Digital detox: come disintossicarsi dalla dipendenza da Internet

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Digital detox
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È evidente, ormai, che i social siano una parte integrante della nostra vita. Se da una parte ricoprono un ruolo imprescindibile nelle comunicazioni e nell’informazione, soprattutto in seguito all’emergenza Covid-19, dall’altra possono trasformarsi in un’arma di autodistruzione da cui proteggersi. Ebbene sì, perchè l’utilizzo compulsivo di device tecnologici come smartphone, tablet e pc rischia di degenerare in una vera e propria dipendenza digitale da cui urge disintossicarsi alla svelta, ond’evitare terribili conseguenze sul proprio corpo e sulla propria mente. È per questo che negli ultimi anni si parla sempre più spesso di Digital Detox, ovvero una “dieta” digitale durante la quale prendersi una pausa e rivedere il proprio approccio al mondo online. In questo articolo, ti illustreremo passo passo in cosa consiste il digital detox, com’è possibile attuarlo e quali sono i benefici che se ne possono trarre!

Digital detox: cos’è

Per Digital Detox si intende l’allontanamento volontario e momentaneo, più o meno prolungato, dai social network, ma più in generale da tutti quei device tecnologici di cui facciamo uso giornalmente per navigare su Internet, quali tablet, pc e smartphone. Si tratta di una vera e propria forma di disintossicazione dalla tecnologia, resa necessaria da un abuso degli strumenti digitali e dalle drammatiche conseguenze che questa forma di dipendenza si porta dietro. In Italia, in particolare, la pratica del Digital Detox ha guadagnato una certa popolarità dopo la pubblicazione dell’omonimo libro a opera di Alessio Carciofi. Alessio Carciofi è un docente in Marketing & Digital Wellbeing e all’interno del saggio “Digital Detox” ha spiegato in maniera approfondita i due possibili metodi con cui attuare questa dieta digitale. Da una parte troviamo l’approccio filoamericano che impone “la disconnessione forzata da tutti gli smartphone, i device o dalla strumentazione digitale per un paio di giorni o poco più”, dall’altra, invece, una sorta di pausa di riflessione durante la quale rivedere il proprio modo di approcciarsi alla tecnologia, migliorandolo.

A chi è consigliato il Digital Detox

Sebbene l’attuazione di un Digital Detox sarebbe consigliabile a tutti di tanto in tanto, la si raccomanda soprattutto a chi soffre di IAD, sigla con cui si fa riferimento all’Internet Addiction Disorder, un disturbo dovuto a una sovraesposizione mediale trasformatasi alla lunga in una dipendenza a tutti gli effetti. Dunque, quando l’utilizzo di social media e smartphone diventa incontrollato e prende il sopravvento sull’utente, è bene staccare, anche solo per un momento, la spina e allontanarsi dal mondo online.

Cos’è il digital detox© Getty Images

Quali sono le conseguenze della dipendenza da Internet?

Le conseguenze dovute a un uso eccessivo di Internet e della strumentazione tecnologica sono molteplici e tutte altamente pericolose e potenzialmente destabilizzanti per la salute fisica e psichica dell’individuo. Considerando che in Italia, come riportato dal Digital Report 2020, passiamo in media 6 ore su Internet ogni giorno, quello della dipendenza digitale è un problema che ci riguarda da vicino e che interessa la stragrande maggioranza di noi. Dunque, vediamo nel dettaglio quali possono essere le principali ripercussioni riscontrate in conseguenza a un abuso digitale:

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  • Una brusca alterazione del naturale ciclo sonno – veglia: molte persone, infatti, sentono così forte il bisogno di rimanere connessi, che arrivano persino a perdere ore di sonno per farlo. Alcuni si svegliano più volte nel cuore della notte per controllare il proprio smartphone e la ricezione di eventuali notifiche o messaggi, mentre altri si spingono oltre, attuando volontariamente quella che in termini tecnici è stato denominata “vamping”, ovvero una totale privazione del sonno per poter continuare a fruire dei servizi digitali. A lungo andare, questa pessima abitudine stravolge completamente il naturale equilibrio tra sonno e veglia, compromettendo le performance dell’individuo nella vita di tutti i giorni, sia a livello scolastico che lavorativo, soffrendo di una fisiolofica stanchezza fisica e mentale.
  • FOMO o Nomofobia: Le persone che trascorrono molte ore online rischiano di sviluppare disturbi psicologici meglio noti come FOMO (fear of missing out) oppure nomofobia (no mobile phone), che possono sfociare persino in veri e propri attacchi di panico. Con queste due espressioni e, in particolare, la seconda per quanto riguarda l’ambito digitale, si intende un forte stato di ansia rispetto a tutto ciò che di entusiasmante e incredibile ci si potrebbe perdere durante la propria assenza dai social network e questo pensiero angosciante spinge l’individuo a utilizzare i propri mezzi tecnologici in modo ancora più ossessivo.
  • Information overload: la stanchezza mentale nell’individuo che sviluppa una dipendenza digitale non è provocata soltanto dalla privazione del sonno, ma anche dai continui e assillanti stimoli a cui è sottoposto ogni giorno attraverso l’uso di Internet. Difatti, l’attenzione che noi rivolgiamo a news, informazioni, video e post condivisi specialmente sui social media sovraccaricano il nostro cervello di nozioni che non lasciano più spazio alla libera circolazione dei nostri pensieri e della nostra creatività.
  • Ringxiety: come abbiamo sottolineato in precedenza, dopo alcuni anni ma a volte persino prima, l’uso sregolato di smartphone, tablet e computer insieme a una quantità esagerata di ore trascorse ogni giorno sui social e su Internet rischiano di compromettere gravemente il regolare funzionamento del corpo e della mente umana. Ne è un esempio il ringxiety, una sindrome psico-acustica ufficialmente riconosciuta negli Stati Uniti per cui l’individuo affetto da dipendenza digitale afferma di sentire la suoneria del proprio cellulare, anche quando questo non emette alcuna notifica.
  • Phubbing: l’uso prolungato ed eccessivo di social network e device tecnologici può nuocere gravemente anche alle nostre relazioni. Alcuni utenti di Internet sono rapiti a tal punto da tutto ciò che avviene online, da estraniarsi completamente dalla vita e dalla realtà offline, mettendo in pratica quel fenomeno che l’Università di Kent ha battezzato come “phubbing”. Questa espressione, nata dalla crasi tra le parole inglesi “phone” (telefono) e “snubbing” (snobbare), fa riferimento a quell’atteggiamento per cui non si presta attenzione al proprio interlocutore, venendo completamente assorbiti e distratti dall’uso dello smartphone.
  • Zoom Fatigue: nella triste e difficile era del Covid, le videochiamate sono diventate uno strumento fondamentale e imprescindibile per tenerci in contatto con colleghi, amici e familiari. Tuttavia, il ricorso sempre più frequente a questo tipo di comunicazione mediale ha generato nelle persone quella che è stata definita come “Zoom Fatigue”, ovvero una sindrome di affaticamento post-videcall. È stato riscontrato, infatti, che le videochiamate, essendo prive di linguaggio non verbale e costringendoci a scrutare il nostro volto sullo schermo, provocano in molti di noi una forma di ansia da prestazione che ci rende estremamente stressati.
  • Frustrazione e invidia: sentimenti come la frustrazione e l’invidia sono tra i più diffusi in coloro che sviluppano una dipendenza da social media e rendono ulteriormente necessario l’autoimposizione di un momento di Digital Detox. Trascorrendo ore e ore a “spiare” la vita degli altri da uno schermo, si ha come l’impressione che l’esistenza altrui sia sempre migliore e più interessante rispetto alla propria. Alla lunga, le persone rischiano di prendere per assodata questa sensazione, arrivando a disprezzare la propria vita e a estraniarsi dalle relazioni con coloro rispetto ai quali si sentono inferiori.

 

Quali sono le conseguenze della dipendenza da Internet© Getty Images

Quali sono le cause della dipendenza da Internet?

Le principali cause per cui, negli ultimi anni, sempre più persone hanno sviluppato una dipendenza digitale possono essere le seguenti:


  • Noia: la totale assenza di passioni stimolanti o attività coinvolgenti che tengano impegnati corpo e mente lascia più spazio all’utilizzo di Internet come riempitivo nei momenti “vuoti”. Quando questo accade, rischiamo di farci rubare tutte le nostre ore libere dai social network, privandole del loro significato originario.
  • Scarsa autostima: quando le persone non credono in loro stesse, rischiano di adottare comportamenti autodistruttivi e, tra questi, può figurare anche un uso esasperato dei social-network, sfociato poi in dipendenza. Basta, infatti, qualche like o messaggio per avere l’illusione di valere e questo meccanismo tossico innesca nell’individuo l’idea che, solo utilizzando in modo spasmodico i social media, possa finalmente contare qualcosa nel mondo.
  • Smartworking: la modalità di telelavoro a cui la maggior parte di noi è ricorsa soprattutto in seguito all’emergenza Covid ha completamente sconvolto il “work-life balance”, ovvero il naturale equilibrio e la necessaria distinzione che devono sussistere tra lavoro e vita privata, costringendo l’individuo a trascorrere sempre più ore davanti a smartphone e computer, sforando persino l’orario lavorativo.

Digital detox: come disintossicarsi dai social

Esistono diverse soluzioni con cui disintossicarsi dai social e mettere in pratica quello che può essere definito a tutti gli effetti un rehab tecnologico. Ecco le più gettonate:

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  • Digital Detox Hotel: si tratta di vere e proprie strutture di villeggiatura in cui vige un’unica e imprescindibile regola: l’assenza totale di device tecnologici quali smartphone, tablet e computer. Durante questi soggiorni, si vive una forma di ermetismo lieve, allontanandosi completamente dal mondo online. In compenso, ci si immerge a pieno nella vita reale, ripristinando i contatti con il mondo offline e ritrovando l’armonia con sé stessi attraverso la meditazione e una serie di attività pratiche come l’agricoltura, l’artigianato e l’allevamento che ci distraggono in modo efficace dall’ossessione digitale.
  • Fai pulizia di app inutili che fungono solamente da fonte di distrazione e occupano spazio in eccesso sul tuo smartphone.
  • Disattiva le notifiche non necessarie.
  • Riponi il tuo smartphone a debita distanza così da non cadere in tentazione e trascorrere ore e ore a controllarlo.
  • Dedicati ai tuoi interessi e coltiva relazioni nel mondo reale. È appurato, infatti, che il contatto autentico con le altre persone sia il mezzo più potente con cui debellare una dipendenza digitale e riuscire finalmente a ignorare il proprio smartphone.
  • Programma le tue giornate, limitando il tempo consentito all’utilizzo di Internet e altre app.
  • Evita di iniziare la tua giornata, scrollando la bacheca dei tuoi social network preferiti. In questo modo, non rischi di incappare in news o commenti che possano destabilizzarti già dalle prime ore del giorno, influendo negativamente sul tuo umore.
  • Non andare a letto con il tuo smartphone poiché la luce blu emessa da questo device può danneggiare rovinosamente la tua vista e disturbare il tuo sonno.
  • Tieni monitorato l’uso che fai di Internet attraverso una sorta di diario. Appuntati le ore trascorse tra le diverse app, le attività svolte e le sensazioni provate. Questo ti aiuterà a comprendere meglio il tuo rapporto con il mondo digitale e come cambiare eventualmente approccio.

 

Digital Detox: come disintossicarsi dai social© Getty Images

Quali sono i benefici del Digital Detox?

Il digital detox può trasformarsi in un’esperienza davvero liberatoria e regalarci una serie di innumerevoli benefici. Prendendo le distanze per un momento o per un certo periodo da strumenti tecnologici e social network, la nostra soglia di concentrazione subirebbe un netto miglioramento e la nostra mente risulterebbe immediatamente più rilassata. Senza considerare che, eliminando momentaneamente la tecnologia dalla nostra vita, avremmo molto più tempo libero da dedicare ad attività costruttive e formative, quali sport, lettura et cetera.

Digital Detox: le app per disintossicarsi

Sembra paradossale, ma, per aiutarti nel tuo percorso di disintossicazione digitale, esistono persino diverse app che fungono da veri e propri tutori che monitorano e imitano l’uso che fai delle diverse piattaforme social.

Social Fever: si tratta di un’app che spinge l’utente a dedicarsi ad attività offline come una passeggiata o la lettura di un libro, dando feedback serali sulla qualità della giornata e sul tempo trascorso tra social e mail.

Off the Grid – Digital Detox è un’app che filtra le notifiche per evitare di essere bombardati da “ping” costanti.

Forest – Stay Focused invita gli utenti a prefissarsi degli obiettivi per ottimizzare il proprio rendimento giornaliero al di fuori di Internet.

Fonte articolo Alfemminile

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