Quando siamo stressati, la nostra pelle lo riflette immediatamente. Quando abbiamo paura, il nostro cuore batte più forte e quando siamo nervosi possiamo provare vertigini e nausea. È chiaro che i nostri stati emotivi influenzano il corpo, ma fino a che punto?
Non c’è salute senza salute mentale
Per molto tempo, mente e corpo sono stati trattati come entità separate. L’esistenza di concetti diversi per riferirsi al benessere mentale e fisico, nonché alla salute mentale e fisica, hanno trasmesso l’idea che si tratti di fenomeni indipendenti.
Ma “non c’è salute senza salute mentale”, come afferma l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Quelle farfalle nello stomaco quando ci innamoriamo o il rossore che ci invade quando ci sentiamo imbarazzati o nervosi, sono fenomeni fisici che riflettono ciò che accade nella nostra mente.
Oggi sappiamo che corpo e mente formano un’unità indissolubile. Sappiamo anche che le proiezioni di sentimenti ed emozioni nel corpo non sono un fenomeno fugace, ma che i disturbi mentali, come la depressione e l’ansia e persino lo stress, finiscono per avere un impatto negativo sul corpo, innescando o peggiorando diversi problemi di salute.
Le conseguenze di una cattiva salute mentale
Avere una cattiva salute mentale ha solitamente un prezzo. Non solo influisce sul nostro benessere, ma mette anche sotto scacco il nostro organismo, provocando diversi squilibri che possono portare alla comparsa di varie patologie.
La depressione, ad esempio, un disturbo mentale di cui soffre il 5% degli adulti nel mondo, non colpisce solo l’umore e la motivazione, ma influenza anche il sistema immunitario in quanto sopprime le risposte delle cellule T agli agenti patogeni. Di conseguenza, è più probabile che una persona depressa si ammali e gli sia più difficile riprendersi.
Anche la depressione, l’ansia e altri disturbi dell’umore causano stanchezza e spossatezza persistenti. Infatti, mentre molte persone tendono a ripeterti che “è tutto nella tua mente”, ricerche recenti mostrano che non è così. L’affaticamento mentale induce l’affaticamento fisico.
I ricercatori della Bangor University chiesero a un gruppo di persone di andare in bicicletta come al solito, mentre un altro gruppo venne sottoposto a esercizi cognitivi per 90 minuti. Le persone che affrontarono la sfida mentale non solo riportarono maggiore stanchezza e svogliatezza prima di iniziare il test in bici, ma si esaurirono fisicamente il 15% in anticipo. Pertanto, la cattiva salute mentale è strettamente legata alla fatica fisica.
Tuttavia, non è neppure necessario soffrire di un disturbo mentale. Anche lo stress si riflette nel corpo. Uno studio condotto presso l’Università di Kyoto, ad esempio, ha scoperto che lo stress cronico, che si mantiene nel tempo, stimola il rilascio di citochine nel cervello, un tipo di proteina associata all’infiammazione, un fenomeno che è stato collegato a la comparsa di numerose malattie.
Anche le emozioni quotidiane hanno un impatto sulla nostra salute. La rabbia, ad esempio, può influire sulla salute del cuore. Una ricerca condotta presso l’Università di Sydney ha concluso che “il rischio di avere un infarto è 8,5 volte superiore nelle due ore successive a uno scoppio di rabbia intensa”. D’altra parte, neppure l’ansia è una buona compagna di viaggio: il rischio di avere un infarto aumenta di 9,5 volte durante le due ore successive a un episodio d’ansia.
La spiegazione? Sia gli attacchi di panico che gli scoppi di rabbia aumentano la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna, irrigidiscono i vasi sanguigni e aumentano la coagulazione, fattori di rischio legati agli attacchi cardiaci. Pertanto, emozioni come la rabbia o stati come l’ansia vanno ben oltre la semplice tensione fisica o la sensazione di essere “sul punto di esplodere”, possono davvero rappresentare un rischio per la vita.
Di conseguenza, non dovrebbe sorprendere che le persone con disturbi mentali siano maggiormente a rischio di morire prematuramente. Uno studio pubblicato su The Lancet, basato su 7,4 milioni di persone, ha rilevato che l’aspettativa di vita media è di 10 anni più breve per gli uomini e di 7 per le donne che soffrono di un problema di salute mentale.
Prendersi cura della salute mentale, una priorità
Non è mai troppo tardi per mettere in pratica un’antica espressione latina: mens sana in corpore sano. Dobbiamo prestare maggiore attenzione al nostro equilibrio emotivo ed essere consapevoli dei fattori che ci destabilizzano per sviluppare strategie di coping più efficaci nella vita quotidiana.
Praticare tecniche di rilassamento e Mindfulness è particolarmente utile per ridurre la tensione e lo stress quotidiani in modo da poter mitigare il loro impatto dannoso sul corpo. Conciliare lavoro e vita personale, assicurandoci anche di goderci le ore necessarie di sonno e riposo è altrettanto essenziale per non portare il nostro sistema nervoso al punto di rottura.
Certo, nel mondo frenetico in cui viviamo, sottoposti a infinite pressioni e impegni, è difficile trovare l’equilibrio ideale. In questi casi, un ulteriore aiuto da parte dei nootropi non fa male.
I nootropi sono sostanze naturali – sebbene si possano trovare anche negli integratori alimentari – che amplificano le capacità cognitive, offrono chiarezza mentale e migliorano l’umore agendo su diversi neurotrasmettitori. La L-tirosina presente negli avocado, ad esempio, stimola la produzione di dopamina, che influenza le nostre emozioni, la motivazione e le prestazioni, mentre la colina svolge un ruolo chiave nella regolazione della memoria e dell’umore.
In effetti, il mercato dei nootropi sta crescendo così rapidamente che può essere difficile separare il grano dalla pula. A questo proposito, è raccomandabile farsi consigliare dal proprio farmacista di fiducia per stabilire qali sono i nootropi migliori per proteggere la nostra salute mentale e, per inciso, prenderci cura della nostra salute fisica, perché l’una non esiste senza l’altra.
Fonti:
Plana-Ripoll, O. et. Al. (2019) A comprehensive analysis of mortality-related health metrics associated with mental disorders: a nationwide, register-based cohort study. The Lancet; 394(10211): 1827-1835.
Nie, X. et. Al. (2018) The Innate Immune Receptors TLR2/4 Mediate Repeated Social Defeat Stress-Induced Social Avoidance through Prefrontal Microglial Activation. Neuron; 99(3):464-479.e7.
Tofler, G. H. et Al. (2015) Triggering of acute coronary occlusion by episodes of anger. European Heart Journal: Acute Cardiovascular Care. European Heart Journal. Acute Cardiovascular Care; 4(6): 493–498.
Miller, A. H. (2010) Depression and Immunity: A Role for T cells?Brain Behav Immun; 24(1): 1–8.
Marcora, S. M. et. Al. (2009) Mental fatigue impairs physical performance in humans. J Appl Physiol; 106(3):857-64.
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