Back to school: la guida di Dove per imparare ad avere stima di sé

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Credere in noi stessi può essere l’arma più potente di cui disponiamo, specialmente nei momenti più difficili e delicati. Lo sa bene Dove che, a questo proposito, ha realizzato una vera e propria guida all’autostima (scaricabile gratuitamente qui). Il marchio di prodotti per l’igiene personale desidera infatti fornire ai più giovani gli strumenti concreti con cui riconoscere finalmente il proprio valore e le proprie potenzialità e, forti di questa nuova consapevolezza acquisita, affrontare a testa alta anche quelli che paiono essere gli ostacoli più insormontabili.

Autostima: “uno tra i temi portanti dell’esperienza di crescita di ciascuno di noi”

Dove non è sola nel portare avanti questa missione quanto mai urgente, ma si è avvalsa dell’aiuto professionale di una figura altamente specializzata come la Dottoressa Stefania Andreoli, una luminare nel campo della psicoterapia adolescenziale. Questo periodo della vita di ciascuno di noi è infatti contrassegnato da un’estrema fragilità nell’individuo che non è più un bambino ma non ancora un adulto. Un individuo che trova di fronte a sé una gamma infinita di possibilità per cui urge trovare al più presto risposte a domande quali: “chi sono io?”, “cosa voglio nella vita?”, “sarò in grado di realizzarlo?”. Ed è qui che entra in gioco l’autostima, definita dalla Dott.ssa Andreoli come uno “tra i temi portanti dell’esperienza di crescita di ciascuno di noi”.


Credere in sé per affrontare le conseguenze del Coronavirus e altre crisi

Dove, che dal 2004 porta avanti il Dove Progetto Autostima, e la Dott.ssa Andreoli ritengono fondamentale l’esercizio alla stima di sé, soprattutto in una fase particolarmente travagliata come quella attuale, segnata dalle terribili conseguenze dovute alla diffusione del virus da Covid-19. Ricostruire una routine e cercare di recuperare – per quanto possibile – le abitudini della vita pre-Coronavirus non sarà facile ed è per questo che urge imparare a credere nel proprio valore poiché avere consapevolezza di sé e della propria “efficacia nel mondo” è – secondo la psicoterapeuta – “tra le carte più efficaci da spendere per superare la crisi e riappropriarsi della quotidianità delle proprie vite”. Qui la domanda, allora, sorge spontanea: come riuscire in un intento tanto difficile – a tratti impossibile? Per la Andreoli quella di volersi bene è una pratica a cui dedicarsi con impegno e solerzia quotidianamente.

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È fondamentale il contributo dei genitori

Tuttavia questo esercizio non può essere svolto in totale autonomia, ma richiede anche la partecipazione di coloro che ci circondando. L’autostima infatti “si alimenta oltre che della nostra maturazione personale, del riflesso di noi stessi nello sguardo altrui”. Ed è qui che subentra la famiglia e, in modo particolare, la figura genitoriale. È su di loro che ricade la responsabilità primaria di formare quelli che poi diventeranno adulti risolti e sicuri di sé, liberi da insicurezze che rischiano di tarpar loro le ali e inibire i loro sogni. È presto detto, allora, perchè il loro contributo è così fondamentale in questo percorso. Promuovendo l’autostima di sé nei propri figli, i genitori forniscono loro gli strumenti necessari per affrontare con risolutezza e fiducia il mondo e la vita che li aspettano fuori dal confortevole nido in cui sono nati e cresciuti. Sì, ma come riuscirci? Attraverso la guida “Unicamente Me”, Dove offre a tutti i genitori una base da cui partire per instaurare una “interlocuzione costruttiva sull’autostima”.

Anche in questo caso, la dottoressa Andreoli è profondamente convinta che una devozione quotidiana alla causa sia ciò che serve per vederla realizzata. In concreto, i genitori devono liberarsi dal timore di viziare i propri figli e dimostrargli, giorno per giorno, quanto credono in loro, sia con i fatti che con le parole. “Come ti sta bene questa t-shirt”, “Hai svolto un tema eccezionale”, “Hai fatto la cosa giusta”, insomma, è fondamentale che le famiglie manifestino un supporto concreto alle qualità fisiche ed emotive dei figli. Ciò – come tiene a sottolineare la dottoressa – non implica che questi si trasformeranno automaticamente in adulti spocchiosi e pieni di sé, bensì sereni e sicuri.

Il progetto di Dove esce dalle mura di casa e raggiunge le scuole

Il contributo di Dove non si ferma a una sola guida. Dal 2019 infatti il brand si è impegnato attivamente nel Progetto Autostima organizzando workshop dedicati che, nelle scuole, hanno raggiunto più di 13.000 ragazzini tra gli 11 e i 14 anni. Durante questi eventi, attraverso l’ausilio di esperti, professori e formatori, ai ragazzi è stato insegnato il valore dell’autostima e a realizzare, una volta per tutte, quanto i modelli proposti giornalmente dai media siano irreali e tremendamente pericolosi.

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