Gabrielle Chanel nasce nel 1883 in un ospizio per poveri passando degli anni in una rigida disciplina. Abbandonata dal padre e trovandosi in una severa congregazione cattolica, Gabrielle veniva costretta (oltre alle altre giovani donne) di apprendere il mestiere del cucito, rifinendo a mano gli orli delle lenzuola.
Le sue umili origini e le tante privazione della sua infanzia hanno caratterizzato dunque non solo il suo spirito di ribellione, ma specialmente l’identità del marchio Chanel, le sue collezioni sartoriali e la palette cromatica di un nero profondo e nobile e un bianco puro.
Il Jersey come eleganza impeccabile
Dopo il lancio del suo marchio, nel 1917 Chanel aveva esaltato un tessuto all’epoca utilizzato per confezionare biancheria intima maschile, il jersey, trasformandolo in abiti sofisticati da donna e con linee morbide. Paragonato agli abiti elaborati che richiedevano l’utilizzo di un busto molto stretto, il tessuto scelto da Chanel permetteva una linea più morbida e comoda. I suoi completi con giacche e cardigan e i suoi modelli dalle linee pulite, furono una vera e propria rivoluzione che portarono le donne di quel tempo a diventare sempre più autonome e in movimento.
“Il lusso deve essere comodo altrimenti non è lusso”
Rifiutando l’elaborata corsetteria e i ricami vistosi, Chanel (non temendo di andare controcorrente) rivoluzionò l’abbigliamento femminile introducendo lo spirito informale dell’alta moda. Divenne un icona del Novecento sicura del proprio gusto, fece della sua facile eleganza un l’elemento distintivo e dopo aver raggiunto un’impresa straordinaria e rivoluzionaria è diventata una celebre stilista francese capace di stravolgere il concetto di femminilità.
Il suo mito e il suo stile vive ancora oggi, la classicità di Chanel si conserva negli anni grazie alle sue linee e i suoi colori che donano luce a chi li indossa.
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