro, al mare quest’anno pare anche che non sarà facile andare, quindi chilo più chilo meno…

C’è però un difetto nel ragionamento: con i negozi di abbigliamento chiusi, ciò che abbiamo nell’armadio è quello che ci dovremo mettere tra qualche settimana, e lì qualche problema forse ci sarà.

Scatta la guerra alla bilancia

E quindi anche in tempi di coronavirus, maggio rimane il mese in cui scatta la guerra alla bilancia: fortunatamente, con l’inizio della Fase 2, coincide anche il permesso di fare allenamenti singoli e il via libera a runner e ciclisti, e questa è un’ottima cosa.

Ma ci sono importanti novità anche sulle riaperture delle palestre ci sono interessanti novità.

E le palestre si organizzano

È lo stesso ministro dello Sport Spadafora a chiedere agli scienziati di poter riaprire le strutture(nel modo migliore) . La data dovrebbe essere il 18 maggio, giorno che potrebbe essere lo stesso del via libera a parrucchieri e centri estetici.

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Con una precisazione: l’apertura sarà anticipata solo nelle regioni a contagio zero (ovvero dove l’R  con 0 avrà raggiunto la soglia minima e sarà pari a 0,2 che significherà pochissimi casi sporadici e isolati).

Misure stringenti

È chiaro che le riaperture per queste attività considerate “a rischio medio alto” secondo le tabelle stilate dall’Inail, dovranno seguire regole ferree. Il protocollo ricalca quello già applicato agli allenamenti degli atleti nei centri sportivi, anche se con misure ancora più rigide.

Prima fra tutte, le strutture saranno sottoposte ad una verifica sull’organizzazione dei locali e potranno riprendere l’attività soltanto chi sarà davvero a norma. 

Gli ingressi saranno scaglionati nelle palestre grandi e in quelle più piccole si potrà andare soltanto su appuntamento. 

Gli spogliatoi come le aree comuni, saranno chiusi e quindi bisognerà arrivare già in tenuta da sport.


I coach indosseranno guanti e mascherina, i gruppi non esisteranno e chi lavorerà con l’insegnante dovrà stare a distanza di almeno due metri. L’idea è quella che lo spazio a disposizione di ciascuno debba essere di almeno 7 metri quadri

Tutti gli attrezzi dovranno essere sanificati subito dopo l’uso così come gli ambienti e le postazioni degli impiegati. Dovranno esserci vari dispenser per il disinfettante e dispositivi di protezione anche per i clienti. 

Prima di entrare misurazione della febbre. Per chi ha più di 37,5 non sarà consentito l’accesso.

E le piscine?

L’acqua non è un problema, hanno spiegato gli scienziati, il problema è fuori dalla vasca. E, quindi, sarà indispensabile creare veri e propri percorsi che impediscano il contatto tra le persone anche quando finisce la lezione.

Negli spogliatoi lo spazio ritenuto necessario è di 5 metri quadri per persona, ma nella prima fase, si potrebbe far entrare una persona per volta anche per le difficoltà di sanificare gli ambienti e le docce. Ovviamente saranno privilegiati quegli impianti dove c’è la possibilità di avere locali separati.

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