«Non posso vincere». Billie Eilish si arrende: niente più battaglie contro il body shaming, niente più risposte agli haters che continuano a criticare il suo corpo
. Da sempre paladina contro chi sputava veleno online su aspetto fisico, curve e chili di troppo, ora la cantante californiana abbassa le armi. È una Billie Eilish che non ti aspetti quella che ha rilasciato un’intervista al magazine britannico Dazed in cui spiega perché ha deciso di dire basta.
Quei commenti per un post in bikini
All’inizio dell’anno la diva della musica ha fatto un viaggio alla Hawaii e ha condiviso le immagini sul suo profilo Instagram. Tra le foto, anche alcuni scatti in bikini. E proprio dopo i commenti rilasciati su quegli scatti ha deciso di dire basta. «Era in tendenza» ha ricordato la star. «Ci sono stati commenti come ‘Non mi piace più perché ha appena compiuto 18 anni ed è una p**ana’. Non posso vincere. Non posso vincere» ha dichiarato la giovane artista. Che ricorda anche altri commenti negativi sul suo aspetto relativi a una foto in cui indossa una canotta: «Ho visto commenti del tipo: ‘Come osa dire di non voler essere sessualizzata e indossare questo?! ».
Non riconoscevo il mio corpo
Billie Eilish è nota per il suo look e l’abitudine di indossare abiti larghi. Ha sempre evitato di mostrare il suo corpo durante la sua carriera perché non ha mai voluto essere giudicata per il suo aspetto fisico ma solo per le sue capacità professionali. Ma gli haters hanno contribuito a creare anche una sua personale reazione negativa al suo aspetto fisico: «C’è stato un momento l’anno scorso in cui, quando ero nuda, non riconoscevo il mio corpo perché non lo vedevo da un po’. A volte lo vedevo e dicevo ‘Di chi è quel corpo?’».
L’ultimo messaggio contro il body shaming
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Eppure, solo un mese fa, dando il via al tour mondiale di Where do we go (ora sospeso a causa del coronavirus) la popstar lanciava un messaggio forte contro il body shaming, proiettando un video in cui attaccava chiunque osa criticare una persona per il suo aspetto fisico. «Il corpo con cui sono nata, non è quello che volevi?» diceva nel video proiettato dal palco. «Se indosso ciò che è comodo, non sono una donna. Se mi spoglio sono una prostituta. Anche se non hai mai visto il mio corpo, tu lo giudichi e mi giudichi per questo. Perché? Facciamo ipotesi sulle persone in base alle loro dimensioni. Decidiamo chi sono. Decidiamo cosa valgono. Se indosso di più. Se indosso meno. Il mio valore si basa solo sulla tua percezione? O la tua opinione su di me non è una mia responsabilità?». Un attacco durissimo contro il body shaming e contro chi avrebbe voluto vederla più alta o più bassa, più morbida o più magra. E su chi osserva i suoi fianchi o il suo petto o il suo ventre. Ma tutto ciò accadeva un mese fa, prima della resa finale di Billie Eilish: «Non posso vincere».
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