Coronavirus: come si diventa volontari della Protezione Civile e della Croce Rossa

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volontariato

Getty Images

Ci sono diversi modi per aiutare gli altri


, se lo si desidera, nell’emergenza coronavirus: il primo è, come ormai abbiamo capito, restando in casa, per evitare di contagiare o contagiarsi. Il secondo è con le donazioni, il terzo mettendosi a disposizione come volontari. 

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L’importanza dei volontari

Dalla Protezione Civile alla Croce Rossa sono diversi gli enti o le associazioni che hanno bisogno di persone che dedichino il loro del tempo agli altri.

La Croce Rossa, per esempio, ha deciso di attivare il “Volontariato Temporaneo” permettendo così a tutti, dopo una breve formazione online, di poter supportare le attività dell’Associazione a favore della popolazione.

Il corso di formazione online

Il corso di formazione viene svolto online con una durata dai 30 ai 120 minuti ed è diviso per moduli obbligatori (sicurezza e Dispositivi di Protezione Individuale) e non obbligatori (in base all’attività). Poi, a seconda delle proprie disponibilità e delle esigenze del territorio il volontario può consegnare dei pacchi alimentari, farmaci e beni di prima necessità alle persone che non possono e non devono uscire di casa. Tra le mansioni richieste anche fare controllo passeggeri in aeroporto, dare informazioni a centrali operative, tende e strutture di emergenza.

Come diventare Volontari Temporanei

Anche i professionisti sanitari, medici e infermieri, psicologici clinici e psicoterapeuti possono diventare Volontari temporanei per attività specifiche a domicilio, in ambulatori e presso le strutture di emergenza. Per aderire basta compilare il modulo o chiamare il numero verde 800 – 065510 per essere ricontattati dal Comitato più vicino.

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Per quanto riguarda  invece fare il volontario nella Protezione civile, la modalità cambia a seconda delle Regioni. Molte permettono anche ai privati cittadini la possibilità di collaborare al volontariato per l’emergenza Coronavirus che, però, dovranno preventivamente accreditarsi in Comune. In questo caso la copertura assicurativa e la formazione saranno a carico dell’amministrazione comunale.

Ascolto e spesa per gli anziani

Di fronte all’emergenza sanitaria del Coronavirus, anche Auser è mobilitata per fornire assistenza e supporto agli anziani. E i volontari, migliaia in tutta Italia,  per aiutare sono sempre ben accetti.

Le persone saranno impegnati quotidianamente in diverse attività: dalle telefonate ogni giorno per fare compagnia agli anziani soli che non possono uscire di casa alla spesa e farmaci consegnati a domicilio; dal  lavoro per cucire mascherine,  ai servizi di trasporto per persone che devono affrontare cure salvavita come i dializzati e i malati oncologici.

Auser è mobilitata con i suoi volontari, migliaia in tutta Italia, ad aiutare le persone anziane e sole ad affrontare le lunghe giornate a casa.

Il Numero Verde del Filo d’Argento Auser 800-995988 (solo dal fisso) e dai vari numeri locali.

Realizzare mascherine

Anche il comune di Cabras in Sardegna ha attivato un progetto di volontariato sociale. Cerca persone che sappiano cucire e che vogliano mettere volontariamente a disposizione la loro capacità e il loro tempo per aiutare la comunità. Con il materiale fornito dal Comune realizzeranno le mascherine che verranno poi distribuite alla cittadinanza.

La Caritas

E davanti all’emergenza che sta diventando anche sempre più sociale, colpendo soprattutto chi già viveva situazioni di difficoltà o di fragilità, accanto al lavoro encomiabile di medici e infermieri, ci sono anche le Caritas diocesane che, grazie all’impegno dei volontari, non hanno mai smesso di garantire i propri servizi, rimodulandoli alla situazione contingente, operando quindi in condizioni via via più difficili ma sempre con le opportune precauzioni (mascherine, guanti, ingressi contingentati, ecc).

Molte le dimensioni di intervento operanti sul territorio: dall’ascolto agli aiuti materiali al conforto legato alla dimensione del lutto, sia come sostegno psicologico alla sua elaborazione per chi non ha potuto stare vicino ai propri cari o per gli operatori/volontari che hanno vissuto la scomparsa dei malati, sia come appoggio economico per chi non può far fronte alle spese funerarie.

 

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