Come educare un cane: 8 consigli per riuscirci

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Uno, probabilmente il più importante, degli aspetti della vita con i cani è riuscire a creare le condizioni per una convivenza felice e serena rispettando la natura del nostro compagno quadrupede. L’educazione, in primis del proprietario e poi del cane, ha un ruolo cruciale perché la relazione tra il cane, i suoi umani e la società in cui vivono sia ottimale. Prima di iniziare a parlare di consigli per l’educazione e addestramento, è importante sapere se si conosce davvero il proprio cane e il suo comportamento. A volte, ci fa capire che cosa pensa tramite il linguaggio del corpo… basta saperne cogliere i segnali!

1. Scegliere il cane in base al proprio stile di vita

Secondo la Dottoressa Cinzia Stefanini, Master etologa e Specialista della Rieducazione comportamentale APNEC Lombardia, questo è uno degli aspetti principali per essere preparati a educare un cane nel modo corretto.

Le caratteristiche di razza e la storia precedente all’adozione sono cruciali. Ogni razza è stata meticolosamente selezionata per decenni per svolgere un compito. Naturale che ancora conservi potenti alcuni atteggiamenti connaturati al ruolo di ausilio all’uomo. Mi spiego meglio: è molto probabile che un Setter perda la testa per gli uccellini al parco anche se chi lo ha preso non va a caccia. Un cane da guardia è tendenzialmente poco socievole soprattutto all’interno del suo territorio. Un cane da difesa, invece, potrebbe farvi entrare in casa ma reagire male se tentate di stringere la mano al proprietario. Il beagle mette il naso a terra e corre via inseguendo un odore? Non bisogna meravigliarsi.

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Per questo è molto importante prestare attenzione al proprio stile di vita e capire quale cucciolo sia meglio scegliere. Poi, ovviamente, se si opta per un meticcio, bisogna essere pronti ad accettare le sorprese che comporta il non sapere la razza e anche per questo sarà ancora più fondamentale inziare il percorso di educazione sin da subito.

2. Quando iniziare a educare il proprio cane

Alcuni bravi allevatori iniziano l’educazione del cucciolo prima di darlo in adozione. In generale, prima si comincia meglio è, tenuto conto delle diverse capacità cognitive delle fasi evolutive del cucciolo. Detto più semplicemente, già a 2-3 mesi si può iniziare a impostare delle competenze educative, l’importante è non pretendere un livello di precisione e di attenzione elevato perché a questa età un cucciolo sano e non traumatizzato mantiene l’attenzione per pochi secondi.


Allo stesso modo, però, il tuo cane sarà nella fase in cui è molto più facile coinvolgerlo nelle diverse attività, soprattutto se gli si mostrano entusiasmo e fiducia. È quindi più facile cominciare “l’addestramento” in questo periodo per non rischiare che il tuo amico a quattro zampe prenda abitudini difficili poi da fargli dimenticare.

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3. L’importanza della coerenza

Sia nel caso di un cucciolo che in quello di un cane adulto, non si può pensare di iniziare l’educazione se non si fa della coerenza la parola chiave delle varie attività. Ogni comando che gli viene insegnato deve essere chiaro, preciso e, soprattutto, rispettato nel tempo. Se si insegna al cane a non salire sul divano o che non deve aspettarsi del cibo dalla tavola, allora si dovrà sempre seguire questo precetto senza fare alcun “strappo” alla regola.

Questo precetto è valido anche per i tipi di comando che vengono insegnati. Quando si sceglie una parola per indicare un’azione o un determinato comportamento, dovrà essere quella ogni volta. Un cane non riconosce i “sinonimi” e quindi non si può pensare che risponda al comando “sdraiati” se gli è stato precedentemente insegnato “terra”.

4. Mai dimenticare le riconpense

Non c’è nulla di meglio per l’umore del cane e per la sua fiducia in se stesso che le lodi e le ricompense quando si comporta bene o esegue un comando nella maniera corretta. Perciò, se stai pensando di iniziare a insegnargli alcuni comandi o le regole che dovrà rispettare in casa, armati sia delle tue carezze, ma anche e soprattutto di alcuni bocconcini per cuccioli o cani adulti, a seconda dell’età del tuo amico a quattro zampe. Ti consigliamo di usare ricompense più gustose in caso di un risultato particolarmente difficile o importante, come per esempio del petto di pollo arrosto.

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5. Il comando “vieni”

Uno dei comandi più importanti è sicuramente quello che si insegna per far venire il tuo cane da te. Per farglielo imparare è necessario iniziare in un luogo chiuso o recintato, tenendo prima il cucciolo al guinzaglio, che dovrebbe essere lungo almeno due metri. Per le prime volte, attira l’attenzione del cane chiamandolo o usando i suoi giochi preferiti e lodalo quando ti si avvicina.

Successivamente, associa all’azione il comando verbale “vieni”, ricompensandolo puntalmente una volta che verrà da te. Soltanto allora si potrà provare a non tenerlo più al guinzaglio e, infine, in uno spazio pubblico.

6. Il comando “seduto”

Per insegnargli a stare seduto, serve semplicemente qualche ricompensa. Basta tenere un premio vicino al naso del cane, senza lasciarglielo afferrare, e poi alzarlo leggermente, poco sopra l’altezza degli occhi. Per vederlo meglio, il cane si siederà in modo autonomo. Qualora questo non succedesse, si può incentivare il movimento facendo un po’ di pressione sul collare attraverso il guinzaglio. Una volta che il cane si sarà seduto, dagli subito la meritata ricompensa. Associa a questo comando sempre lo stesso nome, che sia “seduto” o “siediti“, così da non fargli fare confusione.

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7. Indurlo a non abbaiare

Educare non significa solo insegnare al cane a fare qualcosa ma anche a comportarsi in un certo modo. Tra le abitudini non sempre gradite, c’è quella dell’abbaiare. Capita che un cucciolo abbai davanti a ciò che non conosce, per curiosità o semplicemente per attirare l’attenzione in alcuni momenti, come quando si annoia. In queste circostanze, l’unica cosa da fare è non “considerarlo”. Se lo si noterà o gli si dirà qualcosa mentre abbaia, allora diventerà un’abitudine anche da cane adulto abbaiare per essere preso in considerazione.

8. Camminare al guinzaglio

È fondamentale che il cane sappia camminare in maniera corretta al guinzaglio sin dai suoi primi mesi di vita. Quando gli si mette il collare per la prima volta, bisogna subito premiarlo così che possa capire che indossarlo sia una cosa positiva e non il contrario. Si possono iniziare a fare le prime prove con il guinzaglio a casa, in modo tale che si abitui a essere “condotto” da qualche parte. Come per gli altri comandi, anche per camminare al guinzaglio è sempre meglio avere un premio da dargli quando si comporta bene, senza tagliare la strada o tirare eccessivamente.

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Differenza tra educazione e addestramento del cane

Come ricorda sempre Cinzia Stefanini, sia che si voglia educare da soli sia che si faccia ricorso a un educatore, con l’educazione non si insegnano delle abilità al cane ma si permette alla coppia cane-proprietario di comunicare meglio, di comprendersi in modo più efficace e di inserirsi correttamente nel contesto urbano o nel tessuto sociale di riferimento. In fin dei conti la parola educazione deriva dal verbo ‘educere’, ossia tirare fuori qualità e caratteristiche presenti nell’individuo ma inespresse.

Educare un cane vuol dire aiutarlo a esprimere le sue qualità e ci permette di inserirlo facilmente nella nostra società e nella nostra vita, non arrecare fastidi o danni alle altre persone (comprese quelle che non amano i cani) e far sì che il quadrupede cresca sereno e senza sviluppare problemi comportamentali che ne potrebbero compromettere la felicità.

Con il termine addestrare, invece, si fa riferimento a quella serie di azioni e “competenze speciali” non strettamente necessarie alla vita “in comunità” del cane. Ricadono nell’addestramento alcune discipline specifiche e competitive, come quella dell’agility, oppure delle capacità utili nel rapporto uomo-cane, come quella di ricerca o di primo soccorso.

I benefici degli animali domestici© Getty Images
1. Alleati contro la pressione© Getty Images
2. Cani e gatti come “educatori”© Getty Images
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3. Mai fermi!© Getty Images
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4. Un toccasana per l’anima© Getty Images
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5. Cani e gatti ci aiutano a lavorare meglio© Getty Images
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