Che fine ha fatto il narcisista nel periodo del coronavirus?

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In quarantena si fanno i conti con il proprio “Io”.

Chi è una persona virtuosa ne uscirà ancora più forte e migliorata, chi invece è un soggetto con personalità negativa e pericolosa il momento sta apportando un profondo senso di disagio accompagnato da angoscia e impotenza causati dalla perdita del potere predominante che sistematicamente viene perpetrato sulle proprie vittime.

È un momento destabilizzante per i narcisisti in quanto il proprio “harem” di partner è forzatamente abbandonato, le relazioni fugaci e promiscue sono bloccate da causa di forza maggiore.

La sua rabbia è pericolosa e cresce costantemente in questo momento e rimbomba tra le mura della propria casa e che gli sembrano sbarre di una gabbia.

Il narcisista è abituato a spostarsi continuamente da un partner all’altro per dispensare dolore, inganni, strategie e piaceri attraverso un dare e avere di sesso e forti emozioni causando la cosiddetta “dipendenza affettiva” nelle vittime che formano il suo “harem” che ha creato in anni e anni di impegno.

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In tempi molto brevi è capace di agire molto velocemente e in maniera nevrotica compulsiva per approvvigionarsi quanto più gli è possibile di energia e forza vitale che riesce a togliere alle sue fonti, fonti emotive che possono essere sia primarie che secondarie, il narcisista ha un prescelto periodico primario a cui rivolge le sue attenzioni migliori e intorno al prescelto ruotano (in maniera nascosta naturalmente) tante altre fonti dette secondarie che sono partner satellitari da cui riceve e da emozioni sia negative che positive sotto forma di incontri fugaci fatti di sesso promiscuo o incontri da cui trarre qualsiasi tipo di vantaggio a proprio favore.

Quindi tolta questa sua libertà indispensabile per approvvigionarsi di queste energie che sono il nutrimento fondamentale per far vivere il proprio “falso se grandioso”, significa privarsi del modus operandi che necessita per alimentare la propria autostima, un’autostima che in realtà non è presente nelle personalità narcisistiche ed è proprio per questo che i narcisisti sono alla continua ricerca di nuovi partner (vittime) che “utilizzano” per approvvigionarsi di emozioni vitali.

Non importa che tipo di emozioni siano, negative o positive per il narcisista è lo stesso, perché ricordiamo che i sociopatici non sono in grado di provare amore ma sono capaci di essere abilissimi attori.

Sanno simulare amore, lo sanno fare grazie ad anni e anni di esperienza e di avventure vissute e consumate alle spalle delle loro prede ignare.

Sin da piccoli hanno una fame abnorme nei confronti di emozioni forti di cui necessitano, ne sono alla perenne ricerca di nuove e ogni volta che ne trovano una, la spremono, la impoveriscono e la divorano in poco tempo (di solito il periodo scientifico provato va dai 18 ai 24 mesi massimo per ogni relazione) in modo ingordo e bulimico ingerendone quanto più possibile per poi vomitare tutto con profondo e disprezzante diniego al momento opportuno, il momento cioè in prossimità del sistematico e periodico cambio partner che avviene puntualmente solo quando già ce n’è pronto uno nuovo di ricambio in sostituzione!

Ma attenzione, i narcisisti come già specificato in altri articoli precedenti, non abbandonano mai definitivamente le loro vittime ma visto il periodo possiamo tranquillamente dire che attuano un loro sistema di isolamento mettendo in quarantena breve, media o anche di periodo molto lungo le proprie vittime che sono considerate come dei veri e propri oggetti da riutilizzare a tempo debito.

Il riutilizzo avviene con il cosiddetto cu-cu del narcisista che segna anche a distanza di molti anni il suo riapparire nella vita di un ex-vittima. La cosa accade sistematicamente ed è comprovata da tutti coloro che hanno avuto a che fare con queste personalità disturbate.

La preda all’improvviso durante la sua vita e a distanza anche di anni, riceve un messaggio di saluto “ingannevolmente ” innocuo su whatsapp o altro sbucato e li si cela la trappola del cosiddetto “ritorno del narcisista” a cui bisogna stare molto ma molto attenti attuando procedure di autodifesa con blocco del numero e quant’altro.

Cosa porta questo periodo di coronavirus al narcisista patologico?

Porta insicurezza profonda, porta a vedere in faccia i suoi incubi peggiori a cui riesce a sfuggire grazie all’attuazione giornaliera e costante dei suoi “tipici” comportamenti da narcisista che gli consentono di non pensare all’invecchiamento di cui ne è terrorizzato/a, inoltre la perdita della sua bellezza gli procura un infinito senso di sconforto, una bellezza in pericolo, una bellezza costruita spesso ricorrendo ad interventi correttivi chirurgici che solitamente rappresentano un segno distintivo nell’immagine dei narcisisti.

Inoltre il periodo lo/a porta a pensare ad un altro suo terrore recondito e tipico per il narcisista e cioè quello della morte, che lo/a riporta alle sofferenze primarie che aleggiano costantemente nel buio del proprio io.

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Il coronavirus sta forzatamente costringendo il narcisista a mettersi in discussione e riflessione forzata, di fronte alle sue antiche paure che adesso è costretto/a a guardare negli occhi, paure che per una mente sana sono già difficili da affrontare ma per un narcisista sono una profonda e pericolosa devastazione esistenziale di tutte quelle basi che sin dall’infanzia si è costruito con meticolosa attenzione e che sono le fondamenta della sua personalità disturbata.

L’isolamento lo/a costringe suo malgrado a non poter usufruire degli incontri fugaci con le sue fonti emotive primarie e anche con quelle secondarie che sono indispensabili per evadere dalle sue angosce, depressioni e caricare il proprio vuoto esistenziale che è tipico del narcisista che si sente perennemente solo e infelice nonostante le abili apparenze che nel tempo si è costruito come immagine di sé.

La sua autostima è nulla se non riesce ad alimentare la sua naturale perversione, se non si ricarica dell’energia derivante dalle sue azioni di dominio sulle vittime, se non riesce ad attuare le sue solite sevizie indispensabili per avere preziose risorse energetiche!
Perché se il narcisista perde tutto ciò che lo definisce tale, gli vengono privati tutti i suoi poteri malefici e cade in una grande e profonda depressione, in una paura della possibile eventualità di essere contrastati e affrontati dalla proprie vittime che in un momento di quarantena come questo, lontani da loro torture si spera che per alcune di loro stia maturando un sentimento di risveglio in direzione di un auto salvezza, un cammino difficile ma indispensabile da sfruttare e che serve a recuperare il proprio io e le proprie forze.

Quindi è per questi motivi che le apparizioni del vampiro narcisista saranno sempre più rade e sporadiche in quanto non vorranno perdere preziose ultime energie che nella speranza di una fine imminente di questo isolamento forzato, vorranno mantenere per ritornare a seminare il proprio potere sulle loro fonti.
Buon per voi vittime, approfittatene per salvarvi!

Per le vittime più fragili e deboli Il pericolo di una ricaduta comunque permane in questo periodo di isolamento da covid-19.

Analizzando questo difficile momento causato da questa pandemia dal punto di vista delle vittime dei narcisisti, diciamo quelle che ancora che sono nella fase intermedia della relazione col vampiro e che si trovano a navigare nel bel mezzo della tempesta emotiva causata dal proprio narcisista patologico, si profila per loro un difficile momento in cui sono fortemente spinti a ricercare il proprio aguzzino in quanto si manifesta in loro una forte astinenza che viene comunemente scambiata per “amore” ma che (come spiegato più volte in altri articoli precedenti presenti in questa rubrica) è solo l’assuefazione chimica neurale alla mancanza delle sofferenze causate dal narcisismo sadico attuato con meticolosa strategia da questi soggetti poco empatici e perversi.

Siate invece forti e irremovibili nei confronti dei vostri buoni propositi, le vittime devono credere una volta nella vita nelle loro capacità e approfittare di questo momento di distanza per fare e dedicarsi a meditazioni e auto analisi praticando utili esercizi che possono essere facilmente trovati in rete sotto forma di audio e video strutturati da esperti del settore e che si rivelano molto utili per poter rafforzare la propria autostima che è l’unico antidoto al veleno del morso del vampiro narcisista.

Rimanere svegli e lucidi è fondamentale per non restare aggrappati all’illusione di un falso amore, questa quarantena è un momento propizio per il “risveglio” personale per qualsiasi individuo sano ma anche una possibilità di diventare un essere migliore per chi fin ora di sano ha avuto poco o nulla.


Un risveglio miracoloso per le vittime da narcisismo patologico che deve fare emergere in loro il desiderio di incontrare finalmente nuove persone, persone sane e non disturbate!
Tagliando definitivamente tutti i possibili legami con personalità pericolose che vivono succhiando energia vitale da persone empatiche e alla ricerca di un “vero amore” si entrerà una nuova fase propositiva della propria esistenza dando una visione vera e lucida sul rapporto avuto col soggetto patologico e che si è lasciati alle spalle.

Questa quarantena è un momento unico per tutti da sfruttare per poter cambiare vita.

Sono momenti molto difficili e bisogna essere forti per liberarsi da qualsiasi rapporto tossico, è un occasione positiva e più unica che rara per liberarsi del vampiro energetico e delle sue nefaste influenze, ricaricarsi e fare il punto della situazione.

Le considerazioni pubblicate sono tratte da una mia personale e professionale esperienza di vita che mi ha dato la possibilità in sette anni di poter studiare approfonditamente queste personalità altamente dannose per la società.

Specifico che non sono uno psicologo né un terapeuta ma lo stretto contatto con questi individui disturbati mi ha portato ad approfondire le mie conoscenze in materia confrontandomi nel corso degli anni con professionisti psicologi e terapeuti esperti che, stimo e ringrazio per aver collaborato a sviluppare le ricerche riportate.

By Loris Old

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