Come si riparte? Intervista a Manuela Bortolameolli, co-fondatrice di Diego M

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Co-fondatrice di 

Diego M insieme al marito Diego Mazzi, in passato ha saputo fare buon viso a cattivo gioco e ha tradotto i momenti di incertezza e crisi in successi. Manuela Bortolameolli si racconta e ci spiega la sua visione del post Covid.

Manuela Bortolameolli, co-fondatrice di Diego M.

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Con Diego Mazzi fate coppia nella vita e nel lavoro. Pro e contro del business in famiglia.

Direi tutti e due, anche se la mia esperienza lo è più PRO.Partiamo dai contro.

N.1, Per noi è stato fondamentale il rispetto reciproco e la divisione dei ruoli con poche invasioni di campo,  accettate solo se richieste o inevitabili.

N 2, è molto dura mantenere la separazione tra lavoro e famiglia ma cerchiamo, nei limiti del possibile, di non portare a casa il lavoro ed i problemi. Abbiamo una nostra piccola routine che per noi funziona. Abitando nell’entroterra del lago di Garda, amiamo andare a camminare in campagna la mattina e li sviscerare i problemi, confrontarci, farci venire idee nuove, dal commerciale allo stile: questo ci aiuta tantissimo anche perché siamo più freschi e pieni di energia. Su un terreno neutro poi è molto più facile e stimolante trovare soluzioni a questioni anche difficili, senza doverne parlare a tavola, la sera stanchi dopo il lavoro o in ufficio davanti a tutti. 

I pro sono tantissimi, anche se piccolo siamo un team, giochiamo per la stessa bandiera  e per un progetto comune iniziato 17 anni fa e sul quale abbiamo speso questa parte della nostra vita ed investito le nostre risorse. C’è veramente una fiducia totale tra noi ed un grande sostegno emotivo. Anche in questo periodo dove è facile abbattersi, io per prima, avere una persona accanto che ti da fiducia che dice che ce la faremo mi fa bene e mi da la spinta a riprendere la lucidità giusta – ne abbiamo passati di momenti difficili insieme, e sempre li abbiamo superati,. Anche lui non ne è immune ed io per questo ci sono sempre. 

Anche l’attività fisica fatta insieme è linfa per la nostra coppia ed il nostro lavoro, il camminare , andare in bicicletta ed adesso anche il golf (dove lui è più bravo di me, devo ammetterlo) ci sprona molto. Poi ovvio,  come tutte le coppie litighiamo soprattutto per i figli, li si che spesso abbiamo idee diverse! Io con orgoglio mi reputo una “mamma italiana” con pregi e difetti mentre lui è più pragmatico. 

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Come nasce Diego M? Era un sogno condiviso?

Non proprio, mi ci sono trovata in questo lavoro dopo un passaggio generazionale nella famiglia di Diego non dei più facili. Io facevo un altro lavoro e lui si era trovato davanti a situazioni difficili, aveva persino pensato di andarsene dall’Italia con tutti noi. Lì è venuta fuori la combattente che è in me ed abbiamo iniziato questo nuovo progetto non sprecando la sua creatività, anzi incanalandola per iniziare questa nuova avventura. Noi donne, si sa, siamo multitasking abituate a gestire mille cose tra figli, casa, lavoro, amiche; quindi non ho accettato di restare con le mani in mano. Così l’ho spinto a credere nei suoi talenti e siamo partiti con il lavoro che aveva sempre fatto e di cui era davvero capace, e questo ha portato da subito dei bellissimi risultati.


Il capo della ripartenza secondo Manuela Bortolameolli: il giacchino in pelle sfoderata con interno metallico primavera estate 2020 di Diego M.

Il segreto del vostro successo?

Non c’è un solo segreto, diciamo che è un’armonia di tanti aspetti che diventa il nostro punto di forza. Il fatto di essere in due e non uno solo, di potersi fidare l’uno dell’altra e di avere dei talenti, lui nella creatività ed amministrazione ed il mio avere sempre la valigia in mano per seguire nuovi mercati. Durante i miei viaggi cerco sempre di capire cosa può funzionare, di comprendere il gusto le esigenze delle donne di tanti paesi con modi di vivere diversi, accumunate però da una cosa: il volersi sentire belle per se stesse . Questa caratteristica, tipicamente femminile, è qualcosa che ho sempre cercato di trasmettere a mio marito. 

Lei è una donna abituata a viaggiare molto per lavoro. Come ha vissuto la quarantena?

Francamente non benissimo. Ho alternato momenti down a momenti più up, momenti di rabbia, di stupore ed incredulità per esserci tutti trovati in una situazione che non avremo mai pensato . All’inizio, come tutti immagino, per riempire il tempo ho ribaltato la casa, cucinato , chiamato le amiche che non sentivo da anni. Poi sono caduta un po’ in depressione perché vedevo difficile la ripresa. Mi sono saltati tutti i viaggi di lavoro e bloccate tutte le nuove iniziative. Siamo stati subbissati di email e di telefonate di clienti distrutti e senza speranza.

Io credo invece che ci sarà la ripresa e che sarà fortissima, certo il mercato sarà decisamente cambiato ma lo saranno anche le nostre abitudini. Di buono c’è che abbiamo, credo tutti, riscoperto il valore della famiglia e anche delle nostre fragilità. Davamo tutto per scontato e sono bastati due mesi per stravolgere tutto e farci capire che nulla è certo. Anche la politica cambierà o dovrà cambiare, quello si che è un mestiere difficile. Penso che tanti giovani proveranno a darsi da fare con una coesione che è mancata ai loro padri. 

La quarantena ha influenzato la sua visione imprenditoriale?

Ovviamente un’esperienza simile ci cambia, ci ha fatto soprattutto capire i nostri limiti e debolezze. Su queste lavoreremo fortemente. Sono serena per la parte creativa perché Diego è un vulcano di idee e non ha mai smesso di creare. Poi l’imprenditoria è anche rischio, rischio anche delle proprie cose. Abbiamo fatto una campagna vendite esaltante, con una delle collezioni più belle e non vogliamo buttare via il nostro “know-how”; quindi lavoreremo, sicuramente in maniera diversa, ma molto più attenta ed oculata.

Parka ultralight con cappuccio e dettaglio coulisse per accorciare le maniche, collezione primavera estate 2020 di Diego M.

Come ripartire?

Il nostro primo obbiettivo è stato tutelare i nostri dipendenti, siamo quasi una famiglia e non ci possiamo permettere di rinunciare a nessuno, perché tutti sono indispensabili. Per forza abbiamo dovuto fare dei tagli economici e rimandare altri progetti al prossimo anno.

Ripartire velocemente è un imperativo categorico, non sarà facile da subito, soprattutto in Italia a causa della diversità tra regioni, cosa considerata poco dai nostri politici. Certe regioni, con le attenzioni necessarie sarebbero potute ripartire prima e di questo vedo l’esempio di altri stati che, rispettando certe regole, la stanno vivendo meglio di noi.

La soluzione non ce l’ho ma so quello che faremo noi tornando a lavorare: ci metteremo ancora più passione, rischiando del nostro e andando per la nostra strada. Ho un solo dispiacere, non aver visto coesione tra i nostri politici e c’è stata tantissima confusione che ha destabilizzato le persone. Quest’anno quindi niente vacanze per me, visto che ormai ne ho fatte anche troppe! L’unica cosa di cui ho bisogno ora è togliermi quel velo di tristezza e credere ancora di più nelle nostre capacità

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