Il 21 ottobre del 2021 una tragedia si è consumata sul set del film western Rust: Alec Baldwin, con una pistola di scena che doveva essere caricata a salve, ha colpito accidentalmente due persone e una di queste è morta nel giro di poche ore: la vittima è Halyna Hutchins, la direttrice della fotografia di 42 anni, nominata nel 2019 “stella nascente” dall’American Cinematographer.
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Letteralmente devastato, l’attore era prontamente intervenuto su Twitter affermando: “Il mio cuore è spezzato per suo marito e per tutti coloro che conoscevano e amavano Halyna. Non ci sono parole per esprimere il mio shock e la mia tristezza per il tragico incidente che ha strappato la vita di Halyna Hutchins, una moglie, madre e una nostra collega molto ammirata.
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Ora le indagini dell’Fbi si sono concluse e, dopo svariati rilievi tecnici, i federali hanno smentito quanto sostenuto dal divo hollywoodiano che ha sempre affermato di non avere premuto il grilletto e che il colpo, che oltre ad uccidere la Hutchins ha ferito il regista Joel Souza, era partito in modo accidentale.
Alec Baldwin pistola. Cosa decideranno i magistrati competenti?
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Nella perizia inviata agli inquirenti si può leggere che la pistola impugnata da Baldwin “non poteva esplodere il colpo senza che il grilletto fosse premuto”. Inoltre “i dati a disposizione non permettono di stabilire se la pistola fosse stata caricata intenzionalmente con veri proiettili” e che “resta confermata la natura accidentale dello sparo“. Ora non resta che aspettare la decisione dei magistrati competenti per territorio: accuseranno Alec Baldwin o gli operatori responsabili del set?