Con Antonio Conte i Conti tornano sempre

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Antonio Conte
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Con Antonio Conte i conti tornano. Sempre. Lo scudetto dell’Inter è il suo scudetto.


Confesso a tutti i lettori di Musa News di essere un contiano. Non tifoso dell’Inter, ma assolutamente, da sempre, un contiano DOC. Antonio Conte da Lecce è la quintessenza dell’allenatore di calcio. Una fame insaziabile di vittorie, la capacità di saper preparare le partite a tavolino ed essere in grado di modificarle in corso d’opera. Come una levatrice di socratica memoria, sa estrarre il meglio da ognuno dei suoi giocatori. Dalle mie parti si dice “tirare fuori il sangue dalle rape”, in questo Antonio Conte è un Maestro. Unico.

Certamente non è molto simpatico. Alcuni atteggiamenti sono estremamente fastidiosi, come il sentirsi sempre circondato da nemici assetati del suo sangue, che continuamente gli tendono imboscate per vederlo cadere sconfitto. Ma da questi atteggiamenti vittimistici lui trae la sua forza, si autoalimenta di questi pensieri e li trasforma in energia vitale che riesce, poi, a trasmettere, in maniera straordinaria, ai suoi giocatori. In questo modo tutti si sentono coinvolti in una battaglia contro ignoti, i quali desiderano soltanto di vedere lui, e la sua squadra, sconfitti. In parole poverissime questa è la filosofia di Antonio Conte. Una filosofia vincente.

Esattamente per questo Antonio Conte è il migliore. Perché in grado di trasmettere un desiderio di vittoria contro tutto e tutti, che si nutre di fatica, di sacrificio, di volontà di dimostrare che non si è inferiori a nessuno. Non sarà più juventino, ma certo il motto bonipertiano: “Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”, è qualcosa che scorre nel suo sangue e fa parte di quel DNA bianconero che non si potrà mai cancellare. Quel DNA che l’ex presidente dell’Inter Massimo Moratti definiva pessimo e che gli permetterà, oggi, di gioire insieme agli altri tifosi neroazzurri.

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Lo scudetto torna nella Milano neroazzurra

Antonio Conte

Ora ha riportato lo scudetto nella Milano nerazzurra dopo undici anni di attesa. Quella Milano nerazzurra per la quale Antonio Conte, fino a due anni fa, era soltanto “un gobbo ladrone e scommettitore”. Il bello del calcio e del suo essere assolutamente irrazionale ed irragionevole è proprio questo. Quello che fino a ieri era un tuo nemico, sportivamente parlando, diventa un tuo idolo, basta soltanto un semplice, normale, cambio di casacca. In un attimo ci si dimentica del passato, perché, ormai, quello che conta è soltanto il presente e l’immediato futuro.

Antonio Conte, giustamente, assurge ora a ruolo di eroe, perché grazie a lui si è interrotta quell’insopportabile, per gli interisti e per i tifosi delle altre squadre, egemonia della Juventus durata la bellezza di nove anni. Antonio Conte ce l’ha fatta ed è stata la vittoria con cui si chiude, definitivamente, la sua storia ed il suo legame con la Juventus. Per i tifosi bianconeri sarà un grande dolore vedere vincere l’Inter con Antonio Conte in panchina, con Giuseppe Marotta Amministratore Delegato e, magari Arturo Vidal in campo.

Forse, però, a loro parziale consolazione, vi può essere il fatto che tutto questo può essere anche letto come la conferma che Andrea Agnelli, qualche anno fa, vide giusto nello scegliere Giuseppe Marotta come uomo guida della nuova dirigenza bianconera ed Antonio Conte come allenatore. E che chi vince sul campo non sempre è un ladro matricolato. Certo non è una grande consolazione, ma al momento non vi è nulla di meglio cui aggrapparsi. Per cui Complimenti Vivissimi ad Antonio Conte.

Articolo di Stefano Vori

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