Il cappello… semplice accessorio o il centro del look?!

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Nei nostri look il cappello è un oggetto che a dirla tutta non è indispensabile ma non è sempre stato così…

L’uso del copricapo è antico ed è riconoscibile presso vari popoli, alla metà del ‘400 risale uno dei primi cappelli indossato da Luigi VIII durante una visita a Roma. Durante il ‘700 diventa oggetto indispensabile, soprattutto per il popolo maschile, si diffonde il tricorno cappello usato anche da Luigi XV.

La nascita dei cappelli femminili è legata, invece,  alle cuffie e ai veli, infatti potrebbe essere legata alle impalcature che sostenevano i veli e in seguito pare divennero essi stessi i copricapo. Nel ‘700 si diffusero cappelli ampi  che miravano a coprire viso e spalle per impedire l’abbronzatura, inoltre dovevano coprire le zone, all’epoca, considerate troppo erotiche (testa e collo). I Cappelli, nel 1700,  strabordavano di decorazioni, fiori, nastri e addirittura alcuni affermano che venissero usati, anche, uccelli imbalsamati.

Nella seconda metà dell’800 il parasole si riduce,e sono di seta, con nastri, arricciature e pizzi ma anche molto diffusi i cappelli di paglia usati per le gite in campagna.

Per alcuni il cappello era non solo un oggetto centrale nell’abbigliamento maschile e femminile ma era anche indice di uno status symbol, nel caso dell’uomo, mentre era oggetto di fierezza per le donne. Nel ‘900 i cappelli sono ampi, con merletti, piume di struzzo, piume di pollo colorate, seta , velluto o paglia. Si narra di cappelli che impedivano addirittura l’ingresso nelle carrozze.

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In seguito l’evoluzione della moda ha portato l’ideazione di cappelli dalle forme


stravaganti, innovative ed esagerate, dai cappelli anni ’20 ricchi di applicazioni, pietre strass e glitterati ai cappelli dall’ampia visiera anni ’50, oppure la stravaganza dei cappelli anni’80 che tornano di moda, quei cappelli che hanno cavalcato le passerelle lasciando tutti senza fiato per la loro esagerazione.

 

Il cappello pur non essendo come nel ‘900 indice di prestigio e quindi centro del nostro look resta un accessorio che può dare un qualcosa in più al nostro stile o può comunque dargli un sapore differente, a partire dai semplici berretti che, data l’ondata di applicazioni, si trovano anche decorati con pietre, perle,  in ciniglia o in lana colorati e oversize, come quelli proposti da Bershka,

 

 

 

 ai cappellini da football con la visiera tonda, che sfilano sulle passerelle di Luis Vuitton o proposti da marchi, meno costosi, come H&M, Zara o Asos che lo hanno realizzato anche per l’inverno,

 

 

 

oppure cappelli con visiera circolare ampia, che Yves Saint Laurent aveva già portato in scena nel 1982,

e  che oggi tornano a ripopolare i negozi

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e poi il grande ritorno del basco, legato alla moda francese e riproposto adesso anche in pelle, con applicazioni o animalier,

 

 

ma torna anche il copricapo che rimanda ai turbanti, stretti glitterati e colorati annodati sul davanti, riproposti nella nuova collezione Gucci.

Quindi, ragazze, perché non scegliere un cappello per un look più curato e unico?!

Per le serate molto fredde potrete sfoggiare  berretti di ogni tipo: con pietre, perle, paillettes, di lana , colorati, larghi, stretti di qualsiasi marchi , colori e fantasia.

Per una giornata di shopping in cui consiglierei un look curato ma non troppo scomodo arricchirei il tutto con un baschetto, ma abbinerei questo tipo di cappello anche ad un look più trasandato e street.

Con un look sportivo, anche con tuta, metterei i cappellini con visiera,

mentre per un look retrò indosserei il cappello con visiera arricciato e bombato sulla testa che arriva direttamente dagli anni ’80.

oppure potete essere eccessive e appariscenti con i nuovi copricapi Miu Miu sempre più stravaganti.

Ma ci sono milioni e miliardi di cappelli da poter abbinare ai vostri look, vi assicuro che vi daranno quel tocco in più che non vi aspettavate, d’altronde anche la Regina Elisabetta ci ha insegnato, con i suoi cappellini, che danno un tocco di classe in più.

Giorgia Crescia

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