Verso la fine dell’Ottocento, Charles Darwin fu il primo a parlare delle emozioni umane e a riconoscere la loro importanza sia nella sopravvivenza della specie che in un contesto sociale. Analizzandole, sosteneva che l’arrossire fosse “la più peculiare e anche la più umana di tutte le espressioni emotive”. Oggi, si sa quanto il pensiero di Darwin sulle emozioni in generale e sull’arrossire fosse vero, riconoscendo in esse un tipo di linguaggio non verbale e universale, noto a tutti gli esseri umani.
Tuttavia, il rossore in viso è una reazione che può avere tante spiegazioni e che viene considerata sotto prospettive diverse. Innanzitutto, è subito collegata all’amore, ritenendola una manifestazione di questo sentimento, soprattutto nella fase dell’innamoramento. Poi, è associata ad alcuni stati d’animo, soprattutto all’imbarazzo e alla timidezza. Ciò che non si sa, è che si può avere persino paura di arrossire: la classica frase “sei rosso (o rossa) come un peperone!” in questi casi può sortire un effetto di malessere psicologico, portando, nelle situazioni più gravi, ad attacchi di panico e ad altri sintomi fisici.
In questo articolo ti sveliamo perché si arrossisce, che cosa sia l’eritrofobia e quali siano i rimedi per prevenire il rossore al viso. Ricordati che spesso, l’arrossamento è dovuto a un senso di vergogna nei propri confronti e che per stare bene con se stessi basta davvero poco:
Perché si arrossisce?
Arrossire è dovuto sia a fattori fisici che a motivi psicologici. Per quanto riguarda i primi sintomi, il tipico colore rosso che si manifesta sulle guance o sul volto intero (toccando persino, in alcuni casi, collo e orecchie), è provocato dall’aumento del flusso sanguigno dettato dall’aumento di adrenalina nel corpo. Il conguaglio del sangue nei capillari superficiali del viso scatena altresì una forte sensazione di calore nelle aree interessate.
Tuttavia, la manifestazione fisica dell’arrossamento ha ragioni strettamente psicologiche. Infatti, si arrossisce quando si prova una forte emozione, quali, in particolar modo, di imbarazzo e vergogna. Si tratta di un’espressione del linguaggio non verbale identificato da Darwin di tipo difensivo, per cui non deve sorprendere il fatto che l’arrossamento appaia anche sul volto di chi si sente in colpa o di chi sta piangendo, perché esterna una sensazione di disagio interiore. Emozione diversa, ma stesso risultato, è quella che porta ad arrossire una persona in un momento di collera, quella identificata come “rabbia calda”.
Quando si arrossisce?
Una volta scoperte le cause fisiche e psicologiche di questa reazione “speciale” degli esseri umani, passiamo alle situazioni in cui appare appare più di frequente. Normalmente si arrossisce quando:
- Si viene presi in giro davanti ad altre persone;
- Si è in compagnia della persona amata oppure mentre la si bacia o durante l’atto sessuale;
- Si riceve un complimento;
- Si ricorda un episodio in cui si è provato imbarazzo o vergogna;
- Si viene accusati di qualcosa che si è commessa realmente;
- Si è particolarmente timidi e si deve parlare in pubblico;
- Si è alle prese con la rabbia.
Bisogna aggiungere che è vero che alcune persone non arrossiscono. Questo può essere dettato sia da fattori fisici, ovvero alla distribuzione dei capillari nell’area del volto e altri motivi di questo genere, sia da quelli psicologici, dato c’è chi è più facilmente soggetto a manifestare le emozioni rispetto ad altri. Infine, tendono ad arrossire maggiormente i ragazzi nella fase della prima adolescenza. È proprio in questo periodo dove, se messi in imbarazzo per il loro rossore, possono sviluppare l’eritrofobia, con ripercussioni anche serie.
L’eritrofobia: la paura di arrossire
Benché spesso arrossire venga considerata una reazione normale e quasi “tenera” da diversi punti di vista, non tutti sanno che esiste l’eritrofobia, ovvero il timore morboso di arrossire. Questa fobia è sintomo di un’associazione mentale fatta dall’individuo. Infatti, può essere che una persona sia stata messa più volte in imbarazzo e si sia vergognata per questa situazione, in cui le è stato fatto notare il proprio rossore e si è sentita giudicata. Così facendo, per chi soffre di eritrofobia l’arrossamento del viso ha assunto un significato emotivo totalmente negativo, che porta questi soggetti a cercare di evitare la manifestazione del rossore in tutti i modi, instaurando, però, un circolo vizioso di nervosismo e stress che fa apparire ancora di più questa reazione facciale.
Normalmente, gli eritrofobi non frequentano luoghi affollati e tentano sempre coprire le tracce qualora arrossiscano con un fazzoletto, occhiali da sole e anche abbondanti quantità di fondotinta. Questa paura non è da sottovalutare perché può condizionare in maniera significativa la vita di queste persone, sia sul lavoro che nell’ambito privato. L’ansia e l’angoscia per un possibile arrossamento possono portare fino ad attacchi di panico, nausea e altri sintomi fisici, a cui si può porre rimedio solo con un percorso adatto di psicoterapia.
I rimedi per chi arrossisce
Di per sé, arrossire non è un male, anzi. È considerato l’espressione della sincerità, perché non lo si può indurre né controllare. Tuttavia, quando l’arrossamento provoca più imbarazzo e stress della vergogna e dell’ansia sociale stesse allora diventa un disturbo e un problema serio. Così, si può ricorrere a qualche rimedio per cercare di prevenirlo. Ti consigliamo queste 3 semplici mosse per una “terapia” contro l’arrossire.
1. Rilassa la tua mente e il tuo corpo
La tua mente esercita molto potere sul tuo corpo e per cercare di contenere i disturbi dovuti all’arrossire devi metterlo in pratica. Inizia a rilassare la parte superiore, ovvero collo e spalle, inspirando ed espirando profondamente e con calma. Mantieni una postura eretta, con la schiena dritta e le gambe leggermente distanziate. Puoi aiutarti pensando che tutti arrossiscono e che anche a te è già capitato e capiterà ancora, quindi non deve essere un problema. Infine, sorridi: questo non solo ti aiuterà a rendere il rossore più naturale, ma anche a vedere tutto sotto una prospettiva diversa, più positiva.
2. Non sentirti responsabile e non pensarci più
Se ci pensi sempre e ti senti responsabile di questa reazione, sappi che è possibile che essa si manifesti con ancora più frequenza. Ricorda che arrossire è un atto involontario e, soprattutto, che succede a tutti! Non fartene mai una colpa e dai meno importanza a questo disturbo “naturale”: vedrai che potrebbe far capolino sul tuo volto con meno spesso. Inoltre, la maggior parte delle persone reputa l’arrossamento delle guance una reazione tenera e carina, quindi, qualora ti capitasse pubblico, potrebbe essere interpretata molto meglio di quanto tu possa pensare. Per questo, non sentire nessuna pressione da “giudizio sociale” su di te.
3. Prova delle tecniche perfette per rilassarsi
Per aiutare sempre la mente a distendersi e, con essa, anche il corpo, bisogna prepararli a essere rilassati prima che capiti l’occasione di arrossire. Per fare ciò, è molto utile seguire una delle discipline che uniscono l’esercizio fisico a quello mentale. Si tratta, per esempio, dello yoga che aiuta a far defluire il sangue per tutto il corpo, senza che si concentri nella zona facciale. Un’altra tecnica valida è quella della meditazione di cui ne esistono vari tipi. Sia lo yoga che la meditazione sono due valide alternative per prevenire il rossore, ma nel caso in cui sentissi che “la reazione dell’imbarazzo” si sta già manifestando, puoi provare la “terapia” veloce ed efficace degli esercizi mentali: pensa a un lago ghiacciato, a dell’acqua fredda oppure a tutte le persone che ti stanno attorno in una situazione comica. Vedrai come spostando l’attenzione dal problema tutto risulterà più facile.
Fonte articolo alfemminile