E la magia del bianco e nero
C’era una volta il romanzo sceneggiato. Potremmo definirlo il papà delle serie televisive degli anni ’80 ed il nonno delle attuali fiction. Il romanzo sceneggiato è stata la componente più importante della televisione italiana durante gli anni ’60 e ’70. Ancora oggi vi sono titoli ed interpreti che, a distanza di mezzo secolo ed oltre, sono rimasti impressi nelle menti di milioni di telespettatori. Il romanzo sceneggiato è stato il magnifico punto d’incontro tra la televisione e la grande letteratura, italiana o straniera che fosse. È stata una grande opportunità, per tante persone, di iniziare a conoscere autori di cui di cui, forse, si conosceva soltanto il nome.
Non ne conoscevano certo le opere più importanti, né, tantomeno, di quali argomenti queste trattassero. Quegli appuntamenti settimanali erano per loro come un visionario abbecedario visivo che, pagina dopo pagina, sera dopo sera, allargava il loro orizzonte, arricchendolo di parole, storie, situazioni, emozioni che non avevano mai conosciuto prima di allora. Se si vuole comprendere il ruolo e l’importanza del romanzo sceneggiato a partire dagli anni ’60, non si può prescindere da alcune componenti, quali quelle della divulgazione e della conoscenza.
Un tesoro inestimabile
Il resto è storia della nostra televisione. Una lista infinita di titoli che sono una miniera d’oro all’interno delle teche Rai. Provate a leggere un titolo, uno a caso ed immediatamente andate a scorrere i nomi degli interpreti principali. Ai più giovani consigliamo di rivolgersi ai loro genitori o ai loro nonni per farsi spiegare bene chi fossero gli attori presenti in quel determinato lavoro televisivo. Non potranno che dirvi che in quell’elenco erano presenti soltanto grandi attori, non soltanto coloro che ne erano i protagonisti, ma anche chi, in quell’opera, ricopriva dei ruoli minori o marginali.
Cast di eccezionale qualità, composti di attori che quasi sempre avevano maturato esperienze importanti nel teatro e/o nel cinema. E non bisogna mai dimenticare come, in quegli anni, la televisione avesse “soltanto” due canali. Questo comportava che la selezione degli attori, per ogni singola produzione televisiva, dovesse necessariamente seguire regole quanto mai severe. Ecco spiegato il motivo della qualità degli interpreti, che era, sempre e comunque, eccelsa. Esattamente il contrario di ciò che avviene nella televisione di oggi, dove, a fronte di un’offerta infinita, la qualità viene, il più delle volte, inevitabilmente, sacrificata. La quantità preferita alla qualità, con tutto quello che ne consegue a livello di risultato finale…
Un nuova Era culturale
All’interno di questo nostro spazio andremo a ricordare soltanto alcuni dei romanzi sceneggiati più importanti e famosi. Altri verranno soltanto citati e tanti altri saremo costretti a tralasciarli, sapendo bene quanto la selezione, e la successiva scelta, siano la parte più difficile di questo lavoro poiché sono davvero tante le produzioni, i registi, gli sceneggiatori, gli attori che andrebbero ricordati. Quella che proveremo, in breve, a raccontare è l’epoca d’oro della nostra televisione, che ha viaggiato in maniera pressoché parallela all’altrettanto periodo d’oro del nostro cinema in quegli stessi anni, gli anni della Commedia all’italiana. Quei magici decenni che ci hanno regalato una nuova Era culturale.
C’era una volta. I romanzi sceneggiati
- Le Avventure di Pinocchio
- La Freccia Nera
- Il segno del comando
- Sandokan
- E le stelle stanno a guardare
- Odissea
- Gesù di Nazareth
- Eneide
- Il Conte di Montecristo
- I Promessi Sposi
C’era una volta. Le serie televisive
Un discorso a parte meritano le serie televisive, alcune delle quali, sono state, e restano, dei punti di riferimento costanti ed evidenti per le fiction che vediamo realizzate ai giorni nostri.
- I Racconti di Padre Brown
- Le inchieste del Commissario Maigret
- Il Tenente Sheridan
- Nero Wolfe
